Valentino Rossi: “Marquez? Può battere i miei record”
Ai microfoni di Sky Sport il Dottore ha parlato della crisi tecnica della Yamaha, del suo futuro e di… Marc Marquez: lo spagnolo, secondo Valentino, ha le carte in regola per battere i suoi strabilianti record
Con 172 punti in cassaforte è terzo nella classifica generale della MotoGP, a 22 lunghezze da Andrea Dovizioso e 99 dal leader Marc Marquez: una posizione che, alla non più giovane età di 39 anni e con quasi 380 gare alle spalle, ha semplicemente del miracoloso. Eppure Valentino Rossi, dall’alto delle sue 115 vittorie in oltre due decadi di corse, non può certo dirsi soddisfatto di come si sta concludendo la stagione 2018.
Il Dottore è stato a lungo alle calcagna di Marquez, ma proprio nelle ultime gare ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte a una crisi tecnica che ha visto le Yamaha faticare non poco a tenere il passo di Honda e Ducati: un momento davvero difficile per lo squadrone di Iwata, che forse proprio nell’ultima gara – il GP di Thailandia – ha ricominciato a vedere la luce.
Nelle scorse settimane Rossi, più che deluso, è sembrato preoccupato. Più dell’amarezza per il presente, infatti, si è fatta sentire una certa apprensione per il futuro, in quanto le evoluzioni che Yamaha sembra decisa a mettere in pista in ottica 2019 non sembrano convincere del tutto il Campionissimo pesarese: il rischio è quello di “bruciarsi” un altro anno a causa di una moto non competitiva, un azzardo che alla soglia degli ‘anta Valentino non si può certo permettere se vuole chiudere la carriera… a modo suo.
“Penso che dobbiamo lavorare su tutto il pacchetto, ma le aree in cui soffriamo di più sono il motore e l’elettronica: in questi settori Honda e Ducati sono attualmente più forti” ha spiegato The Doctor in un’intervista concessa a Sky Sport, in occasione di un evento organizzato dallo sponsor Dainese “Cerco sempre di spingere molto a migliorare, soprattutto per quanto riguarda il motore, e penso che il prossimo anno potremo modificarlo”. Un affermazione, quest’ultima, che a Tokyo e Borgo Panigale probabilmente non prenderanno benissimo…
“Abbiamo già provato la moto 2019, ma è ancora il primo prototipo… spero che lo migliorino, soprattutto per avere una buona potenza ma anche un’erogazione dolce” ha proseguito Rossi, tornando su un tema che aveva già avuto modo di affrontare nelle scorse settimane “In questo momento in MotoGP è molto importante salvaguardare le gomme: è per questo che il ‘carattere’ del motore è particolarmente importante, e spero che il propulsore 2019 sarà migliore sotto questo punto di vista”.
Ad affliggere la M1, infatti, ci sarebbero soprattutto problemi di grip e trazione, acuiti da un motore dall’erogazione appuntita che però non riesce a sviluppare la stessa potenza dei V4 che equipaggiano la RC213V e la Desmosedici.
Una situazione molto frustrante per il 9 volte iridato, il cui contratto (l’ultimo, con grande probabilità) scade a fine 2020: le difficoltà, però, non scalfiscono la passione e la motivazione di un fenomeno che, nonostante non abbia più nulla da dimostrare, continua a trovare gli stimoli per rimettersi in gioco e buttarsi nella mischia.
“Gareggio da tantissimo tempo, quindi in questa situazione alle volte può essere difficile trovare la motivazione” ha sottolineato il portacolori del team Yamaha “La verità però è che mi piace correre in moto, e mi piace la vita che faccio, quindi continuerò finché sarò competitivo perché mi piace la sensazione che si prova quando vinci o quando fai un podio… è per questa ragione che voglio continuare a correre”.
La stessa passione, lo stesso fuoco che, secondo Mick Doohan, brucia anche dentro Marc Marquez: che piaccia o no, l’asso di Cervera ha raccolto in pieno l’eredità di Valentino, ed è l’unico che attualmente mostra di avere le carte in regola per eguagliare – e forse addirittura superare – i record strabilianti del marchigiano.
A pensarla così è lo stesso Rossi, che nonostante i numerosi screzi con Marquez riconosce allo spagnolo un talento fuori dal comune: “Se guardi i numeri, penso che sì, Marquez può battere i miei record, ma non sono preoccupato per questo” ha ammesso il pilota di Tavullia “Devi pensare alla tua carriera, e penso che la mia sia buona: ho vinto molte gare e sicuramente avrei potuto vincerne di più, anche più Mondiali”. Il rimpianto più grande? “Forse è aver perso il titolo 2006 a Valencia, per un mio errore”.