Home MotoGP, Misano batte il Mugello sugli ascolti TV ma perde spettatori sugli spalti. Il peso del “popolo giallo”

MotoGP, Misano batte il Mugello sugli ascolti TV ma perde spettatori sugli spalti. Il peso del “popolo giallo”

Tempo di bilanci per il Motomondiale, i dati degli ascolti TV e degli spettatori sui circuiti confermano la popolarità del motociclismo

Fine anno, tempo di bilanci anche per il Motomondiale, in riferimento ai dati degli ascolti TV e al numero di spettatori presenti sugli spalti dei circuiti. Non ripetiamo quanto già scritto di recente sull’argomento. Resta il fatto che i dati della stagione 2019 confermano la popolarità del Motomondiale con la MotoGP punta di diamante: piace vederlo dal vivo sugli autodromi e davanti alla Tv ma i telespettatori (italiani) sono poco propensi a metter mano al portafoglio per abbonarsi. Insomma, quando la gara è trasmessa in chiaro – cioè gratis – i telespettatori vanno ben oltre il raddoppio di quelli su Sky. Così era, così è. Così sarà anche in futuro? Intendiamoci, sono comunque dati di tutto rispetto (Mugello 2019 4 milioni di telespettatori pari pari come l’anno prima; Misano 2019: 3.300.000 telespettatori, oltre 400.000 in meno del 2018) che dimostrano che il motociclismo c’è e gode di un suo seguito inferiore solamente al calcio e alla Formula uno. C’è, insomma, uno “zoccolo duro” che resiste davanti alla tv. Ma i dati boom (8 milioni di telespettatori quando le corse si vedevano gratis e non c’era l’attuale articolata offerta audiovisiva) con il motociclismo quasi nelle vette degli ascolti del grande sport sono solo un ricordo. Questo, in sintesi, per quel che riguarda la TV.

E gli spettatori sugli autodromi? Anche qui, sostanzialmente, si confermano numeri importanti – pur in flessione rispetto al 2018 – con quasi 100 mila persone presenti (addirittura il doppio a Le Mans e al Sachsenring con forti incrementi sul 2018) negli autodromi la domenica (105.000 ad Assen) e mediamente vicino ai 150.000 nel week-end con punte record di 226.655 come quella di Buriram in Thailandia. Due i cali di spettatori più significati: quello di Silverstone e soprattutto quello del Mugello che nel giugno 2019 (139.329) perde circa 11.000 persone rispetto al 2018 (150.129). E Misano? Stabile, con un piccolo calo di 820 unità: da 159.120 del we 2018 a 158.300 dello scorso we di settembre con 96.212 presenze la domenica della gara. Evidentemente, per il trend delle presenze sugli autodromi (italiani) incidono le “politiche” di vendita e di promozione adottate, ad esempio favorendo la partecipazione delle famiglie, l’ingresso gratuito per gli under 16, gli sconti per le donne, la riduzione del costo degli abbonamenti per il we e dell’ingresso per i camper ecc. Ma è indubbio che incidono gli andamenti dei campionati, in particolare la posizione in classifica di Valentino Rossi e la sua competitività. E’ un discorso lungo ma che qui riduciamo schematicamente così: al GP d’Italia il minimo di presenze (88.000) è stato raggiunto nel 2012 con il Doc in sella alla Ducati, cioè … “fuori corsa”. Partendo da questo fatto ci si può sbizzarrire con i numeri, i grafici, le statistiche. Resta il fatto che c’è un rapporto diretto fra le presenze davanti alle tv e sugli spalti degli autodromi e quel che succede in pista e in campionato, innanzi tutto in riferimento al ruolo di Rossi. Fin ora, piaccia o no, è stato così, con il “popolo giallo” che pesa e fa la differenza. Nel 2020, la prova del “budino”?  

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