Home MotoGP: Honda, Yamaha e Ducati spiegano l’accordo sulla ECU unica dal 2016

MotoGP: Honda, Yamaha e Ducati spiegano l’accordo sulla ECU unica dal 2016

Alla vigilia del GP del Qatar è stata annunciata la nuova svolta regolamentare che imporrà l’elettronica unica per tutti: i costruttori illustrano le proprie posizioni a riguardo.

Le dispute sui regolamenti della MotoGP sono state, come al solito, uno degli argomenti più caldi durante la pausa invernale della MotoGP. Il nodo principale della contesa è stato ancora una volta l’elettronica, i cui alti costi avevano indotto gli organizzatori del Motomondiale a istituire per il 2014 una nuova sub-classe denominata ‘Open‘ con un pacchetto elettronico unico fornito da Dorna per tutti i suoi aderenti.

A fronte di questa imposizione, le moto ‘Open‘ avrebbero goduto di tutta una serie di altri vantaggi (in primis un serbatoio più capiente, una gomma più morbida, più motori all’anno per pilota e meno restrizioni sullo sviluppo dei propulsori) per ‘compensare’ lo svantaggio tecnico nei confronti delle moto ‘Factory‘, che invece avrebbero corso con la stessa centralina ma con un software sviluppato internamente.

Con l’arrivo del 2014, la grande competitività messa in mostra dalle ‘Open‘ (in particolare dalla FTR-Yamaha di Aleix Espargarò) e la decisione del team ufficiale Ducati di aderire alla nuova categoria hanno creato lo scompiglio tra gli organizzatori e nel paddock della MotoGP. La questione di fondo rimaneva la disputa tra Dorna, che puntava all’introduzione di una centralina unica per tutti, e Honda, che in più di un’occasione ha minacciato il ritiro dal Motomondiale nel caso le fosse stato impedito di sviluppare il proprio software.

Giusto a poche ore dal primo round stagionale – il GP del Qatar di questa sera, con Marc Marquez in pole dopo le qualifiche – tutte le parti in causa hanno però trovato l’accordo ‘salomonico’ per la MotoGP del futuro, il cui elemento maggiormente significativo è l’introduzione dell’elettronica unica a partire dal 2016 e con tutte le case che parteciperanno insieme allo sviluppo del suo software.

Livio Suppo, Team Principal del team Honda Repsol, ha spiegato al sito ufficiale del Motomondiale perchè le nuove norme hanno trovato il consenso finale del colosso giapponese, che in realtà non avrebbe fatto nessuna retromarcia dalle proprie posizioni originali ma solo qualche ‘concessione’:

“Una cosa è avere un software ‘congelato’ uguale per tutti, ossia un software ‘bloccato’ al quale non puoi fare nulla – e questo era lo scenario verso cui noi eravamo contrari – e un’altra cosa è avere un software unico per tutti ma con la possibilità per ogni costruttore di proseguire con il suo sviluppo. Naturalmente questo [nuovo regolamento] significa che noi non avremo più segreti, nessun genere di vantaggio nel caso dovessimo trovare qualcosa di speciale, ma comunque questo ci lascia la porta aperta per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico e questo, come abbiamo ripetuto con insistenza, era il punto fondamentale per noi.”

“Per Honda le gare sono un mezzo per sviluppare nuova tecnologia da insegnare ai giovani ingegneri, quindi per noi è necessario avere questo genere di possibilità. Con questo nuovo regolamento, questo elemento è stato preservato, perchè tutti i costruttori potranno dare suggerimenti e sviluppare il software per conto suo, alla condizione che poi condivida tutto con gli altri.”

Ad esprimere la posizione Yamaha sull’argomento ci ha pensato Koichi Tsuji, General Manager di Yamaha Motorsport. Tsuji in realtà è rimasto piuttosto vago, quasi a sottolineare l’apparente posizione ‘distaccata’ che la casa dei tre diapason ha sempre mantenuto – almeno pubblicamente – sulla questione:

“Se vogliamo ‘congelare’ lo sviluppo del software e fare le moto più veloci, questo è possibile, ma d’altro canto, anche da un punto di vista di sicurezza per i piloti, è importante andare avanti con lo sviluppo. Dobbiamo bilanciare l’aspetto delle prestazioni con quello della sicurezza, perché ‘congelare’ lo sviluppo non è una cosa che va sempre bene in questi termini. Ne discuteremo ancora nei prossimi incontri.”

Per Ducati è stato invece il Project Director del team Paolo Ciabatti ad esprimersi sull’argomento. Con la ‘svolta Open’ annunciata dopo il secondo test di Sepang, il Ducati Team ha sicuramente impresso un’accelerazione per quanto riguarda la definizione dei futuri regolamenti, e anche da parte di Borgo Panigale è evidente la soddisfazione per l’accordo:

“E’ lo stesso principio del fornitore unico di pneumatici, solo applicato al software. E’ per ‘parificare’ le situazione: è chiaro che tutti devono poter correre con gli stessi strumenti. E’ ovvio che i team ufficiali dispongano di tecnici più qualificati, ma già adesso abbiamo comunque visto che diversi piloti ‘Open’ sono già molto veloci. Questo sarà un altro elemento di bilanciamento per il Campionato, che così sarà più ‘aperto’ per tutti i partecipanti è più interessante per i fans. Vincerà il miglior pilota, ma questo è sempre successo nella storia della MotoGP.

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