Droni cargo da 2.500 km: Kawasaki e Dronamics lanciano i motori del futuro

Kawasaki e Dronamics stringono una partnership per sviluppare motori turbo a pistoni certificabili per il Black Swan; piani per 999 cc e 2069 cc e opzione idrogeno.

Droni cargo da 2.500 km: Kawasaki e Dronamics lanciano i motori del futuro
M V
Massimiliano Vetrone
Pubblicato il 25 set 2025

Una nuova era per la propulsione aeronautica si apre grazie a una partnership strategica che promette di rivoluzionare il settore dei droni cargo. Due giganti dell’industria, Kawasaki e Dronamics, hanno annunciato una collaborazione per sviluppare una generazione di motori turbo ad alte prestazioni, destinati a ridefinire gli standard dell’aviazione civile e dei velivoli a pilotaggio remoto. Numeri chiave di questa alleanza: potenze di 200 CV e 375 CV, propulsori con cilindrate di 999 cc e 2069 cc, e una visione proiettata verso il futuro con compatibilità a idrogeno ed ecombustibile, oltre a un’autonomia operativa fino a 2.500 km.

La collaborazione nasce dall’esigenza di fornire soluzioni avanzate per l’aviation unmanned, con un focus particolare sul drone cargo Black Swan di Dronamics, già riconosciuto per le sue capacità di trasporto su lunga distanza e per la sua struttura in fibra di carbonio di origine giapponese. Il progetto si articola nello sviluppo di una famiglia di motori a pistoni turboalimentati, appositamente progettati per rispondere alle necessità di efficienza, affidabilità e costi operativi contenuti, elementi fondamentali per il trasporto merci via drone su scala globale.

Nel dettaglio, la roadmap tecnologica prevede la realizzazione di due configurazioni di motore: un quattro cilindri in linea da 999 cc capace di erogare 200 CV, ideale per droni cargo di media capacità, e un sei cilindri da 2069 cc in grado di sviluppare una potenza di 375 CV, pensato per missioni che richiedono maggiori prestazioni e carichi superiori. Entrambe le versioni sono progettate per ottenere la certificazione tipo entro il 2030, requisito essenziale per l’impiego in ambito civile e commerciale.

La visione di Kawasaki non si limita al presente: il costruttore giapponese punta a introdurre, entro il 2035, varianti dei propulsori compatibili con idrogeno ed ecombustibile, segnando così un passo deciso verso la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale nel settore aerospaziale. Un’evoluzione che risponde alle crescenti richieste del mercato e agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalle normative internazionali.

Non si tratta di un debutto assoluto per Kawasaki nell’industria aeronautica: l’azienda vanta già esperienze nella fornitura di motori per progetti innovativi come il Cassio 330 di VoltAero e per i propri droni K-Racer. Tuttavia, questa partnership con Dronamics rappresenta il primo ingresso ufficiale nel mercato dei motori aeronautici certificati, un segmento in rapida crescita e ricco di opportunità, soprattutto alla luce della diffusione dei servizi di logistica avanzata e delle operazioni di soccorso in aree remote.

L’accordo tra i due colossi copre tutte le fasi dello sviluppo tecnologico: dalla progettazione alla prototipazione, dai test di laboratorio all’integrazione sui velivoli, fino alle prove di volo e alla validazione operativa, con particolare attenzione all’impiego sul drone Black Swan. Konstantin Rangelov, cofondatore e CTO di Dronamics, ha sottolineato come questa sinergia rappresenti un balzo in avanti per l’intero settore dell’aviazione unmanned, ponendo le basi per una nuova generazione di cargo aereo efficiente, sicura e sostenibile.

Un aspetto interessante della collaborazione è il rafforzamento dei legami industriali tra Europa e Giappone. Oltre all’utilizzo della fibra di carbonio giapponese sul Black Swan, Kawasaki sta valutando la produzione di una versione interamente realizzata in Giappone, destinata a missioni logistiche e di emergenza, con un occhio di riguardo alle esigenze del mercato asiatico.

Dal punto di vista tecnico, la scelta dei motori a pistoni turboalimentati nasce dall’esigenza di bilanciare efficienza energetica, costi di gestione e facilità di manutenzione. Questi propulsori, ottimizzati per velivoli di media capacità come il Black Swan, consentono di trasportare fino a 350 kg di carico utile su distanze che raggiungono i 2.500 km, aprendo nuove prospettive per il trasporto merci su rotte complesse e per operazioni in scenari di difficile accesso.

Le sfide principali riguardano il processo di certificazione tipo e l’integrazione delle tecnologie a idrogeno, ma le prospettive commerciali sono più che promettenti, grazie alla crescita esponenziale del mercato dei droni cargo e alla richiesta di soluzioni sempre più efficienti e sostenibili.

Hiroshi Tomomori, Executive Director della divisione Sistemi di Aviazione di Kawasaki, ha dichiarato che questa partnership rappresenta un tassello fondamentale nel percorso di innovazione dell’azienda, con l’obiettivo di offrire motorizzazioni all’avanguardia in grado di migliorare prestazioni e sostenibilità nel settore aerospaziale globale.

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