Home MotoGP, Lorenzo: “Anch’io curioso di vedermi in Ducati”

MotoGP, Lorenzo: “Anch’io curioso di vedermi in Ducati”

L’iridato della MotoGP guarda al suo futuro ‘in rosso’ con la casa bolognese: “Ma senza Dall’Igna non avrei fatto questo cambio di marca…”

In una recente intervista concessa al quotidiano spagnolo As, il Campione del Mondo della MotoGP Jorge Lorenzo (Movistar Yamaha) ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni in merito al suo futuro con il Ducati Team, squadra alla quale si unirà al termine dell’attuale campionato dopo 9 anni in Yamaha.

Alla vigilia del GP di Germania di questo weekend (clicca qui per orari e copertura TV dal Sachsenring), Lorenzo è secondo in campionato con 121 punti, a -24 dal leader Marc Marquez (Honda Repsol) a +18 sul compagno di box e rivale Valentino Rossi.

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Negli ultimi anni, volente o nolente, la Ducati si è fatta una certa reputazione per essere una moto piuttosto scorbutica, non facile da domare come i prototipi giapponesi, e per questo in molti (soprattutto in Spagna) temono che lo stile pulito del 29enne maiorchino non sia adatto alla belva bolognese. Posto davanti a queste considerazioni, Lorenzo ha risposto:

“Capisco che questo generi una certa curiosità tra le tante persone che seguono la MotoGP, per me è la stessa cosa, ma adesso sono davvero concentrato sul presente e non penso troppo a quello che farò in futuro. Al termine della gara di Valencia, il lunedì successivo, inizierò a pensare alla mia prossima sfida per il 2017, ma per ora voglio pensare solo a questo campionato.”

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“Sono curioso perché sono sempre stato in Yamaha da quando sono arrivato in MotoGP, a 20 anni, nel 2008. E’ un periodo molto lungo. In passato avevo detto che mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera in Yamaha ma, indipendentemente da questo, tutti noi piloti siamo sempre curiosi di provare altre moto. È normale e naturale. La Ducati è una moto che è migliorata molto, soprattutto dopo l’arrivo di Dall’Igna. Come ho detto quando l’accordo è stato annunciato, senza l’avvento della figura di Dall’Igna non avrei fatto questo salto, questo cambio di marca, e questo perché ho grande fiducia in lui come ingegnere. Farà molto bene, organizzerà meglio le cose in fabbrica e la moto migliorerà anno dopo anno.”

“Dall’esterno sembra una moto con cui solo pochi piloti riescono a essere veloci, come è successo con Stoner, ma ultimamente ci sono sempre più piloti che riescono ad ottenere dei buoni risultati con lei: questo significa che è più semplice, più comprensibile e più competitiva. Per via di varie circostanze, Iannone e Dovizioso non riescono a trovare la regolarità per conseguire vittorie, ma è solo una questione di tempo.”

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Parlando di Andrea Iannone, a Lorenzo è stato chiesto se secondo lui l’abruzzese “ha imparato la lezione” dopo la penalità inflittagli nel GP di Catalunya per aver ‘speronato‘ proprio il maiorchino:

“Non lo so, non dipende da me, ma credo di sì. Dopo quello che è successo al Montmelo è venuto nel mio motorhome e abbiamo parlato a lungo. Si è scusato, ha detto di aver capito la mia rabbia e che cercherà di fare in modo che non accada di nuovo. Spero sia così. Idealmente, i piloti dovrebbero capire i loro errori senza dover arrivare al punto di ricevere delle penalità, ma a volte una forte sanzione è ciò che ti fa cambiare davvero e ti spinge a riconsiderare certe cose.”

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Nel corso dell’intervista, Lorenzo ha anche detto la sua sulla recente polemica relativa alle winglets, le vistose appendici aerodinamiche utilizzate a fondo da Ducati ma già bandite a partire dalla prossima stagione:

“Ognuno difende il suo punto di vista. Ducati ha cominciato prima degli altri con le ali, ha più esperienza e ha studiato di più la cosa. Io ritengo che possano essere importanti non solo per migliorare le prestazioni e la velocità, ma anche la sicurezza di avere la ruota anteriore ben piantata a terra, una cosa importante soprattutto quando c’è vento.”

“Ducati era molto avanti su questo aspetto, Yamaha ne ha seguito i passi con le sue ali, che danno un certo aiuto, mentre la Honda ha sofferto di più. Non so se la Honda, effettivamente, abbia fortemente influenzato questa decisione, ma se fosse davvero al 100% per questioni di sicurezza sarebbero già state rimosse. Per la sicurezza si sarebbero potuti cambiare i materiali, o imporre di renderle più facilmente removibili, ma ormai non c’è più niente da fare su questo punto.”

RIO HONDO, ARGENTINA - APRIL 01: Jorge Lorenzo of Spain and Movistar Yamaha MotoGP rounds the bend  during the MotoGp of Argentina - Free Practice at Termas De Rio Hondo Circuit on April 01, 2016 in Rio Hondo, Argentina.  (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Quando a Lorenzo è stato chiesto se un eventuale titolo mondiale in Ducati lo incoronerebbe come uno dei migliori piloti di tutti i tempi, lo spagnolo ha replicato in maniera filosofica…

“E’ sempre difficile dire chi è stato il più grande nella storia. Puoi essere un pilota dalla grande tecnica, molto veloce e super completo, ma se non hai una buona moto e i tuoi rivali del momento sono davvero molto, molto forti, non vinci titoli. Se sei un pilota bravo o anche molto bravo, ma hai anche la miglior moto e gli avversari di quel momento non sono granché, ci si può anche annoiare a vincere titoli e se ne possono vincere anche cinque, sei, sette di fila.”

Chi ha orecchie per intendere intenda.

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