MotoGP, Pernat ammette: “Iannone indifendibile”
Carlo Pernat, manager del pilota di Vasto, ammette l’errore del suo assistito nell’incidente con Lorenzo durante l’ultimo GP di Catalunya.
Uno degli argomenti più dibattuti tra gli appassionati dopo il GP di Catalunya della scorsa domenica è stato sicuramente l’incidente che ha visto protagonisti Andrea Iannone (Ducati Team) e Jorge Lorenzo (Ducati Team), con il primo che è andato a tamponare il secondo durante il 17° giro provocando la caduta e il ritiro di entrambi.
Nel dopo gara, Iannone ha cercato di difendersi chiamando in causa un presunto rallentamento anticipato dello spagnolo, mentre Lorenzo si era dichiarato tanto irritato per l’errore del ducatista quanto sconfortato per la sua recidività e la mancanza di scuse.
Iannone – che già era stato protagonista di un episodio simile in Argentina, quando aveva speronato il compagno di box Andrea Dovizioso – è stato poi sanzionato dalla Direzione Gara e partirà quindi ultimo in griglia nel prossimo round, il GP d’Olanda, in programma l’ultimo weekend di Giugno, con Lorenzo che ha fatto sapere di non essere affatto soddisfatto di tale decisione.
Carlo Pernat, manager del pilota abruzzese della Ducati, è intervenuto sulla questione nel corso del programma radiofonico ‘Tutti Convocati’, in onda su Radio 24, prendendo una posizione piuttosto netta:
“Io non difendo l’indifendibile. Iannone è un talento davvero esagerato, il problema è che è nato in un team che era la sua famiglia, dove comandavano loro e la colpa non era mai loro, ma degli altri. Quest’anno purtroppo siamo caduti in diversi errori.”
“Quello in Argentina è stato un disastro totale, abbattere il tuo compagno di squadra nell’ultima curva quando sei secondo e terzo, neanche se mi danno un milione di euro dico che ci sta. In questo di ieri, non è che difendo l’indifendibile, però si è saputo quando siamo andati a vedere la telemetria di Yamaha che ha avuto una decelerazione di 200 metri.”
“Iannone questa decelerazione non è arrivato a capirla, non saprei, sai quando corri ci può stare. Io comunque gli ho detto mille volte: stai lì, Lorenzo ha avuto tanti problemi, se gli stava dietro andava a finire che prima o poi in un modo o nell’altro lo avrebbe passato”