MotoGP, Silvano Galbusera: "Valentino Rossi ha cambiato il suo stile per adattarsi alle gomme"
Il capo meccanico di Valentino Rossi si racconta in una intervista a tutto campo: "All'inizio ero un po' intimorito, ma poco a poco ho trovato la giusta strada."
Alla fine della scorsa stagione, il divorzio di Valentino Rossi dal suo storico capo meccanico Jeremy Burgess aveva posto fine a uno dei sodalizi più lunghi e vincenti nella storia della Premier Class, ed in molti si chiedevano se il pluri-titolato campione pesarese sarebbe stato in grado di tornare alla vittoria senza il prezioso supporto del ‘guru‘ australiano (che prima di lavorare con lui era stato il ‘regista’ dei successi di Mick Doohan e Wayne Gardner).
L’uomo scelto da Rossi per raccogliere la pesante eredità di Burgess (fatta di 7 titoli mondiali) è stato Silvano Galbusera, conosciuto per i suoi trascorsi in Yamaha SBK ma che aveva iniziato la sua carriera a fine anni ’70 con Gilera, lavorando poi – tra gli altri – con Cagiva e BMW.
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Proprio Silvano Galbusera è stato recentemente intervistato dal sito ufficiale del Motomondiale, con il quale ha fatto il punto della situazione sul campionato di Rossi raccontandosi anche un po’ di più come personaggio, a partire dal suo rapporto con il ‘Dottore‘:
“Ci siamo conosciuti ad un test nel 2010, quando Valentino chiese a Yamaha di fare un test con una Superbike per capire il suo livello di forma dopo l’incidente del Mugello. Penso che ci sia stata subito affinità: lui ci aveva dato dei buoni consigli, e noi avevamo sistemato la moto esattamente come la voleva lui. Dopo di allora non ci siamo più sentiti, anche se ovviamente io ho continuato a seguire la sua carriera tramite i media. Verso Ottobre dello scorso anno, dopo il Gran Premio del Giappone, Yamaha e Massimo Meregalli mi hanno chiesto di aspettare prima di prendere impegni con qualcun altro per il prossimo anno, perchè c’era la possibilità che qualcosa potesse succedere con Vale. Quando Rossi tornò in Europa dopo la gara, ci siamo incontrati, e lì mi hanno chiesto se volessi lavorare con loro. Io gli chiesi se era matto, ma lavorare al suo fianco era una grande opportunità per me, e poi siamo andati d’accordo sin dall’inizio.”
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L’inizio ovviamente non è stato facile, anche perchè, nella sua lunga carriera, Galbusera non aveva mai lavorato prima su una MotoGP:
“All’inizio avevo un po’ di paura, ma non perché Valentino aveva lavorato per tanto tempo con Jeremy o perché aveva già vinto tanto, ma perché non aveva mai avuto esperienza con una MotoGP prima, e non ero sicuro di poter essere al livello di un pilota come Valentino. E’ sicuramente uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, è italiano, ha vinto tanti titoli, ed essere il suo capo-meccanico non è un lavoro come un altro. All’inizio ero un po’ intimorito, ma poco a poco ho trovato la strada giusta.”
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Galbusera prese ‘ufficialmente‘ le redini della crew di Rossi subito dopo l’ultima gara della scorsa stagione, il GP di Valencia, in tempo per il tradizionale test post gara che apre ‘ufficiosamente‘ la stagione successiva. E fu proprio la mattina di quel giorno che ebbe l’occasione di incotrare Jermey Burgess, il suo illustre predecessore:
“Io Jeremy lo conoscevo solo di fama, però a Valencia, al lunedì mattina dopo la gara, ci siamo trovati a far colazione insieme in albergo, ed è stato molto simpatico e gentile con me. Mi aveva incoraggiato ad accettare il lavoro, quello che fino ad allora era stato il suo lavoro. Mi disse di preoccuparmi e di accettare la sfida. E’ stato un vero gentiluomo, un’ottima persona.”
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Per quanto riguarda invece l’attuale stagione di Valentino Rossi, Galbusera si è detto particolarmente sorpreso delle doti di adattabilità del campione pesarese:
“Lo vedo molto concentrato, cerca sempre di capire cosa può cambiare nel suo stile di guida per adattersi meglio alla moto, alle gomme. Secondo me il passo più grande che ha fatto è stato proprio quello di cambiare il suo stile per assecondare queste nuove gomme, che hanno meno aderenza in piega. Parte del suo miglioramento proviene da queste modifiche al suo stile: la Yamaha è migliorata in frenata e in accelerazione, ma lui è più concentrato dello scorso anno e guida anche meglio.”
“Per me la differenza tra un pilota normale e un vero campione, anche se Valentino non è più un giovane pilota, ha ancora quella capacità di adattarsi, di cambiare. Ha la motivazione per continuare a cambiare il suo stile e conoscere meglio la sua moto, così come le gomme.”
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Per quanto riguarda il punto della sua personale stagione, passati i timori iniziali, Galbusera ha detto di trovarsi decisamente a suo agio, anche se con una piccola pecca:
“Ora mi sento più tranquillo, ma non siamo soddisfatti al 100% perchè non abbiamo ancora vinto, ma abbiamo fatto il massimo per riuscirci. Spero di essere riuscito ad aiutare Valentino a tornare a divertirsi sulla moto. Non potevo chiedere di più, perchè con Valentino sono arrivato al Top. Voglio aiutarlo ad ottenere il massimo in ogni gara, a migliorare corsa dopo corsa. Più che lavorare per Valentino, non c’è molto che si possa fare.”