Home MotoGP: il “Caso Ducati”, l’intervento di Rivola e l’attesa dell’udienza

MotoGP: il “Caso Ducati”, l’intervento di Rivola e l’attesa dell’udienza

L’AD di Aprilia Racing dice la sua sul “Caso Ducati”. Da Borgo Panigale arriva la risposta a tutti i team in protesta: in Argentina senza modificare la moto!

“Tutti più contenti se si rispettassero le regole” – così, l’Amministratore Delegato di Aprilia Racing, Massimo Rivola, parla del “Caso Ducati“. La casa di Borgo Panigale, dal canto suo, ha le idee ben chiare e punta al Gran Premio di Argentina senza modifiche alla moto.

Rivola, passando dalle quattro alle due ruote (dalla Formula 1 alla MotoGP) sta un po’ facendo i conti con quelle polemiche, quelle faccende da risolvere fra team (senza interpellare la FIM), tipiche del Motomondiale. Vuole fare chiarezza, senza, però, accusare direttamente Dall’Igna: secondo Rivoli, infatti, il Direttore Tecnico di Ducati avrebbe agito in buona fede, interpretando male la possibilità di inserire quella famosa appendice aerodinamica sulla nuova Desmosedici GP19. Detto ciò, l’AD di Aprilia torna a parlare di regole, dicendo che, se effettivamente esistono, vanno rispettate e, se c’è da discutere, va fatto in maniera ufficiale.

Rivola continua il suo intervento parlando dei test invernali effettuati sui prototipi Aprilia. Anche a Noale, a quanto pare, furono prese in considerazione delle appendici aerodinamiche simili a quelle di Ducati, ma, appurato che creassero un carico aerodinamico, Aprilia abbandonò il progetto. Conclude dicendo che non punta ad una sentenza retroattiva, che toglierebbe di fatto la vittoria ad Andrea Dovizioso, piuttosto, preferirebbe che Ducati partecipasse ai prossimi GP senza le appendici.

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La risposta di Ducati, non solo nei confronti di Aprilia, ma rivolta a tutti i team in protesta, non si è fatta attendere. Con la decisione della Corte d’Appello della FIM in stallo, da Borgo Panigale, l’annuncio: in Argentina senza modificare le appendici! Solo una sentenza sfavorevole (per Ducati), proveniente dall’udienza di venerdì 22 marzo, riuscirà a far cambiare idea a Dall’Igna e company: se l’appendice dovesse essere giudicata irregolare, il team si vedrà costretto a rivedere la configurazione della Desmosedici GP19. Ai Giudici la decisione.

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