Home Alberi sul margine della strada troppo vicini alla carreggiata? La Cassazione dichiara fuorilegge migliaia di strade

Alberi sul margine della strada troppo vicini alla carreggiata? La Cassazione dichiara fuorilegge migliaia di strade

Dopo i guardrail assassini è la volta degli alberi sul margine della strada troppo vicini alla carreggiata. La Cassazione penale ha di fatto dichiarato fuorilegge migliaia di strade italiane. Secondo la Suprema Corte, che ha condannato un addetto dell’Anas di Foligno, il gestore della rete stradale ed autostradale italiana, gli alberi pericolosi, devono essere situati

Dopo i guardrail assassini è la volta degli alberi sul margine della strada troppo vicini alla carreggiata. La Cassazione penale ha di fatto dichiarato fuorilegge migliaia di strade italiane. Secondo la Suprema Corte, che ha condannato un addetto dell’Anas di Foligno, il gestore della rete stradale ed autostradale italiana, gli alberi pericolosi, devono essere situati ad almeno sei metri dall’asfalto o in alternativa devono essere protetti da un guardrail.

Una sentenza quanto curiosa ma al tempo stesso doverosa se consideriamo le vittime della strada che, a bordo della propria auto o moto, terminano la propria corsa contro gli alberi posti sul margine della carreggiata. A quanto emerso dalla sentenza, i proprietari o gestori delle strade dovranno osservare maggiore attenzione perché se gli alberi si trovano entro sei metri su tutte le strade extraurbane potrebbero essere considerate non a norma o fuorilegge.

Partendo dall’analisi dell’articolo 26 comma 6 del regolamento d’attuazione del codice della strada secondo cui “la distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore a 6 metri” hanno ritenuto che tale norma avesse effetto anche retroattivo e si applicasse, quindi anche ai fusti arborei preesistenti dalla data di entrata in vigore del citato regolarmento ossia l’1 gennaio del 1993, superando così
un equivoco durato ben 17 anni.

Con la condanna ad un anno e sei mesi all’addeto dell’Anas di Foligno, hanno richiesto la messa in sicurezza del tratto attraverso la predisposizione di “un idoneo guardrail nel tratto di strada dove si trovava la pianta” ed in particolare la statale “centrale umbra” che presenta ai margini della strada numerosi alberi secolari che costituiscono un pericolo evidente per gli automobilisti e motociclisti.

Ora questa sentenza crea un precedente importante che consentirà di poter procedere alle richieste di risarcimento danni per tutte le vittime e gli eredi di chi ha perso la propria vita o a riportato lesioni in conseguenza dello scontro con piante sul
ciglio delle strade ove non sia intervenuta la prescrizione.

foto | Panoramio

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