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ChiQane III

Prendi una RSV 1000, mettici tanta passione, coraggio, idee e un’infità di ore di lavoro e ottieni un mezzo le cui specifiche tecniche fanno il giro del Mondo e che diventa oggetto di studio da parte di Aprilia stessa, almeno finché l’Ingegner Vitteven ha avuto la verve e i soldi necessari per seguire progetti paralleli,



Prendi una RSV 1000, mettici tanta passione, coraggio, idee e un’infità di ore di lavoro e ottieni un mezzo le cui specifiche tecniche fanno il giro del Mondo e che diventa oggetto di studio da parte di Aprilia stessa, almeno finché l’Ingegner Vitteven ha avuto la verve e i soldi necessari per seguire progetti paralleli, come questo.
In attesa che la rinvigorita casa di Noale torni a interessarsi al progetto, la ChiQane III è diventata una bellissima special, di quelle che osano, ma con la consapevolezza che se le innovazioni non vanno meglio dei postulati di cui vogliono prendere il posto, è meglio lasciar perdere.


Non è per fortuna questo il caso della creatura olandese, almeno a leggere le parole di quel santone che è Alain Catchart, il quale dopo aver girato con la ChiQane III, ne ha rilevato i vantaggi in termini di feeling di guida e performance soprattutto in frenata, che ci si attende da un mezzo che sfoggia un avantreno già visto (Bimota Tesi e Britten su tutti), ma mai sfruttato su moto di grande diffusione.
A chiosa di un articolo molto tecnico (come suo costume), Catchart descrive in toni entusiastici una moto che permette di iniziare a piegare già abbondantemente dentro la curva, andandosi a prendere il punto di corda con geometrica perfezione e aprendo subito dopo il gas, senza che il mezzo si scomponga di un niente.
Una carta d’identità niente male per una special che per ora resta un concentrato di soluzioni innovative, ma non ancora in commercio, a meno che da Noale…

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