MotoCult: Easy Rider
MotoCult: Easy Rider. Il Biker Movie per eccellenza con Dennis Hopper e Peter Fonda, manifesto culturale del '69 e film che consacrò l'Harley Davidson come mito internazionale.
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Forse tra i quattro lettori che seguono questa mia rubrica ci sarà qualcuno che si domanderà: “dopo 40 recensioni di biker movies solo adesso Easy Rider?”. In effetti il discorso non è semplice, è come il neofita della chitarra che si appresta a suonare il riff di Smoke on the Water dei Deep Purple, sono solo 3 note, ma non è così semplice come sembra…
Easy Rider è un simbolo culturale, un mito intergenerazionale, un manifesto artistico. Ed è uno dei due film (l’altro è ovviamente Il Selvaggio, il terzo non è ancora stato girato) che ha inventato la moto non come mezzo di trasporto ma come stile di vita, come medium verso un Far West intellettivo, verso il Viaggio corporeo e mentale. Dennis Hopper alla regia e come protagonista insieme all’amico Peter Fonda in sella a due chopper Harley Davidson divenute leggendarie.
Era il 1969 e Fonda era reduce da “The Wild Angels“, ma i veri reduci tornavano a casa dal Vietnam, in un’America in fermento, in cui i valori della generazione post-bellica si trovavano spiazzati dalla rivoluzione culturale di chi la guerra la rifiutava e l’indimenticabile Jack Nicholson (che da poco aveva ottenuto un discreto successo “Hell’s Angels on wheels“) rappresenta nel film il passaggio incompiuto tra queste due mentalità, l’avvocato spiantato e vagabondo, perso tra i valori del consumismo e e i controvalori dell’LSD.
Easy Rider è fondamentalmente un film western: Wyatt e Billy (nomi che richiamano Wyatt Earph e Billy The Kid) incarnano il bene e il male contemporaneamente e stanno in sella a due cavalli d’acciaio, nella nuova frontiera in cui gli indiani sono rinchiusi de tempo nelle riserve, ma che abbonda ugualmente di nemici pericolosi, armati di ignoranza, fucili da caccia e diffidenza. E proprio loro, i pro-nipoti degli uomini che conquistarono la Frontiera, sono i carnefici di Hopper e Fonda, due antieroi delle controrivoluzione persi in un mondo che non sa che farsene di loro. Riguardatelo per l’ennesima volta, anche solo per emozionarvi ancora con Hendrix o gli Steppenwolf, oppure, se siete troppo giovani,i gustatevi per la prima volta il Biker Film più (giustamente) celebrato di tutti i tempi.