Ducati Riding Experience, esperienza diretta
Arrivando al circuito di Imola, in una bellissima e limpida mattina, la prima impressione è notevole, il piazzale è pieno di Monster e Multistrada rosse e in fondo ai box si vede una lunga fila di 999 pronte per scendere in pista. Già la tensione di trovarsi in uno dei tempi della velocità italiani è
Arrivando al circuito di Imola, in una bellissima e limpida mattina, la prima impressione è notevole, il piazzale è pieno di Monster e Multistrada rosse e in fondo ai box si vede una lunga fila di 999 pronte per scendere in pista. Già la tensione di trovarsi in uno dei tempi della velocità italiani è alta, se ci sommiamo il colpo d’occhio della distesa di bicilindrici di Borgo Panigale si può capire l’adrenalina di un poco più che neofita come il sottoscritto.
Il personale è molto efficiente e dopo pochi minuti ho già il mio kit di accoglienza e mi sto infilando la tuta (io ho la mia, per chi vuole Ducati fornisce pure delle belle tute Dainese) negli spogliatoi assieme ad altri ragazzi.
Aspettando il briefing iniziale faccio due passi nel paddock di Imola, lo stesso dove passeggiano i campioni della superbike! Comincio già a vedere faccie note; su tutti Lucchinelli e Marchetti; grandi personaggi che non passano certo inosservati!
Al briefing in sala stampa rimango stupito dalla quantità di iscritti, ci saranno almeno 80 persone, per fortuna Ducati ha preparato 90 moto e una lunga sfilza di istruttori. Chi fa il master di pilotaggio potrà guidare con una sequenza di campioni italiani e del mondo di notevole impatto; su tutti naturalmente Marchetti, Lucchinelli, Casoli, Caracchi, Sanna, Liverani! Insomma il livello è sicuramente elevato.
Notevole anche la presenza di ragazze iscritte, soprattutto nel master di pilotaggio; una gran bella sorpresa. Più tardi scoprirò che sono le ragazze del campionato motociclieste (motocicliste.net); dal rombo che arrivava dalla pista mi sa che ci hanno dato dentro alla grande.
Noi del corso intermedio scendiamo subito nel piazzale del paddock con i nostri istruttori.
Nemmeno il tempo di accorgermene e sono già in sella ad un S2R.
Accidenti se è piccola questa moto (paragonata al mio California almeno), con la tuta in pelle (i pantaloni sono praticamente nuovi) faccio fatica a comprimermi e mettere gli stivali sulle pedane. Forse potevo scegliere una Multistrada, ma il Monster mi piace molto di più.
Pochi minuti di briefing in cui gli istruttori ci dividono in gruppi di sei persone, ci danno i consigli generali e siamo pronti ad affrontare il primo esercizio. Il mio gruppo è variegato; c’è un ragazzo molto in gamba che è li per lavoro (lavora per una rivista di moto, che lavoro triste vero?), due ragazze e tre ragazzi con esperienze diverse. Tutti naturalmente seguiti da Oliver, il nostro paziente istruttore.
Il primo esercizio della giornata è una ESSE da fare in seconda cercando di essere il più fluidi possibile. Vedendo fare l’esercizio dall’istruttore la prima cosa che ho pensato è: “Io non ce la farò mai!”; a dire il vero questa sensazione si ripeterà per tutti e sette gli esercizi previsti. Effettivamente non sono mai riuscito a farli bene come l’istruttore ma devo ammettere che dai primi tentativi impacciati alla fine il miglioramento è stato sensibile. Alla fine della giornata riuscivo a sporgermi dalla moto e affrontare curve strette con una tranquillità che non avrei mai pensato di raggiungere.
Gli esercizi previsti dal corso sono sette; una esse da fare in seconda, la curva a raggio costante (una sorte di grande cerchio), la frenata (esercizio bellissimo e utile, non avrei mai pensato di riuscire a frenare così forte) e la frenata con ostacolo, il tornante, una sequenza di curve più veloce da fare in terza e un piccolo circuito per metterci alla prova con curve a raggio variabile (esercizio molto divertente). Il programma prevede quattro esercizi al mattino, pranzo e poi gli altri tre esercizi nel pomeriggio.
La mia avventura con il Monster è durata poco, purtroppo per un piccolo problema tecnico ho dovuto cambiare moto. Per fortuna le moto non mancano e sono passato subito ad un Multistrada 1000 che, a parte poche occasioni in cui ho voluto saggiare il mostro, è stato il mio compagno per tutta la giornata. Pur piacendomi di più, esteticamente, il Monster infatti, il Multistrada si adatta meglio alla mia altezza e mi consentiva di eseguire gli esercizi con più scioltezza.
Sul S2R mi sentivo compresso e non riuscivo a muovermi in sella come volevo; parte della colpa probabilmente è da imputare ai miei pantaloni in pelle, che non sono molto “elastici” e mi impedivano alcuni movimenti. Il nostro istruttore è molto paziente e corregge la mia impostazione in moto insegnandomi a sporgermi di più dalla moto per aumentare la velocità di percorrenza in curva senza aumentare l’inclinazione della moto mantenendo così un’impronta maggiore a terra.
A proposito di pneumatici, tutte le moto montavano gomme Michelin, la cosa mi ha stupito considerando che in superbike usano Pirelli e in motogp usano Bridgestone; l’impegno della Michelin è comunque notevole con diversi tecnici in pista che a fine giornata hanno controllato lo stato dei pneumatici, anche per loro probabilmente si tratta di un test interessante.
Non mi dilungo sul clima che si crea in gruppo, sul rombo costante delle moto in pista, sul bel rapporto con gli istruttori, sul pranzo insieme al self service e sulla costante sensazione di incredibile efficienza che ci ha seguito per tutta la giornata.
Il momento più intenso è arrivato alle 17 quando ci hanno finalmente detto di prepararci per entrare in pista. L’adrenalina ha cominciato a diffondersi in tutto il corpo, la tensione saliva più si avvicinava il momento; insomma le tipiche sensazioni da prima volta. Quando siamo usciti dai box dietro al nostro istruttore, non capivo più niente. Stavo entrando a Imola, io che vado in moto da soli 4 anni, io che vengo superato dai nonni in scooter in montagna.
Beh la pista è una grande esperienza! Certo non abbiamo tenuto grandi ritmi, praticamente abbiamo passeggiato in pista. Avrei voluto correre un po’ di più ma dovevamo stare tutti in fila e quindi abbiamo tenuto un ritmo più basso per consentire a tutti di godere dell’esperienza.
Ad ogni modo è un’esperienza incredibile, che lascia il segno e quando finisce, troppo presto, ti rimane addosso la voglia di tornare, di risalire al più presto su una moto e affrontare di nuovo l’ebbrezza del circuito. Insomma, Ducati con questo corso raggiunge esattamente il suo obiettivo; migliora il tuo stile di guida e ti inietta nelle vene il virus della pista e della guida sportiva, elementi che sono ben impressi nel DNA di Ducati.
Alla fine della giornata il bilancio dell’esperienza è sicuramente positivo; gli esercizi mi hanno fatto acquisire maggiore sicurezza nella guida, ho imparato a conoscere meglio i limiti della moto, ho migliorato la mia posizione in sella. Ma c’è un problema, mi è rimasta dentro questa forte voglia di pista, di curve, di pieghe, di tutte in pelle, di ginocchia che sporgono … insomma … Voglio tornare in pista!!!!!
Per maggiori informazioni consultare la sezione Ducati Riding Experience sul sito Ducati.