Home Ducati Panigale V2: la prova in pista a Jerez (VIDEO)

Ducati Panigale V2: la prova in pista a Jerez (VIDEO)

La nuova “Super Media” bolognese raggiunge un equilibrio perfetto. Diverte, va forte, non stanca ed è alla portata di (quasi) tutti

La Ducati Panigale V2 è una delle novità più importanti che il marchio bolognese ha presentato per il 2020. Sostituisce la vecchia 959, migliorando sotto tutti gli aspetti e confermandosi una moto estremamente divertente e alla portata di (quasi) tutti. Sì perché, siamo abituati ultimamente alle potenze sempre più eclatanti delle supersportive di grossa cilindrata, pensate per soddisfare le esigenze dei piloti esperti. La V2 invece può mettere d’accordo un po’ tutti, perché si presenta con un perfetto equilibrio tra motore, ciclistica ed elettronica, vantando peraltro un design oggettivamente molto bello, e divertendo senza incutere timore. Noi l’abbiamo provata sul circuito di Jerez de la Frontera per scoprirne pregi e difetti.

Ducati Panigale V2: com’è fatta

In Ducati la definiscono una sportiva media, o meglio ancora “super media”, e non c’è troppo da meravigliarsi, soprattutto se si considera che oggi le naked medie sono da 800 cc. Insomma, l’asticella rispetto a qualche anno fa si è sicuramente alzata, come testimoniano anche le nuovissime supernaked da oltre 200 CV presentate a EICMA. Ma tornando a noi, è innanzitutto il look della Panigale V2 ad aggiornarsi profondamente rispetto a quello del modello che sostituisce.

Richiama fortemente il design della sorella maggiore V4 e si fa notare per la compattezza e per la presenza di un forcellone monobraccio – marchio di fabbrica di tutte le supersportive di Borgo Panigale – e di uno scarico di piccole dimensioni. Il motore è sempre il bicilindrico Superquadro da 955 cc, che guadagna l’omologazione Euro5 e vede la potenza crescere (di 5 CV) fino a 155 CV a 10.750 giri e 104 Nm di coppia massima a 9.000 giri/min. Il peso in ordine di marcia si attesta sui 200 kg (176 kg a secco), il telaio è monoscocca in alluminio con il motore con funzione portante, mentre il pacchetto sospensioni si avvale di forcella Showa da 43 mm completamente regolabile e del mono Sachs (come l’ammortizzatore di sterzo), anch’esso completamente regolabile.

Tre i riding mode (Race, Sport e Street) e un pacchetto elettronico basato su una piattaforma inerziale a sei assi che gestisce ABS Cornering EVO, Ducati Traction Control (DTC) EVO 2, Ducati Wheelie Control (DWC) EVO, Ducati Quick Shift up/down (DQS) EVO 2 ed Engine Brake Control (EBC) EVO. L’impianto frenante prevede pinze monoblocco Brembo M4.32, mentre le gomme sono Pirelli Diablo Rosso Corsa II con il posteriore da 180/60. Completa la dotazione la presenza di fari Full-LED e di una nuova strumentazione TFT a colori da 4,3”.

Ducati Panigale V2: come va

La Panigale V2 è proprio come me l’aspettavo, se non meglio. Io non sono un pilota e non ho mai corso una gara in vita mia, eppure sono riuscito a divertirmi come un bambino senza “devastarmi” fisicamente; cosa che inevitabilmente avviene quando si va in pista con le supersportive moderne da oltre 200 CV. Ed è proprio questo secondo me il punto di forza della Panigale V2, quello di permettere a “tutti” di godersi al massimo un track day senza avere necessariamente una preparazione fisica da atleta o un passato (o un presente) nelle corse.

Hai la sensazione di poter sfruttare quasi tutto il suo potenziale, senza sentirti mai dominare da qualcosa “più grande di te”. Poi se sei anche bravo, riesci ad andare forte tirando fuori il massimo dalla moto. Trovo che tutto sia perfettamente bilanciato. Il motore è potente il giusto. 155 CV in pista sono perfetti per me (e per tanti come me). L’erogazione è sempre corposa e dà il meglio di sé dai medi fino ai circa 11.000 giri/min. Si accelera con decisione all’uscita di curva e la moto non si scompone, non s’impenna come un cavallo imbizzarrito. Frena forte, dà sicurezza in entrata e scende giù in un attimo.

Sembra compatta, leggera e facile da gestire se si ha un minimo di esperienza. Tiene la corda con precisione ed è assistita da un cambio elettronico molto efficace sia in scalata che in salita. La protezione aerodinamica è buona, ma è inferiore a quella assicurata da una “maxi”. Anche l’assetto è sostenuto il giusto per non andare a fondo corsa e per perdonare comunque qualche errore o sbavatura. Chiaramente i più forti potranno sempre intervenire sulle regolazioni per cucirsi la moto addosso in funzione del circuito; l’assetto di default è pensato anche per l’uso stradale, per cui qualche regolata va fatta se si decide di andare in pista.

Insomma, in definitiva, se non siete dei piloti e non volete gareggiare, ma il vostro scopo è divertirvi in pista, arrivandoci magari direttamente da casa (perché tutto sommato l’ergonomia è buona e la posizione di guida non è troppo estrema), la Panigale V2 può fare al caso vostro. Certo, non è per tutti, visto il prezzo di 17.990 euro, ma è una moto quasi unica nel suo genere. È una perfetta via di mezzo: che non vuol dire compromesso…

Scheda Tecnica

Motore 2 cilindri da 955 cc Euro 5
Potenza 155 CV a 10.750 giri e 104 Nm a 9.000 giri/min
Peso 176 kg a secco
Sospensioni Showa – Sachs completamente regolabili
Telaio Monoscocca in alluminio
Prezzo 17.990 euro

Abbigliamento utilizzato

Tuta Dainese Laguna Seca D1
Stivali Dainese Torque D1 Out
Casco AGV Corsa R

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