Espargaro contro Petrucci: “Marquez? Duro, ma non è il solo a entrare così”
Parla il pilota dell’Aprilia, anch’egli vittima della scellerata furia agonistica di Marquez: “Giusto sanzionare Marc. Ma Petrucci è entrato anche peggio…”
Visti i precedenti, è abbastanza scontato che il contatto tra Valentino Rossi e Marc Marquez abbia generato un vespaio un polemiche, catalizzando tutta l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori. Tuttavia, il folle e insensato tentativo di sorpasso sul pesarese non è stata certo l’unica manovra discutibile eseguita dal #93 durante il GP d’Argentina: a fare le spese della cieca furia agonistica di Marquez è stato, ancor prima di Rossi, il povero Aleix Espargaro, duramente speronato dal pilota della Honda HRC.
Anzi, se a Valentino si può forse rimproverare l’imprudenza di essere andato largo e di aver lasciato a un Marquez in versione kamikaze il pretesto per provare un attacco, l’incolpevole alfiere Aprilia è stato letteralmente scalzato dalla sua traiettoria ideale dall’irruento compatriota: al netto degli esiti disastrosi del contatto con l’italiano, insomma, la manovra su Espargaro è stata forse addirittura peggiore di quella sul #46.
Eppure, intervistato dopo la gara, Aleix non mostra particolare accanimento nei confronti del campione di Cervera: non lo assolve, certo, ma descrive il contatto tra lui e Marquez come uno di quegli imprevisti che in una gara di moto possono capitare. Si scaglia, invece, contro Danilo Petrucci, reo a suo dire di aver commesso un sorpasso eccessivamente duro senza incorrere in sanzioni.
“E’ giusto sanzionare Marc, perché è entrato molto duro. Ma sono cose che nelle gare possono succedere, si penalizzano e basta” ha puntualizzato il maggiore degli Espargarins “Quello che non trovo giusto è che non sia stato sanzionato Petrucci, che mi ha colpito molto più forte di Marc. Forse perché Danilo non è il lotta per il titolo?”. “Abbiamo mille telecamere per valutare la correttezza di certe manovre” ha proseguito lo spagnolo con una vena di polemica “ma sembra che non servano a nulla. Non penso che il lavoro della Race Direction sia così complicato”.