MotoGP Thailandia, Dovizioso: "Fa male perdere all'ultima curva..."

Il forlivese non nasconde un po' di delusione per una vittoria sfumata all'ultima curva, ma a ben guardare il bilancio di Buriram è positivo: sulla carta la pista thailandese non era favorevole a Ducati e un 2° posto a pochi millesimi dal vincitore è comunque un risultato notevole

MotoGP Thailandia, Dovizioso: "Fa male perdere all'ultima curva..."
M C
Manuele Cecconi
Pubblicato il 8 ott 2018

Quello di Buriram è un risultato che non può lasciare pienamente soddisfatto Andrea Dovizioso, nonostante un 2° posto a pochi millesimi dal vincitore Marc Marquez: il forlivese puntava alla vittoria, e l’emozione di un duello all’ultimo sangue non basta a placare la delusione di un successo sfumato negli ultimi metri di gara.

Tutto si è giocato in quell’ultima staccata fatta da entrambi ben oltre il limite, ma stavolta Andrea ha forse peccato in quanto a strategia facendosi studiare approfonditamente dallo spagnolo senza però prendere a sua volta “le misure” delle traiettorie del rivale: “Perdere all’ultima curva fa un po’ male, ma tutto sommato posiamo dire di essere contenti perché i pronostici non erano a nostro favore: questa pista sulla carta non era troppo buona per noi e nei test abbiamo sofferto molto” ha spiegato Desmodovi dopo la gara, ai microfoni di Movistar MotoGP “E’ comunque la conferma che siamo stati capaci di migliorare nel corso della stagione e che questo weekend abbiamo lavorato bene”.

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“L’esperienza di questo fine settimana è stata molto utile: il consumo delle gomme era molto alto, più che ad Aragon, e questo mi fa pensare che tutto sommato questo 2° posto sia un risultato importante per noi” ha proseguito l’italiano “Vedere Marc così emozionato significa che ci tiene d’occhio, che ci vede in un altro modo: aiamo forti, veloci in gara e concreti nella lotta. Purtroppo il Mondiale è quasi finito, e al momento nessuno di noi sta correndo pensando al titolo, facendo i ragionieri: né io né Marquez”.

Sarebbe potuta finire in un altro modo, magari provando a scappare? Secondo Andrea, questa possibilità non era nelle sue corde: “Sinceramente non ho mai provato a dare un affondo, perché non ho mai avuto la sensazione che sarei riuscito a fare un po’ di vuoto: quando abbiamo aumentato un po’ il ritmo Marc era sempre lì, e senza bisogno di fare il giro veloce. Il consumo degli pneumatici era davvero strano, non è che si potesse forzare troppo. Ora vediamo come andrà in Giappone, che dovrebbe essere una pista favorevole per noi”.

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