MotoGP Catalunya 2015: Rossi poteva vincere? I tempi dicono che…
MotoGP 2015 – Ancora una brutta qualifica, ma una grande gara di Rossi. Se il dottore fosse partito meglio avrebbe potuto battere Lorenzo? Analizziamo i tempi sul giro di entrambi per scoprire che…
Dopo il GP di Catalunya, la domanda che in molti si fanno è se, con una partenza migliore, Valentino Rossi avrebbe avuto delle chance di vittoria su Jorge Lorenzo. Come sempre, quando ci si addentra nel campo di ipotesi e speculazioni, una risposta certa non la si potrà mai avere, ma si può tentare di interpretare la gara utilizzando lo strumento più imparziale ed oggettivo esistente: i numeri.
Il numero 99 della Yamaha, partito con il terzo tempo dopo le qualifiche, ha condotto dall’inizio alla fine, arrivando ad accumulare oltre due secondi di vantaggio sul pesarese durante la gara, poi ridotti a meno di nove decimi sotto la bandiera a scacchi.
I punti chiave della corsa sono stati fondamentalmente quattro, a cominciare dalla Q2 del sabato, quando il “Dottore” è rimasto relegato al 7° posto. Poi c’è stato il primo giro del gran premio, al termine del quale il maiorchino aveva oltre un secondo di vantaggio sul numero 46.
Ed ancora, la tornata numero dodici, nella quale “por fuera” ha raggiunto il massimo vantaggio (+2,268 sec) sul compagno di squadra ed infine il diciannovesimo giro, in cui Rossi ha recuperato quasi mezzo secondo sul “martillo”.
Ma quanto ”ne aveva” davvero Valentino e, soprattutto, ne aveva di più di Jorge? Qualcosa nel taschino forse c’era o forse no perché, analizzando il cronologico, si vede chiaramente come il divario rispetto a Lorenzo sia cresciuto fino al massimo, per poi diminuire, spesso impercettibilmente, risalendo talvolta.
La lettura di questo andamento è duplice: da un lato la proverbiale capacità di sfruttare la gomma deteriorata da parte del pesarese potrebbe aver determinato questa piccola differenza a suo favore, tanto da far pensare che, con un paio di giri in più a disposizione, l’ordine di arrivo sarebbe forse potuto essere diverso.
Dall’altra parte però, si potrebbe anche essere trattato di una consapevole amministrazione del vantaggio ad opera di Lorenzo. Difficile, dite voi, lo riuscire a regolare il proprio passo con differenze di alcuni centesimi tra una tornata e l’altra? Occorre sempre ricordare che si sta parlando dei migliori piloti del mondo e che questi due, in particolare, hanno vinto tredici titoli in due.
Questa seconda teoria sarebbe avvalorata dal fatto che solo nell’ultimo giro, il numero 99 abbia perso oltre tre decimi rispetto al suo rivale, cosa avvenuta soltanto altre due volte in tutta la gara.
In qualunque modo sia andata, di certo c’è che i due hanno viaggiato per quasi 120 chilometri ad un ritmo praticamente identico ed assolutamente fuori portata per tutti gli altri, con Pedrosa, terzo, giunto a quasi venti secondi).
Stili e personaggi diversi, con rendimenti molto simili ed un solo punto a dividere Rossi e Lorenzo, i due piloti che, nella stagione 2015, insieme hanno vinto sei gare su sette. Se queste sono le premesse, ad Assen ci sarà (di nuovo) da divertirsi.