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20.000 Pieghe 2016: la nostra vittoria col Team Honda Italia

Anche quest’anno, Motoblog tra i vincitori della 20.000 Pieghe 2016, la Granfondo turistica più importante d’Italia. Con un team di cinque giornalisti in sella alle nuove Africa Twin, Honda Italia ha trionfato nella classifica a squadre, mentre nella classifica Motoesploratori vince Costantino Paolacci.

Non ho voluto mancare l’appuntamento con la 20.000 Pieghe nemmeno quest’anno, nonostante dovessi preparami alla discussione per la laurea ormai vicinissima! E’ un evento al quale tengo molto, sopratutto perché è lì che ho imparato davvero a guidare la moto, percorrendo quasi 400 km al giorno su moto diverse e su qualsiasi tipo di fondo.

Dopo 4 anni dalla mia prima partecipazione (come membro dello staff), debutto nel 2015 nel Team Pirelli e…ottengo il primo posto nella classifica Motoesploratori! La voglia di riprovarci quest’anno era tanta, ed ecco che arriva l’invito di Honda Italia per far parte di un Team di giornalisti con 6 Africa Twin 2016.

Come potevo rifiutare? L’evento due ruote a cui tengo di più con la moto dell’anno! Appuntamento presso la sede di Honda Italia, pranzo e partenza. 160 km per arrivare da Roma all’Hotel Primula di Pescasseroli. Sono onorato di “ricevere” una Honda CRF 1000 L Africa Twin “Tricolor”, livrea che richiama i colori del glorioso passato di questo nome così importante per Honda.

Parabrezza alto, telaietto frontale con doppio faretto a LED, tris di valigie e navigatore. Layout azzeccato per un evento del genere, specialmente perché quest’anno la 20.000 Pieghe ritorna alle origini: mentre dal 2012 al 2015 partenze e arrivi avvenivano sempre nello stesso hotel, quest’anno la 20.000 Pieghe torna ad essere itinerante, dunque la carovana partiva da un hotel e pernottava in un altro lontano 400 km.

L’arrivo è sempre una grande emozione: ritrovi vecchi amici e te ne fai di nuovi, ricevi il primo roadbook e il numero di gara (quest’anno il 58), il briefing di Daniele Alessandrini (organizzatore) e la cena tutti insieme prima di ritrovarti seduto insieme a tutto il Team attorno a PC, navigatore e cartine per tracciare il percorso dell’indomani.

Prima Tappa: Pescasseroli-Norcia

Partenza alle 7.59 (che palle!), valigie chiuse e ben serrate e via. Il primo waypoint del roadbook è Villetta Barrea a 15,60 km dalla partenza. Tempo incerto, qualche goccia di pioggia ci fa pensare al peggio, ma presto il cielo diventa sempre più pulito e il sole bacia l’asfalto davanti a noi. Proseguiamo attraversando i magnifici panorami abruzzesi raccogliendo i controlli timbro (CT) lungo il percorso e assaggiando gli spuntini offerti.

Andiamo avanti passando dal Lago di Racollo fino a raggiungere il rifugio di Campo Imperatore, dove il vento tira così forte da buttare a terra qualche moto. Pranzo veloce e via verso il Passo delle Capannelle, Aringo e Amatrice. L’Abruzzo è un mix di profumi e paesaggi a perdita d’occhio, un verde continuo che ti accompagna con strade lunghissime e curve mozzafiato che ti fanno sentire piccolo piccolo ai piedi di quei monti così imponenti.

Tra i pochi a beccare il Controllo Orario Segreto (COS) dopo Tufo sulla SP64, arriviamo a Norcia in Piazza San Benedetto per la prima prova speciale: un metro da percorrere con la sola ruota anteriore nel maggior tempo possibile senza mettere piedi a terra. Il tempo da battere è più di 3 secondi, purtroppo non comprendo bene le regole e cerco di percorrere quel metro con tutta la moto, facendo scattare la fotocellula a 1,34 sec. Poco male, l’importante è aver beccato tutti i timbri e i controlli e aver chiuso la giornata con più di 350 km percorsi in buona compagnia e ammirando posti stupendi.

Seconda Tappa: Norcia-Perugia

Anche oggi la sveglia suona presto (l’orario di partenza è uguale per tutti e tre i giorni), colazione, valigie a bordo e si parte! Siamo in Umbria, il cielo e sereno e la temperatura un po’ bassa. Saliamo in alto per un controllo timbro a Poggiodomo per poi scendere verso Piedipaterno e Spoleto. Percorriamo un po’ di statale e alcune strade in mezzo ai campi, il paesaggio è un po’ monotono, tanto verde e alberi immensi che ci accompagnano lungo la strada.

A spezzare il tutto, gli antichissimi borghi caratteristici di questa zona d’Italia, come quello di Civitella d’Agliano e Bagnoregio. Purtroppo lungo il percorso, gran parte della carovana non riesce a beccare il COS previsto al Castello di Poggio. La nota sul roadbook era da interpretare, e purtroppo anche la nostra squadra becca la penalità.

Pranzo al Castello Santa Maria (XV° secolo) e poi si prosegue per un belissimo mix di curve che passa tra Colonnetta di Porodo, Morrano Nuovo e Ponte di Ferro, prima di riprendere la SS71 verso Città della Pieve, dove ci aspetta un doveroso spuntino. Ultimi chilometri passando da Chiusi e poi Panicarola, Montebuono costeggiando il Trasimeno accompagnati da un bellissimo tramonto.

L’arrivo è a Perugia, piazza IV Novembre. Accoglienza calorosissima del pubblico e…seconda prova speciale! Qui ci troviamo ad affrontare uno slalom tra i birilli, sempre a tempo. Obiettivo? avvicinarsi il più possibile agli 8 secondi netti. Via veloce tra i primi birilli per poi rallentare all’ultimo tenendo la moto in equilibrio (piedi a terra 15 punti di penalità).

Taglio il traguardo in 8,38 sec, piazzandomi in sedicesima posizione. Questa prova è molto competitiva e gli altri partecipanti sono molto agguerriti. Sono punti molto importanti per la classifica finale e la prova speciale della terza e ultima tappa potrebbe essere decisiva!

Terza Tappa: Perugia-Sansepolcro

Abbandoniamo l’Umbria alla volta della Toscana. Nei primi chilometri, il navigatore non ne vuole sapere di seguire il tracciato impostato, così ci ritroviamo in uno sterrato facile per noi in sella alle Africa ma un po’ più complicato per chi si ritrova a bordo di una moto più pesante e non adatta all’off-road. Non siamo gli unici infatti, beccare il primo waypoint correttamente (col timore di saltare un possibile COS lungo i primi 30 km) è stato un po’ complicato per tutti.

Dopo aver preso il COS all’incrocio con la SP142 dopo Borgo Giglione, proseguiamo per Passignano sul Trasimeno per un ottimo caffè con vista sul lago. Lasciamo questo panorama per addentrarci tra le montagne alla volta di Mercatale e Umbertide, sfiorando poi Gubbio e Scheggia per salire su Monte Catria. Strada strettissima in mezzo al bosco e una vista spettacolare una volta in cima. Timbro sul roadbook e giù verso Cagli dove ci aspettano per il pranzo tra il verde e i ruscelli.

Caffè per evitare di addormentarsi in moto e si riparte alla volta di Città di Castello e Urbania. L’asfalto non è dei migliori per circa 40 km ma, una volta arrivati sulla SS73 bis per Urbino le cose cambiano. Lunghissime lingue d’asfalto pulito e nerissimo si dilungano davanti a noi. Il traffico non è eccessivo e possiamo lasciarci andare danzando tra le curve con la nostra Africa.

Ad Urbino ci rifocilliamo con qualche dolce e un aperitivo (ovviamente analcolico) per poi rifare un pezzo di strada in discesa prima di deviare verso un lungo rettilineo che ci porterà in cima a Bocca Trabaria. Ultimo CT della 20.000 Pieghe 2016, adesso c’è l’ultimo spettacolare passo da affrontare in discesa verso Sansepolcro. Ci buttiamo tra le curve del Passo di Bocca Trabaria accompagnati da altri motociclisti con tanta stanchezza addosso ma con un bel sorriso sotto il casco. Il tramonto all’orizzonte ci lascia andare verso l’ultima prova speciale in viale Diaz a Sansepolcro.

Stessa prova del giorno precedente ma con il doppio dei secondi: dobbiamo avvicinarci il più possibile ai 16! Stavolta parto in piedi, moto scarica e gestisco tutto con le gambe. Faccio in fretta i primi birilli per poi tagliare il traguardo in 15,86 sec. Tempo molto buono, ma il migliore ha piazzato un bel 16,01 sec, impossibile da raggiungere.

Ci abbracciamo e scattiamo le ultime foto prima di rientrare in hotel per una bella cena tutti insieme e il dovuto riposo! Finalmente niente più percorsi da tracciare prima di andare a letto!

Honda CRF 1000 L Africa Twin: chiedetele tutto!

Tris di valigie pieno a tappo, precarico del mono stretto a battuta e sella impostata nella posizione più bassa. Non avevo ancora avuto modo di provare l’Africa e arrivare ad affrontare la 20.000 Pieghe senza conoscerla all’inizio mi lasciava un po’ perplesso. Le sospensioni morbide e l’assetto off-road lasciano pensare ad un comportamento non proprio preciso su strada.

Fortunatamente, questi pregiudizi svaniscono in poco tempo. L’Africa ti mette a tuo agio offrendoti una protezione aerodinamica eccezionale e un’ergonomia azzeccatissima. Il manubrio è molto ampio e l’anteriore è leggero da gestire, mentre le pedane sono poste in posizione ottimale sia per la guida più sportiva su strada che per il fuoristrada.

Ho avvertito una sella un po’ dura, che in situazioni come la 20.000 Pieghe costringe a far riposare il fondoschiena guidando in piedi per qualche chilometro. Ad ogni modo, quello che più mi interessa è il suo comportamento su strada! Il motore ha una doppia personalità che viene fuori dopo i 4.500 giri.

Sotto è dolcissimo, non strappa e ti consente di affrontare il misto in tutta calma anche in sesta marcia a 50 km/h. Se invece si chiude la vena (come sulla SS73 bis per Urbino)…allora basta tenerla sopra i 4.500 giri per sfruttare un ottimo allungo e una risposta sempre pronta e fluida del motore che scarica in fretta sull’asfalto i sui (giustissimi) 95 Cv.

Ciclisticamente, non ho avuto modo di testare la moto “scarica” (le tre valigie piene pesavano complessivamente 50/55 kg). Tuttavia, nonostante il gravoso carico sul posteriore, l’Africa con questo setup si lasciava guidare benissimo e si scomponeva solo se andavo ad allungare la staccata o riprendevo il gas in anticipo.

L’anteriore si è rivelato molto preciso e sincero sia in ingresso che in percorrenza. E’ davvero difficile toccare la pedana perché molto alta e, con il cerchio da 21″, è meglio evitare di giocare questo jolly. Il posteriore in uscita accompagnava la moto lungo la sua traiettoria senza scomporsi, mentre in staccata soffriva leggermente l’intervento dell’ABS.

A proposito di elettronica, il TC si gestisce con un solo tasto e il suo intervento è davvero azzeccato. Se il fondo è rovinato ma offre un buon grip, è consigliabile settare (paradossalmente) il TC sul livello 2 per evitare l’intervento eccessivo quando la moto sobbalza in uscita di curva. Per il resto la sua presenza si avverte davvero poco.

Nel complesso, l’Africa Twin 2016 non si smentisce neanche di fronte a tratti impegnativi e misti tortuosi con valigie al seguito. E’ una moto completa che si rifà completamente ai canoni del passato: ottima in città, ottima per il turismo, ottima in off-road!

Le Premiazioni

Ho fatto di tutto per vincere anche quest’anno, cercando di tracciare i percorsi esatti e dando il massimo nelle prove speciali. Purtroppo non mi è riuscito individualmente, ma sono felicissimo di aver contribuito a portare il Team Honda Italia alla vittoria nella classifica a squadre! Grazie ai miei colleghi Velerio Boni, Ugo Passerini, Andrea Rapelli e William Toscani per aver collaborato all’ottima riuscita di quest’avventura.

E grazie anche a chi la 20.000 Pieghe l’ha vinta nella categoria Motoesploratori, ovvero Costantino Paolacci, Responsabile dell’Ufficio Stampa e delle Relazioni Esterne Honda Italia. La sua disponibilità e il suo supporto sono stati fondamentali e sono orgoglioso che abbia ricevuto il premio con su scritto il mio nome nell’albo d’oro della 20.000 Pieghe.

Al secondo posto nella categoria Motoesploratori, Riccardo Confalonieri e Roberto Roncalli. Nella categoria Granfondo Regolarità vince il Palermitano Eros Lodato, con il supporto nella navigazione della moglie Antonella, entrambi su Crosstourer 1200 e vincitori anche nella classifica finale a coppie. Seconda e terza posizione rispettivamente per Bruno Saligari e Cesare Conti (vincitore dello scorso anno).

Nella classifica Donne vince invece Isabella Scogliesi, seguita da Tullia Zanne e Marcella Bianciardi. Per la classifica a squadre si classificano sul podio la squadra de Il Giornale e la squadra TomTom.

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