Casey Stoner nella ‘Hall of Fame’ della MotoGP: “Felice senza lo stress da pilota”
In occasione della tappa del Motomondiale nella ‘sua’ Phillip Island, il fuoriclasse australiano è entrato ufficialmente nella Hall Of Fame del Motomondiale, approfittandone per rilasciare qualche dichiarazione delle sue..
Come precedentemente annunciato, in concomitanza con il GP d’Australia di Phillip Island, Casey Stoner è stato ufficialmente dichiarato ‘leggenda della MotoGP’ nel corso di una cerimonia svoltasi presso il circuito su cui l’ex pilota – ritiratosi alla fine del 2012 a soli 27 anni – ha conquistato la vittoria nelle ultime 6 edizioni. Uno Stoner visibilmente soddisfatto per il riconoscimento ha colto l’occasione per rilasciare qualche dichiarazione nel suo classico stile senza peli sulla lingua, e come al solito non le ha mandate a dire:
“Mi sembrava una situazione quasi irreale quando mi è stata offerta questa cosa, ma sicuramente non mi è neanche passato per la testa di rifiutare. Apprezzo molto il fatto di avere avuto un posto accanto a questi grandi piloti, anche se a volte non mi sento di meritare di essere lì, ma sono molto orgoglioso dei risultati che ho raggiunto nei miei anni di Motomondiale. E’ un privilegio per me essere aggiunto a questa lista.”
L’anno scorso, quando era ancora in attività – ma dopo aver già annunciato l’intenzione di ritirarsi a fine anno – a Stoner fu intitolata la Curva-3 di Phillip Island, ribattezzata da allora ‘Stoner Corner’, e la cerimonia di oggi contribuisce a rendere questa pista ancora più speciale per l’australiano:
“Questo posto è sempre stato molto speciale per me. Nel primo paio d’anni non ho avuto molto successo qui, e neppure un grande feeling con il circuito, ma quando ho cominciato a correrci con la MotoGP ho iniziato a trovarmici davvero bene. La maggior parte dei piloti contro cui correvo erano effettivamente stati qui più volte di me, quindi è stato interessante imparare da loro alcuni dei suoi segreti, e poi sono stato in capace di trovare in qualche modo un vantaggio qui, tale che nessuno sembrava in grado di competere veramente con noi in questi ultimi anni. E non aveva importanza che moto avevamo, siamo stati sempre competitivi da queste parti”.
Stoner ha poi parlato della sua vita post-MotoGP, che lo ha visto intraprendere anche una nuova carriera agonistica ‘su quattro ruote’ nelle Dunlop Series campionato nazionale V8:
“Onestamente, è stata molto bella. Un po’ di gare con le V8, senza alcuna pressione o stress, e un po’ di tempo da passare a casa, una cosa che non ho potuto fare da quando avevo 14 anni. Essere in grado di trascorrere del tempo con la mia famiglia, e guardare al nostro futuro: è una cosa che mi è piaciuta molto.”
Negli ultmi tempi, le voci su un suo possibile ritorno in MotoGP hanno cominciato a circolare con sempre maggior frequenza – anche alla luce del recente ingaggio quale ‘tester di lusso’ per Honda – ma Stoner ha nuovamente negato questa possibilità:
“Non ho alcun desiderio di tornare, soprattutto in questo momento. Sono felice di osservare tutto standomene da parte. Sono un po’ deluso dal fatto di non poter correre su questo circuito, ma tutto ciò che questo conporterebbe mi tiene purtroppo lontano da questa possibilità. Sono felice di non avere le preoccupazioni e lo stress che devono affrontare tutti gli altri piloti.”
Dopo aver debuttato con LCR Honda nel 2006, Stoner ha vinto il titolo mondiale MotoGP al suo primo tentativo con Ducati nel 2007 (unico titolo mai conquistato dalla casa bolognese nella classe regina del Motomondiale, ripetendo la stessa cosa con Honda nel 2011. Nel corso della sua breve ma fulminante carriera in MotoGP, oltre ai due titoli, Stoner ha conquistato 38 vittorie.
L’australiano diventa così il pià giovane pilota di sempre a ricevere tale onoreficenza, e diventa quindi il 20° membro di un club esclusivo che comprende già Giacomo Agostini, Mick Doohan, Geoff Duke , Wayne Gardner, Mike Hailwood, Daijiro Kato, Eddie Lawson, Anton Mang, Angel Nieto, Wayne Rainey, Phil Read, Jim Redman, Kenny Roberts, Jarno Saarinen, Kevin Schwantz, Barry Sheene, Freddie Spencer, John Surtees e Carlo Ubbiali.