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DDL Concorrenza, anomalia del mercato assicurativo moto: aumento delle tariffe con risarcimento diretto

Nel DDL Concorrenza è stata riscontrata un’anomalia del mercato assicurativo: con risarcimento diretto, si prospetta un aumento delle tariffe.

Durante la modifica del DDL Concorrenza, è stata segnalata, dall’Ordine degli Attuari, un’anomalia riguardante il mercato assicurativo.

Nel caso di incidente con autovetture o autocarri il risarcimento pagato a forfait alla compagnia del motociclista che non ha responsabilità risulta inferiore al costo del sinistro.

Quando, invece, il sinistro è causato dal motociclista, il forfait dovuto è mediamente superiore al danno effettivamente prodotto.

La distorsione del mercato assicurativo è dimostrata da uno studio CAMSEF-LUISS commissionato da ANCMA, l’associazione ciclo motociclo accessori. A questo proposito, gli Attuari propongono il rimborso a piè di lista, regolamentato appositamente, nei casi in cui siano coinvolti veicoli appartenenti a settori diversi.

Il comunicato ufficiale

I rimborsi previsti dalla Convenzione per il risarcimento diretto (CARD) sono in generale inferiori al costo effettivo dei danni subiti dal veicolo non responsabile. Dalla statistica annuale RCAuto 2020 pubblicata dall’ANIA, basata su un campione che rappresenta l’88,7% dei premi relativi alle polizze, il costo medio dei sinistri a risarcimento diretto risulta di 2.369 euro, mentre quello dei forfait è di 1.933 euro, con una differenza di più del 20%; differenze del tutto simili si riscontrano anche per gli esercizi precedenti al 2020. L’occasione per intervenire su un’anomalia che riguarda soprattutto i motocicli è il disegno di legge sulla concorrenza attualmente in fase di conversione presso il Senato. Il DDL introduce infatti una modifica al Codice delle Assicurazioni estendendo il regime di risarcimento diretto (CARD) per la gestione dei sinistri anche alle imprese assicuratrici con sede legale in uno stato estero dell’Unione Europea.

L’obiettivo è introdurre le stesse regole per tutti gli operatori nel rispetto del criterio di concorrenza soprattutto nell’ottica di garantire la medesima tutela degli interessi degli assicurati, a prescindere dallo Stato dell’Unione Europea in cui operi la compagnia. Secondo gli Attuari potrebbe essere l’occasione per correggere la problematica del sistema di risarcimento diretto che riguarda in particolare i motocicli. L’Ordine degli Attuari ritiene quindi necessario un approfondimento per evitare effetti distorsivi sul mercato assicurativo, come già evidenziato da una ricerca del Centro CAMSEF della LUISS commissionata da ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori).

In particolare, si fa notare come la presenza di importi di rimborso basati sui forfait determini che una quota della tariffa pagata dall’assicurato non abbia nulla a che vedere con il rischio che l’assicurato stesso causi dei danni e, pertanto, con il concetto stesso di “responsabilità civile” per cui è obbligatorio assicurarsi. Come evidenziato dallo Studio, si osserva che tale differenza può talvolta essere negativa (e in questo caso realizza un utile per la Compagnia che assicura il veicolo non responsabile) ma è più spesso positiva, stante l’attuale livello dei forfait.

Questo nonostante che a livello di mercato totale, considerando tutte le compagnie e tutti i veicoli, si realizzi una compensazione tra i costi dei sinistri ed i relativi forfait, dal momento che per ciascun sinistro a risarcimento diretto c’è una compagnia di assicurazioni che paga il danno al proprio assicurato non responsabile e quella della controparte che rimborsa il forfait. Tale compensazione non si realizza però a livello di singoli veicoli e in particolare nel caso di motocicli e ciclomotori; i quali, avendo per la loro stessa natura una massa ridotta rispetto ai veicoli a quattro ruote e non disponendo praticamente di sistemi di sicurezza passiva, nel caso di sinistro con un’autovettura o un autocarro subiscono normalmente danni superiori a quelli della controparte (sia con riguardo al veicolo che agli occupanti), indipendentemente dall’attribuzione della responsabilità. Questa circostanza, peraltro assolutamente intuitiva, è perfettamente dimostrata, anche numericamente, dallo studio di LUISS-CASMEF citato.

L’effetto della distorsione sul mercato, a posteriori, è stato evidenziato anche da uno studio commissionato da ANCMA sulle polizze online per motocicli e ciclomotori, per le quali, ad esempio, nel 2021 risulta che metà dei consumatori che hanno acquistato attraverso i comparatori online una assicurazione per il proprio veicolo a due ruote ha scelto una polizza «no CARD», cioè non a risarcimento diretto, polizza che oggi può essere proposta in Italia solo da compagnie straniere.Va ricordato inoltre che, seppure meno evidenti, le distorsioni dovute al sistema di rimborsi forfettari sono presenti anche nell’ambito di veicoli della stessa categoria, vista l’eterogeneità del parco autovetture rispetto a fattori come anzianità, massa, costi dei ricambi, dotazione di sistemi di sicurezza passiva, ovvero parametri che incidono sul valore dei danni subiti, mentre il forfait dovuto dalla Compagnia del responsabile resta sempre lo stesso.

Per ovviare quantomeno alle distorsioni presenti fra categorie di veicoli diversi, che, come detto, non sono le uniche, l’Ordine Nazionale degli Attuari propone di sostituire i rimborsi forfettari con rimborsi “a piè di lista”, opportunamente regolamentati, nel caso in cui siano coinvolti veicoli appartenenti a settori diversi; ricordando, a tale proposito, che i rimborsi “a piè di lista” sono già previsti dalla CARD per le lesioni subite dai trasportati, per tutti i veicoli.

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