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Kawasaki Ninja ZX 10-R M.Y. 2016: il nostro video-test

DNA racing, estrema, ancora più potente e dotata. La nuova Ninjona stupisce per precisione di guida e facilità. Non teme la diretta concorrenza e dà il meglio di se in pista, rimanendo comunque ben gestibile su strada.

Nel WSBK 2016, le due verdone di Akashi sono sempre lì, davanti a tutti (piloti e costruttori). Quest’anno più degli altri, la Kawasaki è riuscita a egemonizzare il mondiale Superbike con due fortissimi manici del calibro di Rea e Sykes.

La loro arma vincente? La nuova Kawasaki Ninja ZX 10-R M.Y. 2016, una validissima base di partenza che, con le modifiche consentite dal regolamento, è divenuta una guerriera da gara quasi imprendibile per le Ducati di Davies e Giugliano.

Presentata nell’ottobre 2015, abbiamo finalmente avuto modo di cavalcarla poco tempo fa, sia in pista che su strada, andando a scoprire quanto le novità apportate su questo M.Y 2016 abbiano influenzato la guida rispetto al modello precedente.

Il propulsore è un rinnovato 4 cilindri da 200 CV Euro 4, accompagnato da una dote elettronica mai vista prima su una Kawasaki e una ciclistica più che raffinata. Il prezzo parte da 17.790 euro, lievitando fino a 18.090 euro per versione KRT (in prova).

Kawasaki Ninja ZX 10-R M.Y. 2016: com’è fatta

Ancora una volta, il risultato della collaborazione tra KRT e la casa madre giapponese ha dato alla luce una vera belva da pista con targa, frecce e specchietti. La parte estetica è stata rinnovata con un cupolino maggiorato che protegge di più il pilota quando è “in carena” e un codino più largo con nuovo fanale di coda.

Ciclisticamente, l’impianto frenante marchiato Brembo sfoggia pinze monoblocco M50 e pompa freno radiale, gestite da un ABS di ultima generazione. Sempre all’anteriore, la nuova forcella Showa BFF a doppia camera pressurizzata direttamente derivata dalla WSBK con doppio serbatoio rosso sgargiante.

Il propulsore è sempre il 4 cilindri in linea da 200 Cv Euro 4, dotato adesso di un nuovo albero motore che giova di un’inerzia inferiore del 20% rispetto al 2015, testata e aspirazione riviste per un migliore raffreddamento delle componenti interne, nuovo cambio con rapporti accorciati, frizione alleggerita e scarico in titanio.

Se fino allo scorso anno, per quanto riguarda la parte elettronica, la “Ninjona” era tra le mille non proprio al passo coi tempi, per il 2016 gli ingegneri trasferiscono tutto il sapere appreso in pista dai top-rider sulla moto di serie.

Migliorato dunque il ride-by-wire con tre mappe (Low-Mid-Full), arriva il KQS (cambio elettronico), il Launch Control su tre livelli, Traction Control regolabile su ben 11 livelli con wheelie control integrato e cornering ABS di ultima generazione.

Tutto ciò è contenuto all’interno della prima piattaforma inerziale IMU applicata su una Kawasaki. E’ una piattaforma a 6 assi, cinque gestiti da sistemi Bosch e uno sviluppato da Kawasaki.

Kawasaki Ninja ZX 10-R M.Y. 2016: come va

Per testare a fondo la nuova Verdona di Akashi, abbiamo scelto innanzitutto di chiuderci con lei all’interno di due circuiti molto diversi tra loro. Parliamo infatti dell’Autodromo di Vallelunga e del Circuito Il Sagittario di Latina.

Il primo è uno storico tracciato, molto veloce e con brevi tratti tecnici. Il secondo è il rinnovato circuito di Latina: asfalto nuovo, curve strettissime e un breve rettilineo. Se a Vallelunga abbiamo testato stabilità e velocità della millona giapponese, a Latina abbiamo messo alla prova le sue doti di maneggevolezza e precisione.

Prima di parlare del suo comportamento in pista, è doveroso fare un accenno su quanto riscontrato su strada con una supersportiva di questa portata. La posizione di guida, se pur leggermente più estrema rispetto al modello precedente, non mette in difficoltà il pilota.

Stessa cosa per quanto riguarda il motore: il quattro cilindri riesce infatti ad essere mansueto e ben gestibile grazie a una maggiore coppia in basso. Sui tratti di montagna la moto si guida con maggiore facilità rispetto alla versione precedente.

Impeccabile la ciclistica, molto precisa e stabile in frenata. Tra un tornante e l’altro, la velocità di piega è ciò che risalta maggiormente. Un po’ meno agile nei repentini cambi di direzione, dove il maggiore carico sull’anteriore si fa sentire di più. In compenso, la moto risulta più stabile nei curvoni veloci e il feeling trasmesso dall’avantreno favorisce una guida più incisiva e rilassata.

Il vero carattere di questa moto però esce fuori tra i cordoli. Per sfruttare 200 Cv su strada bisogna impegnarsi davvero tanto. In pista la situazione è diversa, la Ninja ZX-10 R si lascia domare anche dai meno esperti, grazie ad un carattere sincero e molto preciso.

Ma se chi la guida sa come sfruttare al meglio le “armi” in dotazione con questa moto, allora il divertimento è assicurato! Rispetto alla versione precedente, questa ZX-10 R 2016 è un po’ meno pesante, più estrema nella posizione di guida.

Adesso si sente di più la potenza, con maggiore allungo e maggiore stabilità sul posteriore. E proprio sul posteriore abbiamo optato per una mescola più morbida, per poter scaricare i 200 cv di questa Ninja anche con angoli di piega più accentuati.

In occasione dei Metzeler Days 2016 di Vallelunga, abbiamo appunto montato pneumatici Metzeler Racetec RR K1 al posteriore e K2 all’anteriore. La guida all’interno del circuito capitolino è pura goduria: la nuova forcella rende la Ninja molto precisa e veloce nei cambi di direzione ad alta velocità mentre il posteriore, adesso più “seduto”, non pecca in uscita di curva garantendo il giusto assetto, anche dove l’asfalto è più rovinato e con il traction control impostato sul livello 2.

Il motore si rivela forte in basso, ma è in allungo che stupisce maggiormente. Dopo gli 11.000 giri una vera e propria esplosione di potenza coinvolge moto e pilota, lasciando senza fiato fino a ben 13.000 giri. Il tutto è accompagnato dal cambio elettro-assistito, rapido e preciso, da apprezzare pienamente nell’utilizzo in pista.

Rispetto alle dirette concorrenti, come Aprilia e Yamaha, la ZX-10 R 2016 si rivela più stabile, grazie ad un peso maggiore che grava sull’anteriore, ma meno maneggevole. Agendo però sulle sospensioni, si può notevolmente migliorare il suo comportamento a seconda del tipo di circuito, più o meno veloce.

Il suo vantaggio è quello di essere una moto neutra, meno estrema rispetto alle concorrenti e dunque molto più facile da approcciare, consente infatti ai meno esperti di salire in sella ad una superbike che non deve essere per forza domata.

Nella pagina successiva, le caratteristiche tecniche

Kawasaki Ninja ZX 10-R M.Y. 2016: le caratteristiche tecniche

MOTORE

Tipo – 4 cilindri in linea 4T raffreddato a liquido
Cilindrata – 998 ccc
Alesaggio e corsa – 76,0 x 55,0 mm
Rapporto di compressione – 13,0:1
Distribuzione – doppio albero a camme in testa, 16 valvole
Alimentazione – iniezione (corpi farfallati da 47 mm Ø)
Avviamento – Elettrico
Lubrificazione – carter umidoo

TELAIO

Tipo – Doppio trave in alluminio
Angolo di inclinazione del cannotto di sterzo/avancorsa – 25°/107 mm
Corsa ruota anteriore – 120 mm
Corsa ruota posteriore – 114 mm
Pneumatico anteriore – 120/70ZR17M/C (58W)
Pneumatico posteriore – 190/55ZR17M/C (75W)
Angolazione dello sterzo sinistra/destra – 27°/27°

PERFORMANCE

Massima potenza – 200 CV/13.000 giri
Massima potenza con sistema RAM di immissione dell’aria – 210 CV/13.000 giri
Coppia massima – 113,5 Nm/11.500 giri

TRASMISSIONE

Trasmissione – 6 rapporti
Trasmissione finale – Catena
Rapporto di trasmissione 1,681 (79/47)
Rapporti: 1a 2,600 (39/15)
Rapporti: 2a 2,214 (31/14)
Rapporti: 3a 1,944 (35/18)
Rapporti: 4a 1,722 (31/18)
Rapporti: 5a 1,550 (31/20)
Rapporti: 6a 1,391 (32/23)
Frizione – Multi disco in olio, a cavo

FRENI

Freno anteriore – doppio disco semiflottantee da 330 mm Ø; pinze radiali Brembo Monoblocco M50 a 4 pistoncini
Freno posteriore – Disco singolo da 220 mm Ø, pinza a singolo pistoncino

SOSPENSIONI

Sospensione anteriore – forcella Showa inverted Balance Free Front Fork 43 mm Ø, pressurizzata con camera esterna, regolabile in estensione e compressione, nonché nel precarico molla
Sospensione posteriore – monoammortizzatore Showa BFRC con posizionamento orizzontale; regolabile in estensione e compressione, nonché nel precarico molla

DIMENSIONI

Dimensioni (LxLxA) – 2.090 x 740 x 1.145 mm
Interasse – 1.440 mm
Altezza da terra – 145 mm
Altezza della sella – 835 mm
Capacità serbatoio – 17 litri
Peso – 206 kg

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