Home Intervista a Cal Crutchlow: “Con questa moto possiamo fare molto bene”

Intervista a Cal Crutchlow: “Con questa moto possiamo fare molto bene”

Il lungo periodo senza vittorie, la sua stagione 2016, il rapporto con Honda HRC: di questo ed altro abbiamo parlato con Cal Crutchlow, rivelazione del Mondiale 2016 e pilota inglese più vittorioso dai tempi di Barry Sheene

A EICMA 2016 abbiamo incontrato Cal Crutchlow, alfiere dell’italianissimo team LCR Honda di Lucio Cecchinello e vera e propria rivelazione di questo Mondiale 2016. L’inglese (Campione del Mondo Supersport nel 2009) è riuscito a portare a casa ben due vittorie, a Brno e Phillip Island: Cal non centrava un successo dal lontano 2010, anno in cui vinse 3 manche in sella alla Yamaha ufficiale in World Superbike.

La prestazione di Cal nella seconda parte di stagione ha dell’incredibile, soprattutto considerando che stiamo parlando del pilota di un team privato: se escludiamo la fortunosa vittoria di Jack Miller ad Assen, per ritrovare una moto di una squadra clienti davanti a tutti dobbiamo tornare indietro al 2006, anno in cui Toni Elias trionfò in volata all’Estoril su una Honda RC211V del team di Fausto Gresini.

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Cal, inanzitutto complimenti per la tua stagione, specialmente per la seconda parte: sei riuscito a portare a casa due vittorie e sei nettamente il primo dei piloti privati in classifica. Non salivi sul gradino più alto del podio dal 2010: com’è stato tornare alla vittoria dopo un digiuno così lungo?

Non succedeva da 6 anni, ed è stata dura non assaporare il gusto della vittoria per così tanto tempo. Ma con Lucio e il team abbiamo lavorato moltissimo per fare questi risultati e i frutti si sono visti, perchè l’impegno alla fine ha pagato… e finalmente sono riuscito a vincere di nuovo!

Sei il pilota britannico più vincente dai tempi di Barry Sheene… dev’essere figo!

Assolutamente si! 35 anni senza un una vittoria per un pilota inglese sono veramente veramente tanti, quindi ero obbligato a farmi valere: sono molto contento di essere il pilota che è riuscito a rompere questa lunghissima astinenza.

Prima della caduta di Sepang eri il secondo pilota che aveva fatto più punti nella parte terminale di stagione, dal Sachsenring in poi. Meglio di te aveva fatto solo Marquez: un risultato impressionante per un team privato.

Si, anche se c’è un po’ di rammarico perché ad inizio stagione abbiamo perso molti punti. Se fossimo riusciti a raccogliere di più nella prima parte, magari adesso potremmo ritrovarci più in alto in classifica… ma abbiamo sempre lavorato duro per cercare di fare del nostro meglio, per cui è inutile avere rimpianti: bisogna cercare di migliorare ancora in futuro.

Oltre che veloce, hai commesso anche pochi errori. Non è sempre stato così: sulla tua velocità non abbiamo mai dubitato, ma molte volte sei caduto buttando via delle gare fantastiche. E’ scattato qualcosa nella tua mente?

No, direi di no, visto che cado ancora! (ride)

Con un Crutchlow così in forma, cosa dobbiamo aspettarci dal 2017?

Oh, non saprei. Per ora l’obbiettivo a breve termine è quello di finire bene questo campionato (l’intervista è stata fatta prima della gara di Valencia, n.d.r.) poi cercheremo di raccogliere più dati possibile nei test invernali per presentarci al via il prossimo anno nella migliore forma possibile. Cosa succederà dopo, chi lo sa, le variabili sono molte… dopo il giro di boa del Sachsenring siamo andati molto bene, abbiamo capito che con questo team e con questa moto possiamo essere davvero molto competitivi e, se tutto gira per il verso giusto, anche giocarci le posizioni di testa. Io, Lucio e i ragazzi siamo molto motivati in vista del prossimo anno, ma l’unica cosa che possiamo fare per ora è cercare di capire dove possiamo migliorare in modo da ripartire nel 2017 più forti possibile: dovremo lavorare moltissimo.

Ad un certo punto della stagione, alla luce del tuo exploit, in molti abbiamo iniziato a pensare che HRC avesse iniziato a passarti materiale “buono”, anche perché – forse per pura coincidenza- hai iniziato ad andare fortissimo proprio nel periodo in cui Pedrosa appariva in netta difficoltà. Se puoi, chiariscici questa cosa una volta per tutte: tu e LCR disponete ora di una moto ufficiale?

No, non abbiamo una moto ufficiale.

Qualche settimana fa alcune testate piuttosto autorevoli hanno riportato alcune tue dichiarazioni un po’ polemiche sul trattamento che Honda riserva a te e al team LCR, lamentando una scarsa considerazione da parte di HRC e auspicando a un maggiore supporto tecnico. Credi che questo abbia fatto un po’ arrabbiare i boss di Tokyo?

No, perché non è di questo che mi sono lamentato, mi sono lamentato di altro! Se hanno riportato ciò hanno travisato le mie parole… abbiamo un’ottima relazione con Honda e tecnicamente parlando loro ci danno un grande supporto: abbiamo una buona moto e del buon materiale, ne siamo soddisfatti. A Tokyo sono felici del lavoro che stiamo facendo e dei risultati che abbiamo portato a casa: abbiamo vinto delle gare e conquistato punti ottimi per il campionato, per cui sono sicuro che anche in Giappone sono ben contenti del nostro operato.

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