Valentino Rossi il più longevo (o il più vecchio?) della MotoGP
Con la vittoria di Assen cadono altri record che resistevano al nove volte Campione del Mondo. Scopri i nuovi record di Valentino Rossi
Grazie alla vittoria di Valentino Rossi ad Assen, il pilota pesarese ha abbattuto altri record che resistevano al nove volte Campione del Mondo. La vittoria nel Gran Premio d’Olanda ha consacrato Rossi come il pilota con la carriera nella classe regina vincente più lunga di sempre.
Con 12 anni e 355 giorni di distanza dalla prima (Donington 2000), all’ultima vittoria (Assen 2013), Valentino Rossi è il più longevo vincitore di sempre, davanti ad Alex Barros (11 anni e 204 giorni) e Phil Read (11 anni e 16 giorni). Per quanto riguarda tutte le categorie, al momento Rossi occupa la seconda posizione con 16 anni e 345 giorni, alle spalle del solo Loris Capirossi (17 anni e 49 giorni). Per battere il connazionale, il 46 dovrà imporsi in un GP a partire da Sepang 2013.
L’italiano ha vinto nella massima categoria con cinque moto diverse: con la Honda 500cc, con Honda 990cc Honda, con la Yamaha 990cc, Yamaha 800cc e con l’ultima Yamaha 1000 ad Assen. La sua vittoria colma un vuoto di 44 gare senza il primo gradino del podio. Precedentemente Rossi non aveva mai trascorso più di nove gare senza vittoria.
Lo stesso dato vale anche per l’Italia, a cui mancava la vittoria proprio dal GP di Malesia 2010 ad opera di Rossi. Prima di allora la sequenza più lunga senza vittoria per il bel Paese fu interrotta da Luca Cadalora nel 1993 (62). Questo trionfo fa di Rossi il quarto pilota più “vecchio” ad aver vinto una gara nell’era MotoGP 4tempi dopo Troy Bayliss, Alex Barros e Loris Capirossi.
L’unico record che Rossi non sarà in grado di battere sarà quello dei 15 titoli mondiali vinti da Giacomo Agostini. Ma erano altri tempi. Tempi che consentivano ai piloti di correre in più categorie. Tempi diversi. Ora lo Show Business non lo consentirebbe. Mai. Come si dice… ad ogni epoca il proprio campione. E speriamo che corra per ancora tanti anni. Almeno finché non nascerà un nuovo “Valentino”.