Tydirium: la Yamaha R1 2002 reinventata in chiave streetfighter
La Tydirium trasforma una Yamaha YZF R1 2002 in uno streetfighter naked: 152 horsepower, custom subframe, EXUP rimosso e peso contenuto per una guida pura.
Un viaggio tra passato e futuro, dove la pura passione motociclistica si fonde con l’innovazione artigianale: così nasce una creazione unica, capace di risvegliare le emozioni degli appassionati delle due ruote. La Tydirium non è soltanto una naked bike dal look aggressivo, ma rappresenta la sintesi perfetta tra tradizione, performance e una cura maniacale per i dettagli. Il suo cuore pulsante? Una Yamaha YZF R1 del 2002, completamente reinterpretata da Xavi, artigiano visionario di Barcellona, che ha voluto restituire al mondo delle streetfighter il sapore autentico delle origini, libero da elettronica invasiva e compromessi moderni.
Dalla sportiva iconica alla naked essenziale
La scelta di una Yamaha YZF R1 come base non è casuale: la versione 2002 rappresenta una pietra miliare nella storia delle supersportive, famosa per il suo telaio Deltabox, l’iniezione elettronica e l’equilibrio invidiabile tra peso e prestazioni. Xavi ha deciso di preservare il potente quattro cilindri originale, mantenendo intatti i suoi 152 horsepower, ma ha completamente rivoluzionato l’estetica e la meccanica della moto. Il risultato? Una naked bike dal carattere minimalista, capace di trasmettere al pilota ogni vibrazione della strada, in pieno stile streetfighter.
Artigianalità e personalizzazione senza compromessi
Ogni componente della Tydirium è stato oggetto di un’attenzione quasi ossessiva. Il vero fiore all’occhiello è il custom subframe, realizzato interamente a mano per sostenere una coda ispirata alla R1M 2015. La sella racing in Pro-Fiber non solo offre comfort e praticità, ma sottolinea la vocazione sportiva del progetto. L’anteriore si distingue per un faro proveniente da una Kawasaki Z800, adattato perfettamente alle nuove geometrie, mentre il belly pan in fibra di carbonio esalta la leggerezza e la cura estetica. Il sistema di scarico, completamente artigianale, si accompagna all’eliminazione della valvola EXUP, una scelta che regala un’erogazione ancora più diretta e contribuisce a ridurre ulteriormente il peso complessivo della moto.
Estetica dark e richiami spaziali
Il colpo d’occhio è quello di una vera opera d’arte su due ruote: la verniciatura nera alterna superfici lucide e opache, ispirandosi al tema della Tydirium, la navetta di Darth Vader nell’universo di Star Wars. Telaio, sottotelaio, carter motore, piastre forcella, forcellone e cerchi sono stati trattati con finiture di pregio, creando una coerenza visiva minacciosa e sofisticata. Il peso a secco si attesta sui 174 kg, garantendo agilità e reattività senza mai superare i 200 kg in ordine di marcia: numeri che esaltano la filosofia costruttiva della naked bike estrema.
Omologazione e dibattito tecnico
Nonostante il fascino indiscutibile e la purezza costruttiva, il progetto solleva alcune questioni legali: le modifiche apportate a fanaleria, codino e impianto di scarico potrebbero infatti richiedere omologazioni specifiche per la circolazione su strada. Un tema che divide la community: da una parte i puristi, che esaltano la totale assenza di controlli elettronici e la sensazione di dominio assoluto sulla moto; dall’altra, chi preferisce affidarsi agli ausili moderni per una maggiore sicurezza nell’uso quotidiano.
Un progetto collettivo, una passione condivisa
La realizzazione della Tydirium è il frutto di una sinergia tra menti e mani esperte. Oltre a Xavi, che ha guidato ogni fase della trasformazione, Franc ha dato un contributo fondamentale con idee e saldature di precisione, mentre Oscar ha impreziosito la moto con una verniciatura magistrale. Il risultato è una streetfighter che incarna l’essenza dell’artigianalità e della passione motociclistica, restituendo alla strada il brivido autentico delle prime naked custom.
Chi desidera seguire l’evoluzione di questo straordinario progetto può trovare aggiornamenti e curiosità direttamente sul profilo Instagram di Xavi, dove ogni dettaglio della Tydirium viene raccontato con la stessa cura e dedizione che ne hanno accompagnato la nascita.