Home Il Team LCR Honda in sede Givi: due chiacchiere con Cecchinello, Crutchlow e Nakagami

Il Team LCR Honda in sede Givi: due chiacchiere con Cecchinello, Crutchlow e Nakagami

Il team, dopo il round di Le Mans, si prepara ad affrontare il Mugello, vedendolo come una sorta di round casalingo, con tutta l’intenzione di non deludere i fan. Nakagami, fino ad ora, è sempre stato fra i primi 10. Crutchlow ha accusato un inizio di stagione un po’ sfortunato. Ma facciamo due chiacchiere con il team di Lucio Cecchinello.

Anni e anni di amicizia sono il segreto della partnership che va avanti da oltre 20 anni fra il signor Visenzi, fondatore dell’azienda Givi, e il Team LCR Honda, con Lucio Cecchinello come team manager e Cal Crutchlow e Takaaki Nakagami a domare le moto in pista.

Abbiamo assistito ad un incontro in sede Givi, a Flero (BS), e quello che ne è emerso è che si tratta di un team “vecchio stampo”, una squadra d’altri tempi, in cui i rapporti umani sono alla base della civile convivenza, del lavoro sereno e dei risultati in pista. Si evince dal loro modo di parlare, di scambiare opinioni, dal rispetto che ognuno nutre nei confronti dell’altro. Givi, infatti, fa da sponsor al Team LCR dal 1998. Ben 21 anni di partnership in giro per il mondo, con più di 250 Gran Premi disputati, 83 podi, 24 vittorie, 25 pole position, con attività dentro e fuori la pista, contribuendo a portare il marchio Givi in oltre 70 paesi.

Il team, dopo il round di Le Mans, si prepara ad affrontare il Mugello, per la sesta prova del Mondiale di MotoGP, vedendolo come una sorta di round casalingo, con tutta l’intenzione di non deludere i fan. L’obiettivo di portare Nakagami nei primi 10 ad ogni GP, fino ad ora, è stato centrato in pieno. Sfortunato, invece, Crutchlow che, fra la penalizzazione in Argentina e la caduta in Texas, ha accusato un po’ il colpo in avvio di stagione.

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Entrati nel vivo della discussione Cal Crutchlow ci parla del suo inizio di stagione.

“Intanto volevo ringraziare tutti per l’accoglienza, Givi per prima. La mia condizione è, adesso, all’80%, considerando lo stop dello scorso anno a causa dell’incidente che ho subito, ma il podio in Qatar mi è servito a cominciare questa stagione al meglio”

Sappiamo, infatti, che Cal in Australia ha subito la frattura dei malleoli e della tibia e che ha dovuto osservare un lungo periodo di convalescenza prima del completo recupero. Oggi la caviglia di Cal non ha la totale mobilità, quindi risulta ancora problematica la frenata al posteriore. L’obiettivo è quello di migliorare passo dopo passo per arrivare in condizioni sempre migliori ad ogni GP.

Ma la vittoria che gli sta più a cuore quale sarà?

“La vittoria che porto nel cuore è sicuramente quella a Brno. Ricordo con passione anche quella in Australia, ma è la vittoria che deve arrivare quella più importante”

E quando gli si chiede se è spaventato, dopo l’incidente…

“No. Io spaventato? No! Strano che pensiate questo visto che corro ogni weekend. Penso che ogni pilota abbia un po’ di paura, è naturale, ma è questa la situazione. È questo quello che facciamo.

Cal, parlando del futuro, in risposta alla scomoda domanda a proposito della fine del suo contratto con LCR (scadenza nel 2020) dice:

“Sono molto felice con il mio team, penso che sia un team speciale, a partire da Lucio fino ai meccanici, passando per gli sponsor. Dopo non so cosa farò. Non penso oltre il weekend del Mugello. Non penso che al weekend di gare successivo. Al massimo penso ai viaggi che dovrò fare o a godermi le giornate fra un GP e l’altro. Sicuramente non sto pensando al 2020”.

Decidiamo di porre una domanda delicata: Come mai Honda vince solo con Marquez? E che differenza c’è fra la tua moto e quella HRC?

“Che tipo di domanda è? Altri piloti hanno già vinto con Honda. Non c’è differenza fra la mia moto e quella di Marquez. Honda ci fornisce pacchi frizione, scarichi diversi, differenti gestioni del Traction Control, piuttosto che sospensioni e telai con rigidità differente e quello che facciamo normalmente è che noi e Marc (Marquez) ci dividiamo il lavoro. Marc prova una parte di materiale, noi un’altra parte e poi ci si scambia. Gli ingegneri, quando raccolgono le informazioni, sono molto furbi: non dicono in maniera anticipata qual è stato il risultato emerso, ma vogliono sentire dal pilota il feedback. Quello che è sempre successo è che il mio feedback e quello di Marquez corrispondono. Anche Jorge Lorenzo fa dei test, ma essendo nuovo sulla Honda, prova meno rispetto a noi”.

Continuiamo con Cal, chiedendogli quale pilota ha preferito fra Niki Lauda e James Hunt, visto che, proprio pochi giorni fa, il pilota di Honda ha salutato Lauda con un post sui social network.

“Ovviamente James Hunt. Era inglese! Tutti conosciamo la storia della grande amicizia fra James Hunt e Barry Sheene, dei loro interessi. Mi piace Lauda perché è stato un gentleman e un grande uomo. L’ho incontrato diverse volte, in occasione delle gare di Formula Uno e perché amava le moto. Aveva una grande passione per i motori. È sempre stato gentile con me, con tutti quanti. Una vera legenda.”

E il rapporto fra Cal e il calcio?

“Adesso zero. Non gioco a calcio da 15 anni ed è meglio così.”

La tua squadra del cuore, invece?

“Conosci il Blackburn Rovers?”

No…

“È scarso.” – dice sorridendo – “Mi piace il Manchester United!”.

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In sede Givi abbiamo l’occasione di conoscere anche il giovane Takaaki Nakagami, pilota che ha collezionato 2 vittorie in Moto2, 14 podi e ha vinto, nel 2010, la celebre 8 Ore di Suzuka.

“Dopo la stagione di warm up dello scorso anno, quest’anno le cose stanno andando meglio – dice il giapponese – mi sono posizionato sempre fra i primi 10. Mi auguro di rendere orgoglioso il team LCR anche nella prossima tappa del Mugello. Cal mi aiuta, è un vero supporto per me. Mi aiuta in pista e fuori con consigli utilissimi per la mia crescita. Ne sono molto contento”.

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Infine, chiudiamo la nostra chiacchierata, scambiando due parole con Lucio Cecchinello, team manager della squadra e pilota d’esperienza, ritiratosi dalle corse nel 2003. Ci ha parlato del gruppo di lavoro venutosi a creare, dell’armonia in cui si vive, di quanto sia difficile garantire i risultati sperati e che, nonostante il supporto di Honda e degli sponsor, sarà difficile competere con gli altri team ufficiali.

A Lucio poniamo la stessa domanda fatta in precedenza a Cal, per capire la differenza fra il punto di vista del pilota e quello del team manager. Perché Honda vince solamente con Marquez e che differenza c’è fra la vostra moto e quella ufficiale di HRC?

“Honda storicamente ha fatto un lavoro straordinario nelle gare da quando ha deciso di partecipare, quindi, diciamo che domenica scorsa Honda ha conquistato la vittoria numero 300 nella massima categoria. La politica della Honda, negli ultimi anni, si è aperta a fornire delle moto super ufficiale anche ad un team privato. Al nostro e a quello di Gresini, come successo in passato, dove Gibernau, piuttosto che Melandri, piuttosto che Cal Crutchlow, avevano la moto identica a quella del pilota di punta di HRC. Cal, negli ultimi 2-3 anni ha la stessa moto del team ufficiale. È vero, però, che il team ufficiale ha due vantaggi rispetto al nostro: il primo vantaggio è che il numero del personale che lavora nella messa a punto della moto.”

E cioè? Quanto personale avete voi? E quanto HRC?

“Immaginate che noi abbiamo un ingegnere che fa l’analisi dei dati e un ingegnere che fa le mappe. Ecco, loro probabilmente hanno una decina di persone che fanno quello che da noi fanno in due. Quindi è chiaro che, il dettaglio con il quale riescono a fare la messo a punta è più preciso rispetto alla nostra. Il secondo vantaggio è quello di avere sempre per primi l’ultima evoluzione dello scarico piuttosto che l’ultima evoluzione della frizione o del software. Certo, dopo lo passano anche a noi. Partiamo ad inizio stagione con le moto uguali, ma, nel corso della stessa, loro hanno qualche piccolo aggiornamento in più.”

E come migliora la moto con questi aggiornamenti?

“Non è che questi aggiornamenti ti fanno girare mezzo secondo più forte, quindi, onestamente, onore al merito! Onore a Marquez”.

Quindi marziano Marquez?

“Si, marziano Marquez! E Cal lo ammette. Lo sa.”

Chiude l’incontro il signor Visenzi, con un sentito ringraziamento a Cal Crutchlow, in riferimento alla prima vittoria con i colori Givi sulla carena della sua Honda:

“È stato veramente grandioso e volevo ringraziarlo anche in questa occasione”.

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