Roberts: "Marquez è come me, forse anche meglio..."
"King" Kenny Roberts Sr., 3 volte iridato in 500cc, incorona il fenomeno spagnolo: "Riesce a fare cose che gli altri non osano nemmeno sognare..."
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A 25 anni, con 6 titoli iridati in bacheca di cui 4 in MotoGP, Marc Marquez si è già assicurato un posto d’onore nell’Olimpo del motociclismo sportivo.
L’impressionante carriera del fenomeno spagnolo ha assunto ben presto connotati da “avanzata schiacciante” grazie a un talento cristallino, che lo aveva visto subito imporsi anche nella classe regina con la conquista del titolo iridato nell’anno del debutto, il 2013.
“Valorizzato” e “coccolato” al massimo dallo squadrone Honda Repsol, Marquez ha poi continuato il suo cammino continuando a mietere successi e record, pur non rimanendo immune da polemiche (basti ricordare la più recente con Valentino Rossi dopo il contatto in Argentina).
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In una lunga intervista esclusiva rilasciata a Crash.net, anche il leggendario “King” Kenny Roberts Sr., 3 volte iridato in 500 a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, non ha mancato di riconoscere la grandezza di Marquez. L’oggi 66enne ex-pilota statunitense, riconosciuto “pioniere” dello stile di guida con “ginocchio a terra”, ha inoltre riscontrato alcune similitudini tra sé e il fuoriclasse di HRC, a sua volta un precursore del “gomito sull’asfalto”:
“[Marquez] riesce a fare cose che gli altri non osano nemmeno sognare. E questo succede puntualmente in ogni fine settimana di gare. E’ un pilota che ha davvero il suo stile personale e inimitabile. E questa è una caratteristica che avevo anche io ai miei tempi.”
“Quando lo guardo, rivedo me stesso trenta o trentacinque anni fa, non fosse per il fatto che lui fa tutto anche meglio! Lui è sempre al limite estremo.”
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Per spiegarsi meglio (e ricordando le sue “origini” nel dirt-track americano), Roberts ha preso ad esempio l’attacco portato da Marquez a Dovizioso all’ultima curva del GP del Qatar, un assalto fallito che però, secondo la leggenda californiana, dimostra una volta di più l’abilità alla guida del Campione del Mondo della MotoGP:
“Quello che ha fatto in quell’occasione è semplicemente incredibile. Non potevo credere ai miei occhi. Non stava correndo al 90%, stava correndo al 110% per poi salire al 115% all’ultimo giro. A volte guardare Marquez andare in moto è veramente sbalorditivo!”
“Ricordo che, un paio d’anni fa al GP di Indianapolis, Marquez era l’unico a pilota a far slittare la ruota posteriore, l’unico! Voglio dire, certi controlli di trazione non lo permetterebbero, ma a lui questo non interessa. Marquez non vuole avere sempre il massimo grip, e questa è esattamente la prospettiva con cui io stesso mi sono avvicinato alle corse su asfalto.”
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Roberts ha poi espresso parole di grande apprezzamento per Andrea Dovizioso, dicendosi molto sorpreso della crescita del forlivese dopo la poco felice esperienza da pilota ufficiale Honda tra il 2009 e 2011:
“Sì, mi ha sorpreso perché me lo ricordavo in precedenza con Honda. Pensavo avesse un grande potenziale quando ci è arrivato, ma alla fine, qualunque sia la ragione, non si è mai materializzato. Non ho mai lavorato con lui e non frequento più i GP come una volta, ma vederlo ora così forte ti fa capire che nella vita non si può mai sapere.”
“Adesso [Dovizioso] sta facendo un lavoro incredibile. Ed è molto tranquillo nello svolgerlo, gli piace farsi i fatti suoi. Marquez è più esuberante, lo vedi fare sorpassi incredibili e ti chiedi come diamine ci sia riuscito. Ma bisogna togliersi il cappello davanti a Dovizioso: ha sempre continuato a lavorare principalmente su sé stesso, su ciò di cui aveva bisogno per migliorare.”
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