Home Bradl: “Alex Marquez è trattato come un numero 2, com’è logico che sia”

Bradl: “Alex Marquez è trattato come un numero 2, com’è logico che sia”

Le gerarchie in Honda sono chiare: Alex Marquez è per HRC un secondo pilota, almeno per il momento. Parola di Stefan Bradl

Quando lo scorso novembre è stato diramato l’annuncio del passaggio di Alex Marquez nel team ufficiale Honda sono stati in molti a chiedersi come HRC avrebbe gestito la sua difficile compresenza con il fratello più grande. La questione è ovviamente piuttosto spinosa e ha dato modo ad appassionati ed addetti ai lavori di sbizzarrirsi con le ipotesi più varie: c’è chi pronostica scintille tra i due con annesse beghe “familiari”, o chi al contrario crede che Marc aiuterà in tutti i modi il fratello a farsi largo nella giungla della Premier Class (è anche in questo caso le polemiche non mancherebbero di certo…).

La situazione interna nel team dell’Ala Dorata potrebbe essere invece risultare più e “lineare” e facile da gestire, almeno per ora. Semplicemente perché l’attuale divario tra i due, in termini di palmares e tempi sul cronometro, lascia ben pochi dubbi su quelli che saranno i valori in campo in questo 2020.

Fino a prova contraria, insomma, Alex sarà il secondo pilota per HRC, e mettendo da parte l’ipocrisia sarebbe obbiettivamente assurdo pensare che ci siano opzioni alternative. A confermare le gerarchie esistenti in seno allo squadrone di Tokyo è stato anche Stefan Bradl, collaudatore di HRC ed ex rivale di Marc Marquez in Moto2: “E’ Marc il principale candidato al titolo. E’ il Campione in carica e dunque è il favorito per la vittoria finale” ha evidenziato l’iridato 2011 della middle class ai microfoni di Servus TV “Attualmente Alex viene trattato internamente come un numero 2, ed è logico che sia così perché prima tutto deve trovare la sua dimensione”.

Secondo il tedesco, comunque, le analogie tra i due fratelli non mancano: forse Alex non ha l’aurea del predestinato come Marc, ma parliamo pur sempre di un due volte Campione del Mondo a cui i titoli non sono certo stati… regalati. “Per certi versi somiglia a Marc, il suo modo di lavorare è piuttosto simile. Questo è ciò che ho notato a Sepang” ha concluso Bradl “Si nota che sono fratelli”.

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