Test MotoGP al Mugello: Marini spinge Honda verso il rilancio
Luca Marini commenta i test Honda: evoluzioni su RC213V, focus su aerodinamica e nuove prospettive per la stagione MotoGP. Tutte le novità dal box.
La recente giornata di test MotoGP ha visto protagonista Luca Marini, impegnato nello sviluppo della Honda in ottica 2026. Al termine delle prove, il pilota italiano si è detto soddisfatto, sottolineando come il prototipo abbia già mostrato un “ottimo potenziale” e, soprattutto, una “maggiore stabilità”. Pur non essendo ancora la moto più veloce in pista, i segnali raccolti sono estremamente incoraggianti per il futuro della Casa giapponese, che punta a ritrovare competitività ai massimi livelli.
L’approccio di Luca Marini in questa sessione è stato duplice: da un lato, lo sviluppo del prototipo 2026; dall’altro, l’affinamento della RC213V attualmente impegnata nel campionato. In particolare, il lavoro del pomeriggio si è concentrato sull’assetto e sulle soluzioni legate all’aerodinamica della moto attuale, un aspetto cruciale per migliorare le prestazioni e la guidabilità. L’assenza del compagno di squadra Mir ha comportato un carico di lavoro supplementare per Marini, che ha dovuto gestire in solitaria la raccolta di dati e feedback, privandosi così di un confronto diretto che avrebbe potuto offrire ulteriori spunti tecnici.
Nonostante non abbia ancora avuto l’opportunità di testare il nuovo propulsore, Marini guarda con fiducia alle prossime evoluzioni tecniche previste dal reparto corse di Honda. Sul fronte dell’aerodinamica, le novità non sono mancate: il nuovo codone testato ha garantito una maggiore downforce, ma il bilanciamento complessivo della moto resta una sfida da affrontare con attenzione. “Ho notato che con il massimo carico riuscivo ad essere più rapido, però poi non riuscivo a girare e ad entrare in curva, per cui abbiamo dovuto cercare un compromesso”, ha spiegato il pilota, evidenziando come la ricerca dell’equilibrio tra velocità e maneggevolezza sia un lavoro in continua evoluzione.
Alcune delle innovazioni sperimentate potrebbero trovare spazio già nei prossimi Gran Premi. Non si tratta solo di modifiche a livello di setting e sospensioni, ma anche della possibile introduzione di una nuova carenatura aerodinamica, elemento sempre più centrale nelle strategie di sviluppo dei team MotoGP. Marini, dal canto suo, dimostra di apprezzare le nuove responsabilità che derivano dall’essere parte di un team ufficiale: “Quando sei una squadra satellite puoi solo concentrarti sui setting per la prestazione, qui invece capita di provare cose che non funzionano, ma se trovi qualcosa che va dà gusto”. Il circuito del Mugello, secondo l’italiano, rappresenta il banco di prova ideale per questo tipo di test, grazie alle sue caratteristiche tecniche uniche, seguito da Silverstone e Barcellona, particolarmente utili per lo sviluppo in condizioni di scarso grip e alte velocità.
Durante la sessione di test MotoGP, non c’è stata la possibilità di un confronto diretto con la Yamaha V4, ma Marini ha comunque espresso un’opinione chiara sui rivali: “Loro hanno scelto il percorso più lungo. Cambiare il motore è complicato. Il V4 consuma di più ed è più lento, ma pian piano si sistemeranno”. Una riflessione che evidenzia quanto le scelte tecniche possano incidere sui programmi di sviluppo e sulle prospettive di crescita dei diversi costruttori.
Dal suo arrivo in Honda, Marini ha potuto constatare i maggiori progressi proprio nell’ambito dell’aerodinamica, un settore inizialmente giudicato “pessimo”. Determinante, in questo senso, è stato il contributo di Albesiano, figura chiave nell’integrazione tra le componenti europea e asiatica del team. “Siamo migliorati sia nell’organizzazione, sia nella rapidità di esecuzione e nelle scelte prese con responsabilità”, ha sottolineato il pilota, evidenziando un salto di qualità sia sotto il profilo tecnico che gestionale.
Con una crescente fiducia nei propri mezzi e nel lavoro della squadra, Luca Marini si riconosce ormai il ruolo di “capitano della nave Honda”, una posizione conquistata grazie all’impegno e alla costanza dimostrati nel tempo. “Adesso sono molto attenti e sanno che quando è sì è sì e quando è no è no”, ha concluso con orgoglio, consapevole di essere diventato un punto di riferimento imprescindibile nel processo di rilancio della Casa giapponese nel panorama MotoGP.