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Kawasaki J125 2016: la prova su strada

Kawasaki rilancia la sua sfida al mercato europeo degli scooter con il suo nuovo e agguerrito J125: bisserà il successo del J300?

Dopo il successo del J300 – sua prima incursione nel mercato europeo degli scooter lanciato un paio di anni fa – Kawasakiraddoppia‘ la sua offerta a ruote basse per la mobilità urbana con questo suo nuovissimo J125, lanciato in grande stile al Salone EICMA 2015 di Milano e subito messo a disposizione della stampa internazionale per un breve press-test a Malaga, in Spagna.

Il J125 si presenta subito con un design affilato da segmento GT che cita quasi in toto le azzeccate linee del J300 (clicca qui per la nostra prova su strada) e quindi, di conseguenza, ricorda intenzionalmente in certi suoi tratti i blasonati modelli sportivi della casa di Akashi. Analogamente al 300cc, anche il J125 trasmette al primo sguardo la sensazione di un prodotto di fascia alta, con un disegno funzionale e finiture particolarmente curate che puntano a scavare un solco con la concorrenza.

Questo discorso si limita a tutte le sovrastrutture, sapientemente curate, mutuate dal 300 e ‘brandizzate‘ Kawasaki, ma l’effettiva architettura tecnica del J125 – così come quella del J300 – è fornita da Kymco, solidissimo partner taiwanese ormai diventato tra i maggiori players internazionali in ambito scooter.

Il motore è quindi un mono 4T SOHC raffreddato a liquido da 125 cc (14 CV a 9.000 giri/min e 11,5 Nm a 7.000 giri/min i valori dichiarati) abbinato a una convincente trasmissione automatica CVT e a un telaio a diamante in tubi d’acciaio, con ruota anteriore da 14” e posteriore da 13”. Nel nostro test abbiamo percorso circa 100 km senza dover mai fare ricorso alla pompa della benzina, ma Kawasaki non ha ufficializzato i dati relativi ai consumi.

Il J125 disponibile con ABS di serie al prezzo di € 4.590 nelle colorazioni ‘bianco‘ e ‘nero‘, mentre la versione ‘Special Edition‘ che abbiamo avuto a disposizione per questo test, in antracite con inserti in verde, viene proposta a € 4.740, importi questi inclusivi IVA ma non delle spese di immatricolazione e messa in strada.

Kawasaki J125 2016: la Guida

[rating title=”Voto” value=”8.5″ value_title=”Primo Contatto” layout=”left”]Con una temperatura che durante il giorno non si discosta mai troppo dai 20°C e gente in giro per strada anche in maglietta, Malaga era certamente una location ideale per organizzare un press-test a metà Dicembre, ad appena una manciata di giorni dalla presentazione ufficiale del modello all’EICMA. Kawasaki ha sicuramente preparato con attenzione il lancio ufficiale del suo J125, dimostrando implicitamente la sua volontà di puntare forte sul suo successo.

Ancora prima di montarci in sella, il nuovo scooter Kawasaki ha già giocato una delle sue carte vincenti, ovvero quella di un design curato e d’impatto che fa subito segnare punti in termini di ‘qualità percepita‘. Il fatto di sfoggiare loghi Kawasaki e alcune linee che, a turno, richiamano alla mente sia le ‘Ninja‘ che le ‘Z‘ può contribuire a questa suggestione, ma basta osservare con attenzione i suoi dettagli per identificarlo senza esitazioni come uno scooter di fascia alta. Non ha solo il ‘sangue blu‘.

Il fatto che sia esteticamente ‘la copia‘ del J300 comporta anche un certo sovradimensionamento per un 125 cc, il che porta con sè vantaggi (maggior capienza del vano sottosella e postura da maxi) e svantaggi (in termini di peso e manovrabilità, che avrebbero potuto essere migliori). Il J125 è comunque un mezzo prettamente votato agli spostamenti in città, anche per le restrizioni dovuti alla sua cubatura (i 125cc, almeno per ora, non possono circolare sulla nostra rete autostradale, ma si guidano con la patente A1), e questo suo ‘gigantismo‘ potrebbe piacere al target di pubblico a cui mira.

Il motore da 14 CV e 11,5 Nm (valori dichiarati) si trova perfettamente a suo agio tra le trafficate strade di Malaga nonostante un peso (182 kg in ordine di marcia) leggermente più alto rispetto ad alcuni concorrenti diretti. Lasciarsi alle spalle le auto allo scattare del semaforo verde non è certo un problema, ma per divincolarsi tra di esse occorre tener conto delle sue dimensioni praticamente da maxi.

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Una volta ‘prese le misure‘, in termini di agilità e prontezza di risposta, il feeling del J125 è comunque molto buono, quasi inaspettato viste le premesse di cui sopra. Bene la trasmissione senza ‘vuoti‘, bene lo spunto in accelerazione e la risposta del gas, bene i freni e l’ABS, bene anche le sospensioni nel settaggio standard.

Una volta usciti dal contesto urbano per accedere a spazi ben più aperti, il J125 continua a sorprendere per l’inattesa vivacità che viene fuori soprattutto oltre i 6.000 giri/min. Pur trattandosi di un 125 cc di una certa ‘stazza‘, sfoggia una certa disinvoltura nel misto veloce e, lanciato alla ricerca della velocità di punta, lambisce i 120 km/h (anche se l’indicazione del navigatore è più vicina ai 110 km/h) mantenendosi piuttosto stabile, anche se ci si accorge che la protezione aerodinamica offerta dal cupolino non regolabile non è certo eccelsa. C’è qualche vibrazioni, che si avverte principalmente a livello della sella, ma nulla di drammatico.

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La sella è davvero enorme ed è pure piuttosto comoda, con una posizione di guida rilassata ma quasi ‘imposta‘, un tratto che ne rivela la stretta parentela con Kymco. Il tunnel centrale lascia una porzione limitata della pedana allo spazio per piedi, e la suddivisione della sella su due livelli non permette di allungarsi più di tanto. Questo fa sì che la posizione di guida sia quasi immutabile, il che può annoiare in caso di lunghe percorrenze. Ad ogni modo non è certo questa la missione del J125, e colleghi dalle corporature più disparate hanno confermato invariabilmente un buon feeling con la sua ergonomia. 775 mm l’altezza sella, garanzia per un appoggio sempre agevole di uno o entrambi i piedi a terra.

Anche nel misto veloce, i freni con disco a margherita si confermano modulabili e decisi al punto giusto e sempre ben supervisionati da un ABS ottimamente tarato, un sicuro punto di forza di questo scooter. La forcella telescopica da 37 mm trasmette sempre una sensazione di assoluta fiducia e siamo certi che, aumentando il precarico degli ammortizzatori, questo piccolo ‘Kawa‘ sarebbe ancora più godibile tra i curvoni della campagna andalusa.

Kawasaki J125 2016: il Design

Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo ancora una volta: la generale accuratezza estetica con cui si presenta il J125 è sicuramente una delle caratteristiche più importanti di questo modello, che ha tra i suoi obiettivi quello di raggiungere un pubblico sempre più ampio anche tra fasce di utenza che fino a qualche anno fa non erano realmente ‘nel mirino‘ di Kawasaki. E per fidelizzarsi un utente, la propria entry-level (se così vogliamo considerare questo scooter) non può certo permettersi di deludere.

Le dimensioni sono certamente ‘importanti‘ per un 125 cc, anche se di fascia alta e di questo prezzo, ma il design è sicuramente convincente, riconoscibile grazie al chiaro family feeling Kawasaki e, come già dimostrato dal J300 (quasi 900 immatricolazioni nel 2015 in Italia fino a Novembre, modello di Akashi più venduto nel nostro paese), gradito dal pubblico. Particolarmente convincenti i gruppi ottici, con enormi riflettori multipli (e luci di posizione LED integrati ai lati) all’anteriore e il faro posteriore a LED che cita le ‘Z‘.

Kawasaki J125 2016

Avvenenza a parte, il J125 sfrutta le sue dimensioni generose per non farsi mancare nulla in termini di praticità: lo scomparto sottosella con illuminazione LED può ospitare un casco integrale e una valigetta A4 per una portata massima di 10 kg; nel retroscudo c’è il gancio a scomparsa insieme al vano portaoggetti (con presa 12V) e non manca neppure il portapacchi posteriore di serie (il bauletto GIVI è optional nelle misure 30, 39 e 47 litri).

Per il passeggero c’è una grande e comoda porzione di sella, pedane pieghevoli e un comodo maniglione: non l’abbiamo testato con un passeggero, ma viste le misure considerevoli dovrebbe essere piuttosto comodo per spostarsi in due. Il serbatoio carburante da 13 litri è inoltre posizionato all’altezza della ‘pancia‘ dello scooter, il che contribuisce a tenere basso il baricentro.

I comandi sul manubrio sono dove devono essere e sono facilmente raggiungibili (a proposito, bel tocco quello delle leve regolabili su 4 posizioni) mentre la strumentazione, vagamente ‘automobilistica‘, è di alta qualità, con tachimetro e contagiri analogici posizionati ai lati di un display LCD multifunzione.

Kawasaki J125 2016: la Tecnica

Il Kawasaki J125 è spinto da un motore monocilindrico SOHC a 4 valvole raffreddato a liquido da 125 cc, in pratica quello del Kymco Downtown 125i. Alesaggio e corsa sono pari a 54,0 x 54,5 mm, il corpo farfallato è da 27 mm e la CPU è a 16 bit per un propulsore accreditato dalla casa di 10,3 kW (14 CV) a 9.000 giri/min con un picco di coppia di 11,5 Nm da 7.000 giri/min.

Nel corso del nostro test, questa moderna unità si è dimostrata decisamente all’altezza delle aspettative mostrando un buono spunto e un eccellente allungo per quella che è la sua categoria di appartenenza, in questo assistito dalla convincente trasmissione CVT, sempre fluida nell’erogazione della potenza.

In termini di ciclistica, il J125 utilizza come detto un telaio a diamante in tubi d’acciaio che determina una lunghezza di 2.235 mm e un passo di 1.555 mm. La sospensione anteriore è una forcella telescopica da 37 mm (110 mm l’escursione della ruota), al posteriore ci sono invece due ammortizzatori con precarico regolabile su 5 posizioni. L’impianto frenante conta su dischi a margherita, da 260 mm davanti e 240 dietro, entrambi morsi da pinze a doppio pistoncino e supervisionati dall’impianto ABS Bosch.

Per una visione più dettagliata delle caratteristiche tecniche del Kawasaki J125 2016 vi invitiamo a prendere visione del post pubblicato in occasione dell’unveiling ufficiale dell’EICMA, accessibile tramite il seguente link:

Kawasaki J125 2016: Conclusioni

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Il Kawasaki J125 è uno scooter di piccola cilindrata che però si atteggia sfacciatamente da maxi, con tutti i pro e i contro che derivano da questa scelta. Pur essendo obiettivamente grosso rispetto alla maggior parte dei rivali di pari cubatura, il J125 quello che perde in snellezza lo guadagna in praticità di utilizzo, offrendo una bella capacità di carico e grande comodità per chi guida (e per l’eventuale passeggero). Il motore inoltre non fa davvero fatica a portarsi in giro i 182 kg di peso in ordine di marcia del mezzo, con freni e sospensioni si dimostrano sempre all’altezza della situazione.

Fondamentalmente, il J125 rimane uno scooter prettamente cittadino e che quindi non aspira a fare lunghe percorrenze (anche perché l’ingresso in autostrada gli è ancora vietato) e in quest’ottica ristretta ha sicuramente tutte le qualità che servono per proporsi come una ‘prima scelta‘. Grazie alla sua intuitività, al bel design, all’alta qualità generale e a un comfort da scooter di categoria superiore, il J125 è certamente in grado di convincere il grande pubblico a prenderlo in considerazione come valida alternativa per muoversi in città rispetto ai mezzi pubblici – sempre più costosi un po’ ovunque – e alle quattro ruote.

Sul mercato, i rivali più scontati per il J125 – considerando taglia, indole GT e fascia di prezzo – sono il Yamaha XMAX 125 e l’Honda Forza 125, con il primo che quest’anno ha piazzato oltre 500 unità sul mercato italiano (notoriamente non tra i più ricettivi per gli scooter ottavo di litro). Vista la bontà generale della sua proposta e il gradimento ricevuto dal J300, il J125 può puntare a raggiungere numeri del genere già nel suo primo anno, e non sarebbe neppure troppo sorprendente. Promosso.

Kawasaki J125 2016: Scheda Tecnica

MOTORE
Tipo: 4 tempi, monocilindrico, raffreddato a liquido
Cilindrata: 125 cm3
Alesaggio e Corsa: 54,0 x 54,5 mm
Rapporto di compressione: 11,7:1
Distribuzione: SOHC, 4 valvole
Sistema di alimentazione: Iniezione carburante: φ27 mm x 1
Accensione: Controllo ECU (completamente transistorizzato)
Avviamento: Elettrico
Lubrificazione: Lubrificazione forzata a carter umido

TRASMISSIONE
Trasmissione: CVT con frizione centrifuga
Trasmissione finale: Cinghia
Rapporto di trasmissione: 2,201 ~ 0,829
Rapporto di trasmissione finale: 10,413 (49/15 x 51/16)

TELAIO
Tipo: A diamante in tubi d’acciaio
Escursione ruota
anteriore: 110 mm
posteriore: 100 mm
Pneumatici
anteriore: 120/80-14 M/C 58S
posteriore: 150/70-13 M/C 64S
Angolo di inclinazione del cannotto di sterzo: 28,0°
Avancorsa: 113 mm
Angolazione dello sterzo (sinistra/destra): 40° / 40°

Kawasaki J125 2016

SOSPENSIONI
Anteriore: Forcella telescopica da φ37 mm
Posteriore: Doppi ammortizzatori con precarico regolabile su 5 posizioni

FRENI
Anteriore
Tipo: Disco singolo a margherita da φ260 mm
pinza: Doppio pistone
Posteriore
Tipo: Disco singolo a margherita da φ 240 mm
pinza: Doppio pistone

DIMENSIONI
Lunghezza: 2.235 mm
Larghezza: 775 mm
Altezza: 1.260 mm
Interasse: 1.555 mm
Altezza minima da terra: 145 mm
Altezza sella: 775 mm
Peso in ordine di marcia: 182 kg
Capacità del serbatoio: 13 litri

PRESTAZIONI
Potenza massima 10,3 kW {14 CV} / 9.000 giri/min
Coppia massima 11,5 Nžm {1,2 kg¦žm} / 7.000 giri/min

Kawasaki J125 2016

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