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SBK, Bautista col “cerino in mano”?

Qual è il futuro di Alvaro dopo la polemica rottura con Ducati? Honda-Sbk o Ktm-MotoGP?

Nella lunga pausa estiva del mondiale SBK – dal GP Usa del 14 luglio al GP Portogallo dell’8 settembre – tiene banco la “questione Bautista”. Qual è il futuro di Alvaro dopo la polemica rottura con Ducati, cioè dopo il discusso e discutibile divorzio fra l’asso spagnolo e la Casa bolognese causato da divergenze contrattuali sull’ingaggio? Non torniamo sulle responsabilità, sui limiti e sugli errori della Ducati nella gestione piloti (sia in Sbk che in MotoGP) che hanno inciso e incidono negativamente sui risultati di gare e campionati in entrambe le categorie iridate. Adesso, con Bau-Bau verso altri lidi, come nella celeberrima favola di Esopo la “volpe e l’uva”, a Borgo Panigale non ci si sparge il capo di cenere facendo capire che in fondo in fondo non è stata poi una gran perdita: il pilota spagnolo era stato sì protagonista di un grande avvio di stagione con la inedita Rossa V4 ma al contempo aveva poi gettato alle ortiche un mondiale dato fin troppo avventatamente per vinto con una serie di errori e cadute non degne di un “number one”.

Insomma, Bau-Bau ci ha messo del suo nel far trionfare subito la inedita V4 ma poi ci ha anche messo del suo nel farla affondare. Che dire. Evidentemente le responsabilità, i limiti e gli errori sono di entrambe le parti. Fatto sta che se per Ducati non è così facile sostituire Bautista in Sbk (arriva Scott Redding) per lo stesso Bautista non è così facile trovare una adeguata alternativa a Ducati. Non è infatti scontato quel che si è dato per scontato, cioè il passaggio di Alvaro da Ducati a Honda, con una nuova moto della Casa dell’Ala dorata e con un ingaggio adeguato, ben superiore a quello offerto (prendere o lasciare) dalla Casa italiana. Ma il contratto Bautista-Honda non c’è. Perché? Perché Honda, al di là delle indiscrezioni, sta ancora sfogliando la margherita sul suo futuro in Sbk, probabilmente assente nel mondiale 2020 dato che presenterà la nuova CBR stradale nei saloni d’autunno e non c’è ancora traccia dell’inedito conseguente modello racing.

A pensare male si fa peccato ma ci si azzecca e non è detto che nella trattativa con Ducati il management di Bautista abbia voluto tirare la corda dando per certo quell’alternativa Honda che certa non è. Anzi! Per cui, oggi, è Bau-Bau ad avere il cerino in mano. Lo spagnolo non ha ancora nessun contratto firmato, pur avendo adesso – dicitur – altre possibilità in Sbk (quali?) o addirittura in MotoGP, il vero obiettivo di Bau-Bau aperto – a suo dire – a “nuove sfide”. I media spagnoli hanno paventato il rientro di Bautista nella classe regina con la KTM, dopo l’addio secco di Johann Zarco che ha rinunciato all’accordo da 1,5 milioni di euro, cifra che (tutta o in parte) potrebbe passare ad Alvaro, ben felice così di aver detto “no” ai 400 mila euro previsti nel contratto biennale Ducati. Qui siamo, verso la fine d’agosto. Bautista, talentuoso pilota 35enne di esperienza non privo di limiti, fa bene a tenere alta la testa per avere il meglio sia in fatto di moto che di soldi. Occhio, però, a non tirar troppo la corda, già tesa. Il rischio, per Bau-Bau, è di far la fine della “bella di Torriglia” che tutti la vogliono ma nessuno se la piglia.

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