Trentino: limite a 60 km/h per le moto. Il Moto Club Trento: “Crea confusione e pericolo”
L’obiettivo, secondo il presidente Maurizio Fugatti, è quello di limitare il numero di incidenti, ma arriva puntale la risposta del presidente del Moto Club Trento, Bruno Garzetti: “Crea confusione e pericolo”
In Trentino, è in vigore da sabato 25 luglio 2020 il limite massimo di 60 km/h su alcuni particolari tratti stradali molto frequentati durante la stagione estiva. Fin qui, tutto regolare, ma… In alcuni casi, si tratta di un limite rivolto in particolare ai motociclisti.
L’obiettivo, secondo il presidente Maurizio Fugatti, è quello di limitare il numero di incidenti che, lo scorso anno, nel periodo compreso fra aprile e giugno, si è rivelato particolarmente alto.
“Vadano a correre a Misano” – ha commentato il vicepresidente della provincia autonoma di Trento, Mario Tonina.
La protesta
Intanto, da parte del presidente del Moto Club Trento, Bruno Garzetti, arriva puntale la risposta:
“Sapete cosa serve in alcune strade il limite solo per le moto dei 60 chilometri orari? A creare confusione e pericolo”
Garzetti da anni si batte per cercare di rendere le strade più sicure per i motociclisti, ma l’iniziativa portata avanti dal Presidente della Regione, è stata definita inutile e, per certi versi, anche dannosa.
“I mezzi che circolano rispondono tutti al codice stradale ed è fondamentale che siano governati tutti con un’unica linea. Qui invece ci troviamo con strade gestite in una maniera e altre in modo diverso” – dice lo stesso Garzetti.
Inoltre, questo andrebbe a penalizzare il turismo su due ruote che, negli ultimi anni, ha contribuito all’economia del territorio.
Con dei limiti diversificati per auto e moto, gli automobilisti si ritroveranno dover superare i motociclisti, invadendo anche la corsia opposta, con i pericoli che ne derivano. Se l’obiettivo è quello di salvaguardare delle vite, delle categorie in particolare, forse non è questo il metodo più corretto.
Intensificare i controlli, ad esempio, potrebbe essere una soluzione. O ancora ripulire le strade dalla sabbia o dal terriccio, adottare dei nuovi guard-rail “salva-motociclisti”.
Limite a 60 km/h per tutte le categorie di veicoli
- S.P.85 del Monte Bondone: dall’innesto con la S.S. 45 bis Gardesana Occidentale, passando per località Sardagna, Candriai, Vaneze, Norge, Vason, Viote, Lagolo, fino a fine strada, corrispondente all’intersezione a rotatoria con la S.P.84 di Cavedine e la S.P.251 di Ponte Oliveti, nei comuni di Trento e Madruzzo.
- S.P.25 di Garniga: dalla fine del centro abitato di Garniga Terme, passando per località Garniga Vecchia, fino a fine strada in località Viote, corrispondente all’intersezione con la S.P.85 del Monte Bondone, nei comuni di Garniga Terme e Trento.
- S.P. 3 del Monte Baldo: iniziando poco a monte della fine del centro abitato di Brentonico, passando per località San Giacomo, San Valentino, Rifugio Graziani, Bocca di Navene, Dossioli, fino al confine con la provincia di Verona, nei comuni di Brentonico e Avio.
- S.S. 240 di Loppio e della Val di Ledro, nel tratto della Val D’Ampola, fino all’inizio del centro abitato di Storo, nei comuni di Ledro e Storo.
Limite a 60 km/h solo per le moto
- S.S.42 del Tonale e della Mendola: nel tratto compreso tra la fine del centro abitato di loc. Passo del Tonale, passando per Vermiglio, fino all’inizio del centro abitato di loc. Fucine.
- S.P.31 del Passo Manghen: nel tratto compreso tra l’inizio del passo, in corrispondenza dell’intersezione con la S.P.65 Panoramica della Valsugana, passando per loc. Calamento, Passo Manghen, loc. Ponte Stue, loc. Canton, fino all’intersezione con la S.P.232 di Fiemme dir Molina, nei comuni di Telve e Castello-Molina di Fiemme.
Fonte: ildolomiti.it