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Ducati si prepara allo sbarco in Moto3?

Ducati sta seriamente valutando la possibilità di entrare nel mondiale Moto3: a confermarlo è nientemeno che Paolo Ciabatti, direttore sportivo del team di Borgo Panigale

La notizia, se dovesse essere confermata dai fatti in un futuro più o meno prossimo, sarebbe di quelle davvero succulente: pare infatti che Ducati stia guardando con (molto) interesse al mondiale Moto3. E’ da un po’ di tempo che voci di corridoio affermano che a Bologna stia prendendo piede l’idea di lanciarsi nella mischia delle 250 monocilindriche a 4T, ma stavolta ad alimentare le speculazioni su un eventuale ingresso di Borgo Panigale nella classe d’accesso del Motomondiale è addirittura Paolo Ciabatti.

Intervistato da crash.net, il direttore sportivo di Ducati Corse non ha infatti nascosto che a Bologna stiano seriamente valutando l’ipotesi di costruire, in un futuro non troppo remoto, un prototipo da un quarto di litro per sfidare Honda e KTM nella categoria che nel 2012 ha sostituito le care vecchie 125 a miscela.

MOTEGI, JAPAN - OCTOBER 08:  Paolo Ciabatti of Italy and Ducati Team smiles in paddock during the MotoGP Of Japan - Previews at Twin Ring Motegi on October 8, 2015 in Motegi, Japan.  (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

“La Moto3 è una categoria che non riteniamo estremamente interessante. Al momento, è chiaro, non è parte dei nostri piani sportivi… ma ci stiamo pensando”
. Se è vero che un manager esperto come Ciabatti sta ben attento a scegliere i termini giusti nel rilasciare le dichiarazioni, è altrettanto certo che le parole del DS in rosso lasciano poco spazio alle interpretazioni.

A questo punto la domanda è: quando? A rispondere -anche se con le solite precauzioni di chi sa che non deve sbilanciarsi troppo- è lo stesso Ciabatti: “Di certo non succederà nella prossima stagione, anche perchè non saremmo in tempo… ma se tutto dovesse andare per il verso giusto con il nostro progetto in MotoGP, poi potremmo considerare seriamente la cosa”.

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Il riferimento, ovviamente, è all’ingaggio di Jorge Lorenzo: Ducati punta molto sul maiorchino, per rilanciarsi definitivamente dopo gli anni bui del dopo-Stoner. L’impegno in MotoGP è al momento la massima priorità per Borgo Panigale, ed è molto difficile pensare che a Bologna decidano di investire ingenti risorse nella classe cadetta senza avere raccolto risultati di rilievo in Top Class: in poche parole, un eventuale impegno in Moto3 è condizionato ai risultati in Classe Regina.

Per Ducati scendere in campo nella entry-class significherebbe soprattutto avere la possibilità di coltivare giovani talenti e indirizzarli verso le categorie superiori senza dover per forza attingere -come è stato fatto fin’ora- al vivaio delle altre case: “Il percorso dei piloti verso la MotoGP passa per le categorie minori: molti dei campioni che corrono in Top Class hanno corso e vinto in Moto2, ma ancor prima sono partiti dalla Moto3” ha detto Ciabatti “Noi, al momento, abbiamo un team satellite in MotoGP, il che ci permette di far correre le promesse del futuro, facendoli esordire nella categoria di punta senza la pressione che comporterebbe il debutto in un team ufficiale”.

ALCANIZ, SPAIN - SEPTEMBER 25:  Brad Binder of South Africa and Red Bull KTM Ajo   leads the field during the Moto3 race during the MotoGP of Spain - Race at Motorland Aragon Circuit on September 25, 2016 in Alcaniz, Spain.  (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Da un punto di vista tecnico, le analogie tra il regolamento MotoGP e quello della Moto3 potrebbero favorire l’ingresso della casa bolognese: il frazionamento delle 250 cc monocilindriche e quello delle MotoGP 1000 a 4 cilindri è il medesimo, e questa circostanza potrebbe facilitare lo sbarco di Ducati -e magari anche di altre case- nella classe d’accesso.

In passato, negli anni in cui nel Motomondiale si sperimentava ahinoi molto più di ora, le soluzioni “modulari” (vale a dire la possibilità di correre in più classi a partire dallo stesso progetto del propulsore, “togliendo o aggiungendo” cilindri) erano in gran voga, soprattutto tra le case prive di disponibilità economiche esagerate. Ora, in tempi di spending review e grande attenzione alle spese, esse potrebbero rivelarsi proprio la soluzione ideale all’annoso problema dei costi.

E la produzione? Di questi tempi è difficile pensare che una casa decida di impegnarsi nelle corse senza un immediato ritorno in termini economici, vale a dire nel mercato. Dove vogliamo arrivare? Non ci meraviglieremmo se dietro a questa -ancora ipotetica- mossa di Ducati dovesse nascondersi anche l’intenzione di sbarcare nel segmento delle piccole cilindrate, importantissimo per i mercati asiatici emergenti (che sono poi quelli che trainano i numeri delle vendite mondiali).

State pensando a una Ducati duemmezzo monocilindrica omologata per la strada, come quelle che fecero la storia della casa bolognese ai tempi della mitica 250 Desmo? Si, anche noi, ma forse corriamo troppo con la fantasia. Per il momento…

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