MotoGP Sepang test, poker Ducati! Exploit di Petrucci e Bagnaia. Ma sono solo prove…
Chi segue la MotoGP solamente perché fan di Valentino Rossi o di Marc Marquez sarà deluso da questi tre giorni di test, con l’asso pesarese della Yamaha decimo tempo (+0.916) e con il campione del mondo in carica undicesimo (+0.931) con una prima fila virtuale tutta “Rossa”.
Quattro Ducati una in fila all’altra davanti a tutti nei primi test MotoGP 2019 di Sepang portano soddisfazione e ottimismo nei box della Rossa dove però la parola d’ordine è una sola: calma e gesso.
La tabella finale, comunque, è dominata dai piloti Ducati: Petrucci (1.58.239 nuovo record della pista!), Bagnaia, Miller, Dovizioso. I due “ufficiali” aprono e chiudono il poker con in mezzo il 22enne “rookie” italiano e il più rodato 24enne australiano.
Fatto sta che le nuove Rosse (telaio e carena inediti, motori ancora più potenti e guidabili) hanno messo tutti dietro pur non avendo prodotto il (doppio?) salto in avanti sperato – rispetto a quanto profuso e atteso – specie riguardo alla ciclistica. Sono solo prove. Forse anche “anomale”: per le condizioni del caldo afoso, per una pista senza una goccia d’acqua particolarmente “facile” e iper scorrevole, “da tempo”, per squadre “menomate”, specie Honda, con piloti non ok fisicamente.
Le Ducati volano nel giro secco ma quel che conta è il passo, dove la “lepre” è Vinales (Yamaha) – anche Rossi fa bene nel lungo – con Rins (Suzuki) un … martello. Yamaha e Suzuki sono sulla strada buona per tentare di inserirsi nel duello Honda–Ducati, sempre favorite.
Chi segue la MotoGP solamente perché fan di Valentino Rossi o di Marc Marquez sarà deluso da questi tre giorni di test, con l’asso pesarese della Yamaha decimo tempo (+0.916) e con il campione del mondo in carica undicesimo (+0.931) con una prima fila virtuale tutta “Rossa” capitanata dal più che pimpante Petrux.
Pronostici saltati? Dipende. Perché si ripropone l’interrogativo sul “peso” di queste prove e soprattutto su quanto “contano” i tempi fatti segnare dai piloti scesi in pista nel caldo torrido di Sepang con la temperatura dell’asfalto prevalentemente sui 60 gradi e passa.
Di fatto, delle otto ore a disposizione ogni giorno, solamente le prime due ore (in particolare la prima) della mattinata e l’ultima ora del pomeriggio (anche se in misura minore) sono state utilizzate con l’occhio al cronometro e per il time attack.
Ciò non vuol dire che il test sia stato tempo perso, soprattutto per il gran lavoro di tutti i Team sull’aerodinamica (specie con carenature inedite, in particolare quelle di Ducati soprattutto l’ultimo giorno e con codoni… “coccodrillo”), sugli assetti, sulle diverse specifiche dei propulsori ecc.
Con in testa gli “outsider” Petrucci, Bagnaia, Miller si può parlare di rivoluzione rispetto alla competitività e ai livelli del 2018 prefigurando una nuova scala di valori? Sostanzialmente no, pur non togliendo niente alle performance dei primi tre-quattro se non altro già in sintonia con le loro nuove cavalcature 2019.
La corsa, si sa, è un’altra cosa e il campionato è un’altra musica. Inoltre, a Sepang ha pesato la situazione in casa Hrc con Marquez non ancora a posto per il dolore alla spalla operata ai primi di dicembre “Non posso guidare come voglio” e con Lorenzo addirittura assente per i postumi del noto incidente in allenamento. Per cui la Honda migliore è quella del Team Cecchinello affidata a Crutchlow, in pista dopo oltre quattro mesi, malmesso per il pesante infortunio alla caviglia con la relativa “ferraglia” post operatoria.
Marquez ha spiegato la situazione: “faccio tanta fatica in frenata nelle curve a sinistra – sono costretto ad anticipare molto la staccata – e nei cambi di direzione devo essere dolce e non aggressivo come al solito. In queste condizioni è inutile lavorare sui dettagli, anche perché non guidando con il mio solito stile non farei prove accurate, ma solo sul grosso, facendo selezione sugli aspetti più importanti. Faccio tanta fatica in frenata nelle curve a sinistra – sono costretto ad anticipare molto la staccata – e nei cambi di direzione devo essere dolce e non aggressivo come al solito. In queste condizioni è inutile lavorare sui dettagli, anche perché non guidando con il mio solito stile non farei prove accurate, ma solo sul grosso, facendo selezione sugli aspetti più importanti”.
E gli avversari? Marquez taglia corto: “Nei test è sempre difficile capire il livello: le Yamaha sembrano forti, ma qui lo erano anche all’ultimo GP; poi ci sarà sicuramente Dovizioso, forse anche le Suzuki. I nomi sono sempre quelli”. Già.
Ktm e Aprilia? La Casa austriaca è solo 17esima e 18esima con Zarco (+1.401) e Oliveira (+1.710) con Syahrin 21esimo (+2,527) ma il gran lavoro fatto dovrà presto dare i suoi frutti anche sul cronometro. La Casa di Noale ha il 7° tempo con A. Espargaro (+0.783) e peccato che Iannone sia rimasto al box per l’infezione alle labbra post intervento. Le polemiche sulle scelte personali “estetiche” di Iannone sono fuori luogo ma è indubbio che il pilota di Vasto deve dimostrare con i fatti, in pista, quel che davvero vale: un flop 2019 potrebbe risultare esiziale per la sua carriera. Ktm e Aprilia, guai illudersi perché al passo avanti fatto da entrambe corrisponde un passo e mezzo più avanti degli avversari. Ad majora.