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Prezzi benzina: nuova raffica di aumenti

L’ultimo rimbalzo dei mercati ha innescato l’ennesima ondata di rincari per i carburanti in Italia, GPL escluso…

I recenti ‘rimbalzi‘ sul mercato internazionale dei carburanti ha fatto sentire i suoi effetti anche sui distributori italiani, con le solite ripercussioni sui prezzi alla pompa che hanno subito l’ennesima serie di aumenti. In scia ai rialzi già entrati in vigori nei giorni scorsi, si registrano ora gli ‘adeguamenti’ decisi da ‘Esso‘, ‘IP‘ e ‘TotalErg‘ (+0.5 centesimi al litro per tutte e tre le compagnie) a cui si aggiunge anche una certa tendenza al rialzo anche da parte dei gestori ‘no logo‘, a dimostrazione del trend comunque negativo (almeno dal punto di vista dei consumatori) del settore.

Dopo il recente aumento della tassazione sui carburanti da parte del Governo scattata il 1° di Marzo, si tratta quindi dell’ennesima puntata di questa telenovela tutta italiana, alla quale sembra quasi supefluo aggiungere che la possibilità di una ulteriore impennata dei prezzi nel corso del weekend – e anche dei primi giorni della prossima settimana – è tutt’altro che da escludere.

Secondo la periodica rilevazione effettuata da Quotidiano Energia, le medie nazionali hanno subito un rincaro di circa due centesimi al litro: il prezzo medio della benzina verde si attesta oggi sui 1,796 Euro al litro, mentre sette giorni fa era di 1,778 Euro, mentre le cose non vanno molto meglio neppure per il diesel, che la scorsa settimana aveva superato la ‘soglia psicologica‘ dell’1,7 Euro al litro e ora è arrivato a 1,709. Unico dato in controtendenza, tra i carburanti più diffusi (almeno per le auto), quello del GPL, oggi a 0,748 Euro al litro contro i 0,751 del dato rilevato sette giorni fa.

Per quanto riguarda le singole compagnie petriolifere, il prezzo medio praticato della benzina va dall’1,766 euro/litro di ENI all’1,796 di Tamoil (no-logo a 1,667), mentre per il diesel si passa dall’1,689 euro/litro di Eni all’1,709 di Shell e Tamoil (no-logo a 1,575). Quotidiano Energia inoltre sottolinea che i prezzi massimi registrati per la benzina verde in alcune zone dell’Italia è arrivato a toccare addirittura quota 1,840 Euro al litro, mentre la ‘punta’ registrata per il prezzo del diesel è statat di 1,749 Euro/litro.

Prezzi benzina: tassazione ormai alle stelle con gli ultimi aumenti

Il 1° di Marzo è scattato in Italia il previsto aumento delle accise sul carburante, che ha rafforzato ancora di più il nostro poco invidiabile primato riguardo alla tassazione più alta d’Europa per la benzina. L’aggravio, deciso lo scorso Agosto dall’oggi decaduto Governo Letta, era stato deciso per attuare la copertura finanziaria di alcune voci contenute nel decantato ‘Decreto del Fare’, e secondo gli intenti iniziali – probabilmente dello stesso genere di quelli che avevano motivato nel 1935 l’introduzione della famigerata accise per il finanziamento della guerra in Abissinia, tuttora applicata – dovrebbe rimare in vigore fino al 31 Dicembre.

La tassazione in questione è stata di +0.24 centesimi di Euro al litro, al quale corrisponde – naturalmente – un ulteriore aumento di +0,05 centesimi in virtù della maggiore IVA calcolata su questo aumento di prezzo. In pratica, una tassa ‘aggiuntiva’ sulla tassa stessa: un capolavoro. Come se il prezzo della benzina non avesse un’influenza decisiva sull’andamento dell’economia nazionale e per le finanze di famiglie e imprese (già spudoratamente ‘tartassate’ in ogni maniera anche in altri ambiti): con il carburante più caro si innesca infatti un effetto a catena che porta all’aumentano automatico dei prezzi al dettaglio, del costo dell’energia, dei trasporti e, in ultima analisi, dell’inflazione.

Secondo i calcoli della CGIA di Mestre (sempre particolarmente sensibile alla vertenza), l’introduzione della nuova accise decisa dal precedente governo ‘delle larghe intese’ a portato il costo medio alla pompa di un litro di benzina a 1,721 €, di cui 1,041 € sono quelli che ‘si pappa’ lo Stato tra accise e IVA. In termini percentuali, siamo arrivati al 60.5%: considerando che la ‘media’ degli stati membri dell’Unione Europea è del 46,3 %, è facile capire come il popolo italiano abbia tutte le ragioni per sentirsi ‘vessato’ dal legislatore. Riuscirà il nuovo Governo Renzi ad intervenire su questa situazione e riportare le cose ad un livello accettabile? Si accettano scommesse…

3 Novembre

Nonostante l’aumento dell’Iva la temuta stangata autunnale, per il momento, non c’è stata. Anzi: la benzina verde torna ai prezzi di ottobre 2009 e oggi un litro di verde costa mediamente 1,765 euro. La diminuzione generale dei costi dei carburanti sta portando una ventata (speriamo non solo un palliativo) di sollievo al mercato italiano, fermando l’inflazione e facendo diminuire anche il costo di molti beni di prima necessità collegati al trasporto su gomma (frutta e ortaggi in primis). Purtroppo potrebbe essere una situazione solo temporanea, visto il tentativo del governo di arginare i rialzi dovuti all’aumento dell’Iva: la situazione dei consumatori è già disastrosa e gran parte degli italiani ha iniziato a tagliare anche sui beni di prima necessità come gli alimentari.

In questo momento i distributori più convenienti in Italia sono gli Eni: le pompe del cane a sei zampe applicano la verde a 1,757 al litro, mentre Tamoil e IP sono i più cari, con 1,772 euro al litro. In provincia di Sondrio, a Livigno si trovano distributori che in questo momento vendono la verde sotto all’1,091 e si aggiudicano il titolo di meno costosi in Italia.

10 ottobre

Prezzi benzina, la situazione aggiornata: la verde scende, ma attenzione all’autunno

Il prezzo del carburante sta sensibilmente calando e da fine agosto in poi (quando si erano toccati i picchi massimi), la situazione è andata lentamente migliorando: oggi un litro di verde costa mediamente 1,790 euro, circa 8 centesimi in meno di due settimane fa. La compagnia di distributori più conveniente è la Esso, con un prezzo di 1,781, mentre i più costosi sono i Tamoil, con 1,795. Siamo comunque sotto la soglia dell’1,8 euro al litro.

Il problema è che, nonostante le tariffe abbiano resistito all’aumento dell’Iva, ci penserà il governo, con la “Manovrina d’autunno”, a rialzare i prezzi con nuove accise di 6.5 centesimi al litro, aggiungendosi alle altre che (come scrivevamo la settimana scorsa) già gravano sul costo finale del carburante per il 58%. La differenza è che l’aumento prospettato a causa dell’Iva era di soli due centesimi, mentre queste nuove accise sarebbero di oltre il triplo. Questo sta portando a ulteriori tensioni da parte dei gestori, che già avevano minacciato la serrata in caso di nuovi aumenti. Scioperi in arrivo? Vi terremo aggiornati.

30 settembre

Prezzi benzina, la situazione aggiornata: perché il carburante è così caro?

Si era parlato di “effetto Siria” per giustificare i rincari del dopo-vacanze. Il paese mediorientale è ben lontano dall’essere pacificato, ma in compenso i prezzi sono sensibilmente calati, pur rimanendo alti, dopo i picchi di fine agosto. Oggi la media nazionale per un litro di verde è di 1,798 euro, con picchi di 1,808 per i distributori Tamoil, mentre Eni continua a essere il più conveniente, con 1,784 euro\litro. Oggi la pompa di benzina più conveniente in Italia è Romanin Petroli, in Via Piacentina, 12 a Santa Maria Maddalena in provincia di Rovigo, dove la verde costa “solo” 1,590.

Ma quanto costa realmente un litro di benzina? Il 35% circa del totale, ovvero poco più di 60 centesimi. Il resto sono tasse, accise e Iva (che sta per aumentare al 21%), che incidono per il 58%. Il resto è suddiviso tra margine lordo delle compagnie petrolifere, che si riduce al 7.8% e il margine dei gestori ed è solo su questi che i distributori possono agire sui prezzi.

Tornando a parlare di tasse, è utile sapere che se l’ultimo ritocco è stato effettuato dal Governo Monti, noi continuiamo a pagare accise istituite per finanziare la guerra in Abissinia, che risalgono al 1935. Senza considerare la crisi di Suez del ’56, il disastro del Vajont nel ’63, l’alluvione di Firenze nel ’66 e così via, passando per il terremoto in Friuli, l’Irpinia fino alle ultime alluvioni in Toscana e Liguria, che nel 2011 hanno portato a un aumento di 9 centesimi per litro.

19 Settembre

Prezzi benzina, la situazione aggiornata: calano (di poco) i prezzi

Non c’è da rallegrarsi ma un piccolo sforzo, almeno per il momento è stato fatto. da martedì Eni, IP e Shell hanno iniziato a ribassare i prezzi del carburante, tagliando il prezzo delle verde mediamente di 1,5 centesimi di euro al litro, nonostante una ripresa delle quotazioni della benzina che ora costa 539 euro per mille litri.

La sensazione è quella di chi fa “un passo in avanti e due indietro”, ma rispetto al boom del dopo-vacanze, con i mostruosi rincari di fine agosto, la situazione è leggermente migliorata.

Nel frattempo il Ministero dello Sviluppo economico ha collezionato ieri una mezza figuraccia. Infatti, proprio ieri, doveva partire sull’apposito sito web dell’osservatorio prezzi, la pagina dedicata in cui gli utenti potevano controllare le tariffe di ogni singolo distributore. Ma il sistema è andato subito in tilt. I portavoce del ministero si sono giustificati così:

“Molti gestori (delle pompe di benzina – ndr) hanno aspettato l’ultimo giorno utile per registrarsi. Dall’ora di pranzo si sono accreditati in 500 e ora il sistema è bloccato.”

500 utenti tutti insieme: considerando che le pompe di benzina in Italia sono circa 20 mila, chissà cosa sarebbe successo se avessero deciso di aspettare tutti l’ultimo giorno per registrarsi…

Prezzi al 17 settembre

Prezzi benzina, la situazione aggiornata: il nord della Lombardia adegua le tariffe alla Svizzera

Massimo Garavaglia, Assessore della Regione Lombardia all’Economia, Crescita e Semplificazione, annuncia:

“Da domani, grazie a Regione Lombardia, i cittadini dei comuni lombardi di confine potranno contare su un incremento dello sconto sulla benzina che finalmente elimina la differenza di prezzo con la Svizzera”.

Un provvedimento non da poco, che coinvolge ben 244 comuni delle Province di Como, Varese e Sondrio, mentre rimane ancora esclusa Lecco. Il provvedimento rimarrà in vigore fino a fine 2013, ma per l’anno prossimo, promette l’Assessore “chiederemo al Governo di stanziare le risorse adeguate per reiterare la misura per tutto l’anno”.

Un risparmio non indifferente per i cittadini coinvolti, considerando che la verde, in Svizzera, costa mediamente 40 centesimi in meno al litro, andando dall’1,430 di Mendrisio fino all’1,508 di Chiasso. Per quanto riguarda le tariffe nel nostro paese, la situazione è leggermente migliorata rispetto alla settimana scorsa: la media (sempre per la verde) è di 1,825. Il distributore più conveniente è sempre ENI, con 1,811, mentre la bandiera nera di questa settimana spetta a Tamoil con 1,831.

Prezzi al 15 settembre

Prezzi benzina: la situazione aggiornata. L’effetto Siria tiene alti i prezzi.

Rimane stabile al momento la situazione riguardante i prezzi della benzina, fermo restando l’aumento medio di 2\3 centesimi per litro avvenuto a fine agosto. Facendo un calcolo sommario, 3 centesimi di aumento, per un serbatoio di 20 litri, comportano 60 centesimi di spesa in più: la motivazione più diffusa riguarda la situazione politica in Siria, ma secondo esponenti della Confcommercio “sarebbe più corretto ammettere che la responsabilità degli aumenti è scaricata sulla Siria”, paese che in effetti non è tra i maggiori esportatori di greggio.

Oggi il costo medio della benzina verde è 1,837 euro al litro: la catena di distributori più conveniente rimane Eni, con una media per la verde di 1,824, mentre la più costosa è Shell 1,842, un centesimo in più della concorrente Tamoil. La stazione di servizio meno cara in questo momento in Italia è la Q8 di corso Volta ad Asti: 1,649 euro per un litro di verde (dati Prezzi Benzina).

Se i prezzi rimangono alti per i consumatori è in arrivo una piccola consolazione: dal 16 settembre, sarà più semplice confrontare i prezzi perchè oltre alle stazioni di servizio lungo le autostrade, anche quelle sulle strade urbane dovranno comunicare all’Osservatorio Prezzi i prezzi di vendita del carburante, self e servito. I consumatori potranno quindi controllare quotidianamente le tariffe sul sito, scegliendo i distributori più convenienti.

Situazione al 6 settembre

Molti italiani, al ritorno dalle vacanze, hanno avuto una brutta sorpresa: nuovo rincaro dei carburanti e benzina verde a 2 euro al litro. Una cifra da capogiro e ormai anche fare il pieno alla propria moto è diventato un lusso. La colpa è del cosiddetto “effetto Siria”: il paese mediorientale, da mesi sconvolto dalla guerra civile, ha fatto crescere la tensione in tutta l’area dei produttori di petrolio e come sempre i prezzi sono schizzati alle stelle.

Si tratta del quarto aumento in pochi mesi ed ENI, ad esempio, ha ritoccato i prezzi di 8 centesimi al litro. Il problema è che, sempre nel fine settimana, i prezzi del greggio erano sensibilmente scesi, ma come spesso accade nel Belpaese, una volta volta che i prezzi sono stati alzati non vengono più riabbassati. Il Codacons, stando alle testimonianze degli automobilisti, ha comunicato che il record negativo è stato di 2,009 euro per un litro di verde, ma in numerose stazioni di servizio il prezzo si aggira sull’1,995.

Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, ha dichiarato:

“Puntualmente, in occasione del controesodo estivo, i prezzi dei carburanti schizzano al rialzo. Ormai la verde sfiora quota due euro al litro lungo le autostrade in molti distributori il prezzo alla pompa supera quota 1,960 euro al litro. Il fenomeno dei rincari in occasione delle partenze degli italiani è cosa nota, al punto che la magistratura su esposto Codacons sta indagando sulle speculazioni.”

E’ risaputo che il 60% sul costo del carburante in Italia deriva da accise statali e il problema è che a ottobre, se dovesse aumentare l’IVA, troveremmo un aumento di altri 2 centesimi. In Spagna, ad esempio, la verde si aggira sull’1,40 e Rienzi si scaglia tanto contro il Governo tanto quanto contro i petrolieri, che ribattono, per mezzo dell’UP:

“Ribadiamo il comportamento responsabile delle compagnie petrolifere, che per tutto agosto hanno mantenuto fermi i prezzi a fronte di un aumento di oltre 6 centesimi registrato sui mercati internazionali…Solo in questi ultimi giorni si sono avuti leggeri aumenti, stimati in 1,5 centesimi euro/litro, legati soprattutto all’acuirsi delle tensioni in Siria.”

Prezzi Benzina

Vediamo nel dettaglio quanto costa la benzina in Italia questa settimana: la media nazionale per la verde è di 1,842 euro al litro e i più convenienti sono i distributori ENI, con 1,835, mentre i più cari sono i Tamoil con 1,848 (fonte prezzibenzina.it)

La stazione di servizio più conveniente d’Italia è al momento la Punto Nord di Rovigo, distributore indipendente che applica 1,669 euro al litro, seguito dall’Iper Station di Brembate (BG) con 1,675, stessa tariffa della Iper Station di Brodena (BS). Le cosiddette pompe bianche, non facenti parte dei grandi circuiti di distribuzione, si dimostrano ancora una volta le più convenienti e sui 10 distributori meno costosi in Italia (tutti concentrati nel centro nord) sei sono indipendenti.

Dando un’occhiata alla situazione internazionale, l’Italia è il paese europeo dove la benzina costa di più, se si esclude la Norvegia (1,965 euro al litro). Il paese più conveniente dell’Unione è la Polonia, con 1,304 euro, mentre i nostri vicini francesi hanno una media di 1,699. Più convenienti l’Austria, con 1,440, la Svizzera (1,458) e la Slovenia (1,523). In Kwait, uno dei maggiori produttori al mondo di greggio, per un litro di verde bastano 0,172 centesimi di euro. (fonte fuel-prices).

Inutile ricordare quanto le tasse incidano sulle tariffe applicate nel nostro paese: il 60% degli 1,840 euro (circa) che noi paghiamo per un litro di benzina va allo stato. Oltre 1,2 euro. Ma anche i petrolieri rincarano al dose e già a luglio, prima del grande esodo estivo, Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, aveva redarguito i rappresentati delle grandi marche:

“Ho già predisposto un richiamo ai petrolieri in cui chiedo di tener conto della situazione particolare del nostro Paese. Lo stiamo preparando affinché non ci siano aumenti nella stagione in cui c’è maggior consumo.”

Evidentemente non è servito…

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