Losail, qualifiche MotoGp: Stoner mette tutti in fila. Ma Rossi non molla. Gran volo di Hayden
Losail notturna resta un luna park abbastanza spettrale. Tutt’altro che esaltante, almeno da quel che si è visto fin qui, nei tre turni di prove. Più confusione in pista per i turni di 45 minuti, e la monogomma (poi senza quella da tempo) non ha cambiato in meglio quel che si vedeva l’anno scorso. Anzi!
Losail notturna resta un luna park abbastanza spettrale. Tutt’altro che esaltante, almeno da quel che si è visto fin qui, nei tre turni di prove.
Più confusione in pista per i turni di 45 minuti, e la monogomma (poi senza quella da tempo) non ha cambiato in meglio quel che si vedeva l’anno scorso.
Anzi! Guardare i tempi: pole di ben oltre un secondo più lenta del 2008 e distacchi non certo contenuti.
A dire il vero, il brivido di queste qualifiche nuova edizione è venuto con il botto finale di Nicky Hayden: un volo da togliere il respiro e che si spera non crei danni seri all’americano della Ducati, apparso teso e insicuro al suo debutto con la Ducati.
Perché in effetti, per il resto, i 45 minuti sono andati come previsto.
Stoner, trionfatore delle due ultime edizioni e dominatore delle “libere”, ha dato una grande dimostrazione di forza: 1’55.286 il suo miglior tempo che ha piegato tutti, a cominciare da Valentino Rossi, staccato di 473 millesimi (1’ 55.759).
Addirittura il campione australiano ha dato l’impressione di non volere esagerare, limitandosi a tenere a debita distanza l’avversario più pericoloso. In corsa tutto può succedere. Ma Casey ha le carte in regola per chiudere da “mattatore” questo primo week end stagionale.
Conferma di Stoner e di Rossi, dunque. Ma non solo.
Conferma anche della Yamaha (terzo posto con Jorge Lorenzo, in palla: 1’55.783, quindi a un niente da Valentino; quinta piazza per Colin Edward, fortissimo: 1’56.194). Conferma delle chanches di Andrea Dovizioso (quarto tempo: 1’ 55. 977) con una Honda non così negativa come appariva alla vigilia (stoico Dany Pedrosa, con handicap fisici, 14esimo tempo: 1’57.729, addirittura davanti al rientrante Sete Gibernau, solo 15esimo: 1’57.894).
Conferma della bontà delle rinnovate Suzuki (Capirossi quinto: 1’56.149 e Vermeulen ottavo: 1’56.493).
Ottimo De Puniet (settimo) e De Angelis (nono) che si prende la soddisfazione di distanziare Elias (dodicesimo) con la Honda ufficiale o semi.
Molto apprezzabili gli sprazzi di Marco Melandri, che alla fine chiude undicesimo, dietro all’esordiente ducatista Kallio (decimo: 1’56.852) davanti a gente dal calibro di Elias, appunto, Toseland, Pedrosa, Gibernau, Hayden, Takahashi e l’esordiente Niccolò Canepa, ultimo con un tempo che sfiora … l’ 1 e 59: oltre tre secondi e mezzo dall’altra rossa del “canguro”.
Quattro piloti dentro l’1 e 55 e altri sette piloti nell’1 e 56 fanno capire che ci può essere una corsa a più tronconi.
A meno che Stoner non saluti tutti sin dall’inizio e allora buona notte ai suonatori. Si sa, però, che Valentino può compiere veri miracoli e accendere la corsa.