Home Pagelle MotoGP, festa rossa. La “sberla” del Dovi-tris non frena Marquez verso il mondiale. Arranca Rossi

Pagelle MotoGP, festa rossa. La “sberla” del Dovi-tris non frena Marquez verso il mondiale. Arranca Rossi

Dovi-Ducati, si può fare!

LA CORSA: voto 10. Gara da incorniciare sul piano agonistico e tecnico a dimostrazione che il “valore” di una corsa mondiale non è dato dalla quantità dei piloti che lottano per la vittoria ma dalla “qualità” della competizione in uno scontro duro ma corretto. E’ anche la dimostrazione che la MotoGP non vive solo della luce irradiata da una unica “star”, in questo caso Rossi. Valentino resta un “valore aggiunto” ma non è “tutto” il Motomondiale, campionato capace di essere avvincente basandosi su altri motivi di interesse tecnico e di show che però vanno coltivati e comunicati. Al motociclismo servono duelli fra grandi campioni, non assoli di idoli, servono appassionati, non fan. E serve anche rilanciare l’identità nazionale con una Casa italiana (leggi Ducati) ai vertici. Il “tricolore” scalda i cuori. Anche più del “giallo”, se vincente.

DOVIZIOSO: voto. 10+ Da ragioniere a sputafuoco, Andrea dal sorriso mesto conquista l’Austria e cala il tris. Corsa superba del pilota forlivese della Ducati in crescita (voto 10+) – gran motore, nuova carena, gomma morbida ok – capace di battere all’arma bianca il super binomio campione del Mondo in carica e leader della classifica Marquez-Honda. Perseveranza, classe, determinazione, gran cuore, fantasia portano al “rosso” binomio italiano il terzo trionfo stagionale, al secondo posto in classifica, in lotta per il titolo. Adesso Dovi deve crederci e deve provarci fino in fondo. Si può fare. Vietato abbassare la guardia.

MARQUEZ: voto 10- Poleman (a 24 anni la 70esima in carriera!) e protagonista di una corsa-show l’iridato della Honda – che accelerazione! – in gran recupero (voto 10) ci prova fino all’ultimo metro facendo onore a se stesso e avvalorando ancor di più il trionfo di Dovi e della Rossa. Tanto di cappello a Marc il “fenomeno” che non fa i conti e non fa sconti, ci prova sempre e anche di più, piegando la moto ai suoi voleri, aggredendo la pista, non l’avversario. Titolo, corsa aperta, ma il favorito resta Marc.

PEDROSA: voto 8- Ancora una volta Dani centra il podio, guida da par suo, da gran signore, coprendo le spalle a capitan Marquez, Dovi a parte. Agguanta pure il binomio-lepre ma, viste le scintille, tira i remi i barca. Dani “coniglio”? A Honda va bene così, un grande capitano “fenomeno” e un bel gregario di lusso.

LORENZO: voto 7- Il maiorchino parte in prima fila, infiamma la corsa all’inizio, termina quarto. Il podio sarebbe stato la ciliegina sulla torta. Di sicuro c’è un segnale di ripresa che però va confermato nei prossimi round. Fin qui una stagione ben al di sotto di ogni aspettativa ma il GP d’Austria porta Jorge fuori dal tunnel. Sarà davvero così? A Silverstone e a Misano la risposta. O la luce o il buio.

(From L) Ducati Team's Italian rider Andrea Dovizioso, Repsol Honda Team's Spanish rider Marc Marquez, Repsol Honda Team's Spanish rider Dani Pedrosa compete during the MotoGP Austrian Grand Prix race at Red Bull Ring in Spielberg, Austria on August 13, 2017. / AFP PHOTO / Jure Makovec        (Photo credit should read JURE MAKOVEC/AFP/Getty Images)

ZARCO: voto 7+ Primo delle Yamaha l’asso francese non salva l’onore della Casa dei tre diapason, accentuandone, caso mai, la disfatta. La M1 satellite (del 2016) non regge il passo delle Ducati e delle Honda ma “brucia” le “ufficiali” di Vinales e Rossi. Burrasca. E in mare aperto, senza bussola.

VINALES: voto 6- lo spagnolo prende paga anche da Zarco sulla Yamaha no factory e si “salva” solo perché il suo compagno di squadra Rossi fa peggio di lui, l’uno sesto e l’altro settimo. Ma la festa di inizio stagione con le tre vittorie è un lontano ricordo. E dal secondo si scende al terzo posto in classifica. In cerca di grip, travolti dallo spin. Yamaha in barca per le bizze “tecniche” dei piloti o Maverick e Vale in tilt perché il Team non sa più che pesci prendere? “Impiccati” e “costretti” al… lungo per i limiti della moto?

ROSSI: voto 5- Settimo in gara esattamente come in prova, un risultato che toglie ogni alibi al pesarese della Yamaha (voto 6-) e apre grossi interrogativi sulla reale possibilità di battersi per il titolo. A sette gare dal termine, 33 punti dal leader della classifica Marquez sono un gap assai pesante anche perché Valentino si trova davanti pure Vinales e Dovizioso, cioè i tre piloti che hanno fin qui vinto tre gare ciascuno contro l’unico suo “centro” ad Assen. Colpa delle gomme? O delle moto (o dei piloti) che le mandano ko? Sbaglia il Dottore a voler imporre le sue scelte tecniche o sbaglia la Yamaha a non assecondarlo? Urge svolta tecnica e non solo. I prossimi due round sono decisivi: o Vale torna subito a vincere o il titolo numero 10 resta una chimera!

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