Che Tornado questa Benelli!
Dopo le prove della TreK, Tnt e Cafè Racer, eccoci arrivati alla supersportiva di casa Benelli. Non vedevo davvero l’ora di poter provare questa nuova Tornado e gustarmi le sue doti tra i cordoli del Santamonica di Misano. Arrivando però da molti turni sulle varie naked, vi dirò che nei primi giri ho accusato un
Dopo le prove della TreK, Tnt e Cafè Racer, eccoci arrivati alla supersportiva di casa Benelli.
Non vedevo davvero l’ora di poter provare questa nuova Tornado e gustarmi le sue doti tra i cordoli del Santamonica di Misano.
Arrivando però da molti turni sulle varie naked, vi dirò che nei primi giri ho accusato un attimo di smarrimento.
Basta salire in sella per capire di essere su una moto dal fortissimo spirito racing, e i riferimenti presi con le altre andavano completamente azzerati.
Anche perché la nuova Tornado nasconde tante novità, a partire dal motore di 1130 cc che ormai equipaggia tutta la gamma Benelli.
Ecco allora che il primo turno è stato speso per capire con chi avevo a che fare e chiarire i punti fondamentali.
Successivamente invece si è creata più confidenza e allora si che abbiamo cominciato a divertirci sul serio!
Ma andiamo con ordine.
Appena saliti sulla Tornado si nota subito che non c’è la stessa impostazione friendly di Tnt & Co., anzi la posizione è da vera supersportiva da corsa.
Le pedane sono molto alte e tutto il corpo e proteso in avanti, molto caricato sui semimanubri.
Inizialmente se non siete piloti vi troverete scomodi, ma bastano un paio di giri, per prendere le misure e capire l’efficacia di quella posizione durante la guida in pista.
Infatti solo una volta preso il ritmo giusto si assaggiano davvero le potenzialità della moto.
Queste fase di assestamento mi ha fatto passare da un’espressione interrogativa ad un sorrisone di soddisfazione, non appena ho capito il mezzo.
Il motore qui si esprime ovviamente al meglio: coppia e potenza a volontà, ma sempre con quella piacevole sensazione di semplicità di gestione, data dall’erogazione lineare.
La propensione a spararti fuori dalle curve, continuando ad allungare in modo spaventoso fino al limitatore è una sensazione davvero molto appagante.
Qui si sente davvero tanto il vantaggio rispetto ad un quattro cilindri, di avere molta più coppia disponibile in basso, che però non ha quei picchi “esuberanti” di un bicilindrico.
Tutto questo si traduce in una percorrenza di curva che permette di concentrarsi molto sulla guida, senza grossi pensieri di “tradimento” nella fase di apertura del gas.
Con ciò non voglio dire che sia una moto facile, ma a parità di impegno, perdona molto di più gli errori del pilota rispetto ad altre supersportive.
Il cambio ci è sembrato leggermente più duro della media – cosa che potrebbe derivare anche dal maltrattamento a cui è stata sottoposta la nostra moto – ma si innesta agilmente anche senza frizione.
Il reparto ciclistico segnala una spettacolare velocità a scendere in piega, ma non propriamente fulmineo nei cambi di direzione.
La seduta alta e le masse molto caricate sull’anteriore, fanno si che la traiettoria venga tenuta sempre con precisione, anche quando in uscita si apre tutto e la ruota anteriore resta piantata a terra.
Ovviamente se la volete impennare dovrete semplicemente chiedere, ma nella guida in pista fa piacere sapere di avere sotto controllo questo genere di cose.
Assolutamente d’eccellenza la frenata: all’anteriore ritroviamo le pinze radiali Brembo, già provate sulla Tnt Sport e che tanto avevamo apprezzato.
Nota di merito anche alla frizione antisaltellamento, che lavora in modo molto onesto.
Arrivando decisamente troppo forte al Tramonto, mi ha tirato fuori da un gran brutto pasticcio, permettendomi di girare e non finire a raccogliere le margherite.
In questo caso ho notato anche che il peso della moto e la disposizione delle masse, si enfatizzano un po’ se non si mantiene sempre la giusta trazione.
La forcella anteriore è una bellissima Marzocchi a steli rovesciati da 50mm completamente regolabile, così come l’efficace mono della Extreme Technology.
Nel complesso la Tornado 1130 si è rivelata un’affilatissima arma da pista.
Sicuramente una moto che richiede una certa esperienza di guida, ma che poi ricambia regalando tante soddisfazioni al pilota.
Quindi non siate molto stupiti, se durante il prossimo turno in pista verrete sverniciati da questa Benelli.