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MotoGP 2016, Ducati: Casey Stoner “asso nella manica”

Casey Stoner asso nella manica per lo sviluppo della Desmosedici della casa Bolognese

I test ufficiali MotoGP 2016 inizieranno in Malesia il primo febbraio ma il rientro in pista a Sepang di Casey Stoner su Ducati questo fine settimana rappresenta una appetitosissima anteprima. Il “Canguro” può rappresentare il “valore aggiunto” della Casa bolognese, l’asso nella manica della agguerritissima Ducati che può godere di nuove chances anche grazie ai nuovi regolamenti tecnici imperniati sulla nuova centralina unica Marelli e sulla nuova gomma Michelin da 17 pollici.

Quest’anno Ducati, per i podi del 2015, perde le note e discusse “concessioni” della passata stagione allineandosi così a Yamaha e Honda, mentre Aprilia e Suzuki restano nel regime del precedente regolamento con i relativi “aiutini”. Al contempo la Casa di Borgo Panigale può trarre subito vantaggi potenzialmente rilevanti perché un elemento determinante qual è il software della nuova centralina unica (uguale per tutti) è stato sviluppato in partnership fra Ducati e Marelli, con tutto quel che ne consegue.

Casey Stoner of Australia powers his Ducati over Lukey Heights on his way to winning his fourth consecutive Australian Grand Prix motorcycling MotoGP race at Phillip Island on October 17, 2010. Stoner was joined on the podium by Jorge Lorenzo of Spain in second and Valentino Rossi third.  RESTRICTED TO EDITORIAL USE NO ADVERTISING USE NO PROMOTIONAL USE NO MERCHANDISING USE.  AFP PHOTO/Paul Crock (Photo credit should read PAUL CROCK/AFP/Getty Images)

L’elettronica non è la lampada di Aladino ma resta fondamentale nella MotoGP odierna. Rispetto al 2015 c’è una vera e propria rivoluzione tecnica tale da incidere sulla competitività dei partecipanti, con possibili risvolti su classifica di gare e dello stesso campionato, specie all’inizio di stagione. Passare dalla precedente centralina “libera” all’attuale (centralina unica e software unificato) comporta nuove difficoltà e rischi.

Con l’eccezione di Ducati e anche di Yamaha, da tempo con centraline e software sviluppate insieme con Marelli, le altre Case – Honda compresa – faticheranno non poco nel bilanciamento ottimale della moto e nel mettere i piloti in condizioni di adattarsi al meglio alle importanti novità tecniche.

Ciò perché – come ricordava l’altro giorno su Motoblog l’Ing Franco Antoniazzi Ceo della modenese ORAL ENGINEERING: “La nuova centralina consente meno regolazioni: va ripristinata l’ottimizzazione della mappa motore, del freno motore, dell’anti jumping e del traction control, così come una nuova messa a punto della ciclistica privilegiando l’aspetto meccanico, con maggiori interventi sulle sospensioni. In altre parole la difficoltà di messa a punto della nuova centralina si riverserà in parte anche sulla ciclistica e sulle gomme, con nuovi problemi”.

ESTORIL, PORTUGAL - OCTOBER 29:  Casey Stoner of Australia and Ducati Marlboro Team smiles in the team garage during the first free practice of the MotoGP of Portugal on October 29, 2010 in Estoril, Portugal.  (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Alla fine le moto migliori e i piloti migliori emergeranno comunque: si tratta di vedere in quanto tempo ciò avverrà e chi sarà a pagare lo scotto di queste novità. Ciò detto, qui si inserisce il discorso su Casey Stoner, non un ex pilota spompato ripescato per esigenze di marketing, un riverniciato “uomo immagine” o un grigio tester macina chilometri, ma un indomito fuoriclasse pluri iridato, il più vincente della Premier Class di 800 cc., fino a pochi mesi fa magistralmente in sella alla Honda MotoGP ufficiale, carattere bizzarro ma super talento naturale e pedina di gran peso di cui la grande Casa giapponese dell’Ala dorata si è privata forse fin troppo affrettatamente e in modo poco avveduto incapace di gestire la coabitazione fra Casey e il pupillo Marquez.

Il 31enne australiano – per esperienza, per sensibilità di guida, per classe – è oggi fra i pochi driver in grado di trovare il limite con il minor ausilio dell’elettronica, tirar fuori ciò che c’è da tirar fuori da un bolide MotoGP, capace di spremere la nuova DesmoGP16 anche con questa nuova centralina, con indicazioni preziose per i tecnici e per gli stessi piloti ufficiali stimolati dalla… “spinta”, anche carismatica, di un siffatto compagno di squadra.

Ducati Malboro team's rider Casey Stoner of Australia takes part in a training session of the Valencia Grand Prix MotoGP at Ricardo Tormo racetrack in Cheste, on November 5, 2010.    AFP PHOTO/ JOSE JORDAN (Photo credit should read JOSE JORDAN/AFP/Getty Images)

Il lavoro di Casey a Sepang nei test “privati” già in questo fine settimana potrà essere subito utilizzato e messo a frutto da Iannone e Dovizioso nei rispettivi test dei due giorni successivi di inizio febbraio. E’ il primo esempio di quanto potrà accadere in seguito con Stoner mandato da Ducati in … avanscoperta, in quanto “test riders” che può provare la MotoGP in qualunque momento e in qualunque pista.

Quanti top riders (Lorenzo, Rossi, Marquez, Pedrosa) possono oggi godere di una simile opportunità quale quella data agli ufficiali della Ducati Dovizioso e Iannone da un “tester” del livello di Stoner? Anche Casey, evidentemente, dovrà tornare in pista senza esagerare prendendo gradualmente le misure giuste delle nuove gomme, del nuovo telaio e della nuova centralina ecc., di una moto che con quella che vinse il titolo iridato mantiene solo il nome o poco più. Ma il noviziato sarà di breve durata con il cronometro molto presto in fibrillazione, pari alle speranze o ai timori di quanti vedono nel “Canguro” una straordinaria opportunità o un allarmante rischio.

Stoner non farà il mondiale in toto, ma saranno sufficienti test e wild-card per capire l’aria che tira e valutare le conseguenze della ventata d’aria nuova, rappresentando per tutti un nuovo “metro” di misura. Insomma, con Stoner in Ducati, ci sono potenzialmente le condizioni per l’innalzamento dell’asticella, cui tutti potrebbero essere chiamati a misurarsi. Stoner non scende in pista per chiudere conti aperti o per vendette da consumare: il suo è per primo un “contributo tecnico” con risvolti agonistici che metteranno sale e pepe a una MotoGP in cerca di nuovi stimoli.

In particolare, spetta ai piloti Ducati Dovizioso e Iannone interpretare correttamente la nuova sfida considerando l’arrivo di Stoner nello stesso pollaio come una risorsa, non un intralcio o peggio, un nemico. Aver riportato Stoner in orbita Ducati è una scelta giusta e azzeccata che – se correttamente gestita – darà frutti alla Casa di Borgo Panigale.

Anche in questi casi, si sa, l’appetito vien mangiando, e non è da escludere che Casey, come wild-card, possa tornare ad essere protagonista se non addirittura vincente in qualche gran premio: una bomba capace di incidere sugli equilibri dei protagonisti, scuotendo il campionato. Poi, per il 2017, tutto può accadere.

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