Kawasaki H2R Streetfighter by ADK Design, la naked da 300 cavalli
Se pensate che le potenze delle attuali super-naked non siano sufficienti, potete sempre realizzare ciò che ADK Design ha fatto virtualmente: spogliare una Kawasaki H2R delle carene, ottenendo così una nuda da 300 cavalli.
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Mentre sono in corso i test a Portimao della Ducati 1299 Panigale, i ragazzi di ADK Design si sono divertiti a “togliere” virtualmente le carene ad un altro missile a due ruote, la Kawasaki H2R, per farne una streetfighter da partenze a fuoco.
D’altronde, se i cavalli di moto come la Tuono V4 1100 ancora non vi bastano, l’unica soluzione è togliere le carene ad una supersportiva, vista la potenza a profusione che le ultime proposte del segmento mettono a disposizione e quale miglior punto di partenza, se non la moto di Akashi, che di puledri ne ha 300?
Caratterizzata da una vistosa quanto “ignorante” presa d’aria frontale che termina sul compressore fa, come la sorella carenata da cui deriva, della spigolosità il suo segno distintivo, ricordando che un’altra Tuono, la 1000 bicilindrica seconda serie, fece scuola proprio con linee taglienti, dando di fatto origine al filone delle super-naked attuali.
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Spogliata della carrozzeria, la creatura di Kawasaki si mostra massiccia ma comunque armoniosa nelle forme. Lo studio di ADK Design non ha apparentemente previsto altre modifiche se non l’impiego di un terminale di scarico sottosella in luogo del corto tubo laterale della versione attualmente in vendita.
Inutile dire che assai difficilmente si vedrà mai in strada un simile mostro, non tanto perché la base da cui partire costa già di suo 50 mila €, quanto piuttosto per gli intervalli di manutenzione (15 ore) che sono previsti dalla casa per il motore della H2R.
Il discorso potrebbe però farsi interessante in ottica di svestire la versione stradale della verdona di Akashi, la H2, la cui potenza si ferma a soli, si fa per dire, 225 cavalli, valore che, specie su una naked, è in grado di ingolosire (ma forse anche incutere un certo timore reverenziale), ai polsi destri più caldi.
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