Home Suzuki GSX-R1000: addio all’Europa nel 2023?

Suzuki GSX-R1000: addio all’Europa nel 2023?

Il destino della storica super-sportiva di Hamamatsu sembra ormai segnato nel “Vecchio Continente”, ennesima vittima delle restrizioni della Euro-5.

La Suzuki GSX-R1000, modello super-sportivo della casa di Hamamatsu che, nelle sue varie incarnazioni, è stata per anni un’autentica moto ‘da sogno’ per tutti gli smanettoni da pista, potrebbe smettere di essere disponibile in Europa alla fine del 2022. Si tratterebbe, manco a dirlo, dell’ennesima vittima delle stringenti normative sulle emissioni varate da tempo nel “Vecchio Continente”.

La casa giapponese, infatti, non ha apportato le modifiche necessarie al modello per conformarsi alle rigide normative dell’Euro5 e, di conseguenza, non sarà più venduto in Europa a partire dal 1° Gennaio del prossimo anno. La GSX-R 1000 è comunque già “sparita” dai listini ufficiali europei, incluso quello di Suzuki Italia, seguendo così il triste destrino già toccato alle sorelline GSX-R 600 e GSX-R 750 segnando la fine (almeno per ora) della leggendaria gamma sportiva Suzuki.

Come noto, l’obbligatorietà dell’Euro5 per le moto nuove è entrata in vigore nel Gennaio 2021, ma la normativa concedeva una moratoria di 2 anni per i modelli già in commercio, per poter continuare a venderli nell’attesa di un eventuale aggiornamento. Grazie a ciò, l’ultima GSX-R 1000R – lanciata nel 2017 – era stata finora esentata da tale obbligo.

Difficile prevedere quali saranno le prossime ‘mosse’ di Suzuki in ambito ‘sportive’, anche se il trend appare già piuttosto chiaro. Già il sorprendente ritiro della casa dalla MotoGP, a soli 2 anni dalla conquista del titolo con Joan Mir, era stato un boccone amaro da digerire per gli amanti delle racer Suzuki e la scomparsa della gamma GSX-R rappresenta certamente un altro duro colpo.

Si è parlato molto di alcuni brevetti depositati dal costruttore nipponico nel 2019 con un sistema di fasatura variabile delle valvole più sofisticato di quello attuale (ancora meccanico) che avrebbe dovuto essere la sua “risposta” alle questioni di adeguamento all’Euro5, ma per il momento non ci sono news relative al suo imminente impiego.

Come nel recente caso della Hayabusa (clicca qui per a nostra prova), il “pensionamento” della gamma GSX-R potrebbe essere solo temporaneo in vista di un possibile ritorno tra qualche anno (magari già aggiornata all’ancor più stringente aggiornamento Euro5+ che entrerà in vigore nel 2024), ma non ci stupiremmo di vedere Suzuki concentrare i suoi sforzi sulla produzione di modelli più eco-friendly, oltre che – ovviamente – sul suo ben più remunerativo settore auto.

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