Home MotoGP, Lin Jarvis: “Yamaha è già allo stesso livello della Honda”

MotoGP, Lin Jarvis: “Yamaha è già allo stesso livello della Honda”

Il numero uno delle attività sportive Yamaha celebra l’en-plein sul podio della MotoGP di Phillip Island: “E ora mi aspetto un’accesa battaglia tra Rossi e Lorenzo per il secondo posto.”


Il Gran Premio di Australia della MotoGP dello scorso weekend ha visto salire sul podio tre piloti Yamaha: il vincitore Valentino Rossi ed il secondo classificato Jorge Lorenzo, ovvero i due piloti ufficiali del team factory Movistar Yamaha MotoGP, e l’inglese Bradley Smith del team ‘satelliteMonster Yamaha Tech3, al primo podio della carriera nella Premier Class. I tre erano ovviamente felicissimi dal podio, ma ad osservarli giù dal podio con altrettanta soddisfazione c’era Lin Jarvis, gran capo delle attività sportive del marchio dei tre diapason, che ha potuto festeggiare nuovamente un podio tutto-Yamaha a sei anni di distanza dall’ultima volta, da Le Mans 2008, quando Rossi si impose su Lorenzo w sulla Yamaha Tech3 di Colin Edwards.

Il quotidiano sportivo spagnolo ‘As’ ha raggiunto Lin Jarvis dopo il GP d’Australia per rivolgergli qualche domanda su questo risultato e sull’attuale stato della squadra, che dopo un inizio di stagione sicuramente deficitario (caratterizzato dalle 10 vittorie consecutive della Hond di Marc Marquez) sembra ora aver trovato il bandolo della matassa, come dimostrato dalle quattro vittorie nelle ultime quattro gare (equamente divise tra il pesarese ed il maiorchino) e, appunto, dal podio di Phillip Island. Ne riproponiamo alcuni dei passaggi più interessanti.

Guarda le foto del GP di Australia della MotoGP 2014

Tre Yamaha sul podio a Phillip Island. Come ci si sente?

“Alla grande, anche se è stata una gara molto strana in cui era evidente che Marc [Marquez] aveva un ritmo migliore. Però il pneumatico lo ha tradito, come è successo a molti altri piloti. I nostri piloti erano al sicuro con le gomme ‘soft’, ed io penso che quella fosse chiaramente la direzione da seguire. Anche se abbiamo visto Jorge [Lorenzo] in difficoltà con le gomme negli ultimi due terzi della gara. Ancora una volta, anche se in un modo completamente diverso [rispetto all’anno scorso], a Phillip Island si è fatto di nuovo un gran parlare di gomme. Ma è fantastico per noi aver raggiunto le quattro vittorie consecutive, due per Valentino [Rossi] e due per Jorge, con in più Bradley [Smith] per la prima volta sul podio in carriera che ha regalato il primo podio stagionale a Tech3.”

L’ultima volta che ci sono state tre Yamaha sul podio era stato a Le Mans, nel 2008, con Rossi, Lorenzo ed Edwards. Sono passati più di sei anni da allora. Dopo questa serie di quattro vittorie e da ciò che abbiamo visto in pista, pensi che, in generale, Yamaha sia già arrivata al livello della Honda?

“A mio parere, penso di sì. Penso che siamo molto, molto vicini. Il nostro cambio è migliorato, ma siamo migliorati notevolmente anche in frenata, con il freno motore che ha fatto progressi davvero significativi… Sì, siamo migliorati in molti piccoli dettagli. Praticamente, abbiamo mantenuto i nostri tradizionali punti di forza e abbiamo migliorato in alcune aree in cui eravamo più deboli rispetto a Honda. Ma in Australia abbiamo visto che sono i piloti quelli che determinano le differenze tra Yamaha e Honda, perché Marquez aveva comunque quel qualcosa in più che avrebbe potuto cambiare la storia della corsa. Il punto è che poi è caduto, ma queste sono le corse.”

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Come vedi la battaglia tra Valentino e Jorge per il secondo posto? Ora ci sono otto punti a seprarli a due gare dal termine…

“Spero sarà una lotta leale, come lo è stata a Phillip Island. Mi aspetto una battaglia molto accesa tra loro, ma allo stesso tempo molto corretta. E anche se l’ultimo fine settimana è stato un incubo per lui, secondo me Dani [Pedrosa] non è ancora fuori dai giochi, anche se, ovviamente, il suo ritiro ci ha aiutato molto.”

Come è possibile che Rossi sia ancora in grado di vincere le gare a 35 anni?

“E’ qualcosa di folle! Sabato mattina stavo guardando le prove dal rettilineo box, e ricordavo quando siamo venuti qui per vincere il nostro primo mondiale insieme, nel 2004, osservandolo sfrecciare sullo stesso rettilineo a gas spalancato, con i colori blu e giallo. E mi sono detto: ‘Questo è incredibile! Sono passati dieci anni, e lui riesce ancora a fare le stesse cose.” La sua fame è incredibile: penso che l’entusiasmo per questo sport lo abbia mantenuto giovane, e questo è fantastico. E la prova più evidente sono tutti quei tifosi che hanno celebrato la vittoria con lui. Lo amano tutti.”

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