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Kawasaki J300 2015: la prova su strada

Ritorniamo in strada con lo scooter di Akashi ad un anno dal suo arrivo sul mercato: confermato senza mezzi termini il carattere ‘Premium’ del prodotto.

Ad un anno del suo arrivo sul mercato italiano, torniamo a parlare del Kawasaki J300, il primo scooter mai realizzato per il mercato europeo dalla casa di Akashi e che ha trovato subito un discreto successo tra il pubblico italiano, superando abbondantemente il ‘traguardo minimo’ delle 1.000 unità vendute al primo anno.

Lanciato circa 12 mesi fa con un prezzo ‘base’ di 4.730 € per la versione standard senza ABS e di 4.880 € con il sistema anti-bloccaggio della frenata, il J300 viene proposto nel listino ufficiale 2015 con ABS rigorosamente di serie a 5.090 € – 5.240 in configurazione ‘Special Edition‘ – presentandosi così alla sua prima prova di maturità.

Kawasaki J300 2015 – Prova su Strada


Come noto, Kawasaki ha realizzato il suo J300 sulla base tecnica del Kymco Dowtown 300, prodotto comunque valido del quale ha conservato però solo telaio e motore per rivestirli di un design e uno standard qualitativo consono alla reputazione delle ‘verdone‘ giapponesi. Il risultato è stato questo scooter dall’estetica impudentemente ispirata alle supersportive della gamma Ninja e alle naked della serie ‘Z’, con una forcella telescopica da 37 mm, freni a disco davanti e dietro morsi da pinze Kawasaki, silenziatore dedicato, leve regolabili e finiture curate da ‘fascia alta‘.

Il propulsore resta l’affidabile mono taiwanese 4T 4 valvole raffreddato a liquido da 299 cc – accreditato di 28 CV a 7.750 giri/min e 28.7 Nm di coppia a 6.250 giri/min – a cui gli ingegneri Kawasaki avrebbero donato maggior grinta ai medi ritarando la ECU. Ma tutto questo lavoro è riuscito a fare del J300 un prodotto degno di appartenere alla stirpe Kawasaki?

Kawasaki J300 2015 – Prova su Strada

Kawasaki J300: la guida su strada

Kawasaki J300

Di primo acchito, quello che più colpisce dell’impatto visivo del J300 sono gli inconfondibili lineamenti Kawasaki, particolarmente evidenti in un frontale che richiama sfacciatamente il ‘muso‘ di diversi modelli della famiglia Ninja (rendendosi così particolarmente attraente per una clientela giovane e sportiva). In un segmento di mercato dove è piuttosto difficile distinguersi per meriti di carattere puramente estetico, già questo aspetto rappresenta una prima ‘carta vincente’ per il modello, che comunque rivela una certa raffinatezza già dalla prima ispezione.

Se non fosse cosa nota, il DNA Kymco del J300 risulterebbe difficile da identificare per un’utenza poco informata, tanta è l’attenzione alle finiture e la varietà dei richiami ad altri modelli della produzione di Akashi (accentuata dai vari loghi, sempre ben visibili da tutte le angolazioni). Le colorazioni in ‘bianco‘ (‘Flat White‘, come quella che abbiamo avuto a disposizione in questo test) e ‘nero‘ (‘Metallic Anthracite Black‘) si propongono comunque con uno stile ben più sobrio rispetto alla variante ‘Special Edition‘, che per 150 € aggiunge una livrea ‘nero/verde‘ (in forma estesa, ‘Metallic Flat Anthracithe Black/Candy Flat Blazed Green’) che ben ribadisce in maniera ancora più esplicita l’appartenenza alla stirpe di Akashi.

Kawasaki J300 2015 – Prova su Strada


Una volta in sella, la sensazione di avere a che fare con un prodotto di natura premium viene corroborata dalla comodità della sella, dalla buona ergonomia – che e dalla cura dei particolari in vista. La strumentazione consiste di un paio di grandi quadranti analogici – per tachimetro e contagiri – posti ai lati di un display a cristalli liquidi, non troppo ricercato ma con una retroilluminazione blu che mantiene il tutto perfettamente visibile in qualsiasi condizione di illuminazione ambientale.

La sella è ampia e morbida, specialmente nella metà riservata al passeggero (che può contare anche sulle pedane pieghevoli e sul portapacchi di serie che fa da maniglione), e non nasconde particolari problemi di fruibilità anche per utenti di corporatura minuta (775 mm l’altezza da terra). Lo spazio per i piedi ai lati del tunnel centrale è buono ma non troppo generoso, ed è sagomato in modo da non intralciare affatto l’appoggio a terra.

Kawasaki J300 2015 – Prova su Strada


Abbiamo avuto a disposizione il J300 per un paio di settimane a metà febbraio, con temperature piuttosto rigide, ma l’accensione è sempre stata priva di esitazioni. Al ‘minimo‘, il ‘sound‘ è in realtà piuttosto pacato e non lascia intravedere le doti di accelerazione che vedremo in seguito. Nel contesto del traffico urbano, il J300 si fa valere innanzitutto per la prontezza della risposta all’acceleratore, l’efficacia del sistema frenante e una maneggevolezza sicuramente all’altezza della situazione, aiutata anche dalla relativa compattezza dei suoi 191 kg di peso a secco e da un abbondante angolo di sterzo.

Lo spunto da fermo è vigoroso ma non brusco, e la risposta al comando del gas sempre pronta, tanto da poter completare rapidi sorpassi sulle ‘quattro ruote‘ senza difficoltà fino agli 80/90 km/h. Considerando le dimensioni scelte per i cerchi (14″ davanti, 13″ dietro), l’assorbimento delle asperità può considerarsi sicuramente buono, in particolare all’aventreno, con l’imbottitura della sella che torna a farsi apprezzare nel coadiuvare l’azione degli ammortizzatori posteriori. L’azione dell’ABS è generalmente discreta, ma sul bagnato diventa decisamente più ‘presente‘ ed efficace, come dovrebbe essere.

Kawasaki J300 2015 – Prova su Strada


Fuori città, negli spazi più aperti, il J300 mette in mostra un allungo deciso fino ai 6.000 giri/min, soglia dopo il quale il motore diventa meno immediato e più progressivo. Non ci vuole molto a toccare i fatidici 130 km/h, ma in caso di necessità può arrivare anche oltre i 150. I quasi due quintali di peso concorrono a mantenere il tutto decisamente stabile, con il parabrezza di serie che si rivela sorprendentemente efficiente nonostante l’apparenza quasi ‘sportiva‘ (sicuramente di più di certe altre soluzioni standard viste in giro). Ad ogni modo, anche con una velocità di crociera elevata, il J300 si mantiene comodo e piacevole, invitando a godersi il viaggio con le braccia rilassate e senza preoccupazioni.

Tra curve e saliscendi collinari, il J300 sa come farsi valere. Il feeling di sicurezza trasmesso dall’avantreno invita presto ad ‘osare‘ e piegare risulta abbastanza naturale, con una ripresa piuttosto pronta una volta ritornati sul ‘dritto‘ e pochi imbarazzi nei cambi di direzione. Nel misto, lo scooter Kawasaki ha messo in mostra un’agilità e una manovrabilità decisamente convincenti, e anche messo alla prova ad andature ‘sostenute‘ ha mantenuto una buona precisione, senza mai scomporsi più di tanto. Anche in questo frangente, non si può non gradire la buona tempestività dei freni, che rispondono abbastanza solerti al comando di due dita.

Kawasaki J300 2015 – Prova su Strada

La capacità di carico conta su un ampio sottosella, da operare tramite il blocchetto d’accensione (con asta di supporto idraulica per la sella) e buono per ospitare un casco integrale insieme ad altri oggetti; un piccolo vano senza serratura sul lato sinistro del retroscudo – con tanto di presa 12 V – ed il gancio al centro. Per colpa del meteo, non si può dire che ci abbiamo macinato centinaia di km, ma abbiamo dovuto attendere non poco per veder sparire la prima tacca dell’indicatore del carburante.

Partendo dalla base del Downtown 300, Kawasaki sembra aver azzeccato tutte le mosse per infondere il suo carattere ‘ortodosso‘ a questo J300, che si propone di essere una sorta di ‘apripista‘ per altri scooter del marchio giapponese. Le modifiche apportate all’ossatura taiwanese e l’estetica smaccatamente autoreferenziale ne fanno un prodotto immediatamente riconoscibile che – rispondendo alla domanda iniziale – non sfigura nell’ampia gamma di Akashi.

Kawasaki J300 2015 – Prova su Strada


Le prestazioni si possono ritenere tutto sommato buone: ovviamente niente per cui gridare al miracolo – si tratta pur sempre di uno scooter 300 cc – ma sicuramente con poco o nulla da invidiare alla sua concorrenza diretta. Idem per quanto riguarda comfort, maneggevolezza e sicurezza, altri elementi determinanti per uno scooter. Nel complesso, quindi, il prodotto non presenta particolari punti deboli – neppure alla voce accessori – affermandosi come una delle proposte ‘al top‘ del suo segmento e sicuramente come un qualcosa di più di un semplice Downtown 300 con un nome diverso.

Ricordiamo inoltre che la promozione speciale per il Kawasaki J300 con bauletto e 4 anni di garanzia compresi nel prezzo d’acquisto è valevole fino al prossimo 31 Marzo.

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Kawasaki J300: la tecnica in breve

Kawasaki J300

Il motore del Kawasaki J300 è un monocilindrico di derivazione Kymco (serie G5) raffreddato a liquido, con distribuzione SOHC a 4 valvole e cilindrata di 299 cc, per cui la casa dichiara 28 CV a 7.750 giri/min con picco di coppia a 28,7 Nm a 6.250 giri/min [contro i 30 CV e 24.5 Nm ufficialmente accreditati al Downtown 300]. L’iniezione è regolata da una ECU a 16 bit con corpo farfallato Keihin da 34 mm per ottenere un’erogazione lineare, mentre la trasmissione CVT (Continuously Variable Transmission) è deputata a garantirne la fluidità.

La ciclistica sfrutta un telaio a diamante in tubi d’acciaio cui abbina una forcella telescopica da 37 mm (escursione anteriore di 110 mm) e due ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico su cinque posizioni (escursione ruota posteriore di 100 mm). Per quanto riguarda l’impianto frenante, davanti c’è un disco a margherita da 260 mm accoppiato a una pinza a doppio pistoncino (con tubo del freno in maglie d’acciaio inox) mentre dietro abbiamo un disco a margherita da 240 mm con un’altra pinza a doppio pistoncino, il tutto coordinato dal compatto ABS Bosch.

Il grosso ‘doppio faro‘ a riflettori multipli comprende tre luci di posizione a LED integrate nel bordo esterno, mentre quello posteriore (reminiscente dei modelli ‘Z’) è full-LED. Gli indicatori di direzione anteriori e posteriori con lenti trasparenti sono invece integrati nella scocca.

Kawasaki J300 2015 – Prova su Strada

Kawasaki J300: Scheda Tecnica

Kawasaki J300

MOTORE
Tipologia motore: Raffreddato a liquido, 4 tempi, monocilindrico
Cilindrata; 299 cm3
Alesaggio e corsa: 72.7 x 72.0 mm
Rapporto di compressione: 10.8:1
Distribuzione/aspirazione: SOHC, 4 valvole
Sistema di iniezione: Iniettori benzina: ?34 mm x 1
Iniezione: ECU Control (Full transistor)
Avviamento: Elettrico
Lubrificazione: Lubrificazione forzata, carter umido

TELAIO
Tipo di telaio: Tubolare a diamante, Acciaio
Angolo di inclinazione del cannotto di sterzo/avancorsa: 28o / 113 mm
Corsa ruota anteriore: 110 mm
Corsa ruota posteriore: 100 mm
Pneumatico anteriore: 120/80-14 M/C 58S
Pneumatico posteriore: 150/70-13 M/C 64S
Angolazione dello sterzo sinistra/destra: 40o / 40o

PERFORMANCE
Massima potenza: 20.3 kW {28 PS} / 7,750 rpm
Coppia massima: 28.7 Nm {2.9 kgm} / 6,250 rpm

TRASMISSIONE
Trasmissione: CVT con frizione a centrifuga
Trasmissione finale: Cinghia
Rapporto di trasmissione: 2.220 ~ 0.790
Rapporto di trasmissione finale: 7.222 (43/16 x 43/16)

FRENI
Freno anteriore: Disco singolo da 260 mm a petali, Pinza a doppio pistoncino.
Freno posteriore: Disco singolo da 240 mm a petali, Pinza a doppio pistoncino.

SOSPENSIONI
Sospensione anteriore: Forcella da 37 mm
Sospensione posteriore: Doppio ammortizzatore con il precarico delle molle regolabile in 5 posizioni

DIMENSIONI
Dimensioni (L x L x A): 2,235 x 775 x 1,260 mm
Interasse: 1,555 mm
Altezza da terra: 145 mm
Altezza della sella: 775 mm
Capacità serbatoio: 13 litri
Peso: 191 kg

Foto dinamiche | Alessio Scaccabarozzi Photography

Kawasaki J300

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