Loris Capirossi: Dorna ritira il numero 65?
Pare che Dorna voglia ritirare il 65, storico numero di gara di Loris Capirossi. I precedenti? I compianti Kato e Simoncelli, ma anche il mitico Kevin Schwantz con il suo 34
Secondo gli spagnoli di MasMoto, Dorna avebbe intenzione di ritirare il numero 65 in onore di Loris Capirossi. Il pluricampione romagnolo, ora Responsabile della Sicurezza del Motomondiale assieme all’altro iridato Franco Uncini, ha appeso il casco al chiodo nel 2011, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di tifosi e appassionati.
Loris esordì nel lontano 1990, nella classe 125 con una Honda RS125R del team Pileri: con tre vittorie e altri 5 podi, fu subito mondiale. Al termine di quella fantastica stagione, Loris stabilì un record ancora imbattuto: non ancora maggiorenne, divenne infatti il più giovane pilota ad aver vinto un titolo iridato, alla precoce età di 17 anni.
Nel 1992, non prima di aver bissato il successo nella ottavo di litro, “Capirex” passò alla classe 250: in sella a una duemmezzo dell’Ala Dorata ebbe la possibilità di misurarsi con avversari del calibro di Max Biaggi e Tetsuya Harada, portando a casa un 2° e un 3° posto finali.
Nel 1995, senza esser riuscito a mettere in saccoccia il titolo della middle class, decise di provare l’avventura nella 500: il passaggio nella Classe Regina fu però più difficile del previsto, e dopo due stagioni deludenti su Honda e Yamaha (solo due podi e una vittoria) optò per il ritorno nella classe di mezzo.
Nemmeno il 1997 fu un anno facile, ma la stagione seguente Capirossi riuscì conquistare il titolo mondiale 250 con l’Aprilia, dopo il controverso incidente con Harada al GP d’Argentina.
Dopo aver concluso in terza posizione il Campionato 1999, Loris decise di tornare in Top Class in sella a una Honda NSR, con cui nel 2001 portò a casa uno splendido terzo posto finale dietro a Valentino Rossi e Max Biaggi. Anche dopo il passaggio alle MotoGP 990, Capirossi continuò a guidare la ormai obsoleta Honda 500, chiudendo il campionato con un un dignitosissimo 8° posto in condizioni di palese inferiorità tecnica.
Nel 2003 venne ingaggiato dalla Ducati, allora esordiente nel Mondiale prototipi: il romagnolo divenne presto un uomo-simbolo di Borgo Panigale, con la sua guida tutto cuore e uno stile di guida altamente spettacolare.
Durante le 5 stagioni corse in sella alla non sempre competitiva Desmosedici ufficiale, Capirossi conquistò ben 7 vittorie e 16 podi, sfiorando di un soffio il titolo mondiale nel 2006.
Nel 2008 passò alla Suzuki, moto ancora acerba con cui riuscì ad ottenere solamente un podio. Dopo tre anni passati sulla GSV-R di Hamamatsu, nel 2011 Loris salì nuovamente su una Ducati, quella privata del team Pramac: proprio alla fine di questa difficile stagione Capirossi annunciò il suo ritiro dalle corse.
Proprio nella sua ultima gara mondiale, il GP di Valencia, Capirex volle ommaggiare lo scomparso Marco Simoncelli, collega e amico deceduto appena due settimane prima nel terribile incidente di Sepang: Loris rinunciò al suo storico numero 65, portando in gara una Desmosedici con il 58 del Sic.
Se venisse ritirato, il 65 si aggiungerebbe alla lista di quei numeri di gara il cui utilizzo non è più permesso, poichè appartenuti a piloti particolarmente amati dal pubblico o tragicamente scomparsi in pista: tra di essi c’è proprio il 58 di Simoncelli, che non può essere più utilizzato nel Motomondiale.
Altri numeri ritirati sono il 74 del compianto Daijiro Kato e il 34 del mitico Kevin Schwantz, il leggendario campione texano che appese prematuramente il casco al chiodo a causa di un brutto infortunio nel 1995.
Capirossi è un pilota che ha lasciato un segno profondissimo nel cuore dei tifosi, e ritirare il numero 65 sarebbe un giusto riconoscimento nei suoi confronti: tuttavia, la cosa potrebbe far arrabbiare altri Campioni che, pur avendo vinto tanto quanto Loris, non si sono mai identificati tanto con un numero quanto Capirex ha invece fatto con il 65.
E voi, che ne pensate?