MotoGP: Pedrosa e Marquez inseguono le Yamaha a Jerez
Leggi le dichiarazioni dei piloti ufficiali Honda Dani Pedrosa e Marc Marquez dopo il secondo giorno di test ufficiali IRTA MotoGP a Jerez.
I piloti del team Repsol Honda hanno chiuso con esiti contrastanti la seconda giornata degli ultimi test pre-stagionali di Jerez, in Spagna, ritovandosi a guardare gli arci-rivali di Yamaha monopolizzare le prime posizioni della graduatoria dei tempi non solo con gli alfieri del team ufficiale, Rossi e Lorenzo, ma anche con il britannico Cal Crutchlow, che ha agguantato la terza posizione con la M1 del team satellite Tech3.
Dani Pedrosa ha limitato i danni, lavorando principalmente sulla sospensione posteriore e sull’elettronica e fermando il cronometro nell’ultimo dei suoi 39 giri sull’1:39.630, abbastanza per chiudere la giornata in quarta posizione a poco più di un decimo dalla miglior prestazione di Rossi. Marc Marquez invece, per la prima volta sull’asciutto a Jerez con la Honda RC213V, ha lavorato principalmente sul setting del posteriore, terminando settimo con il tempo di 1:40.714 centrato al 21° dei 36 giri completati dal Rookie di casa HRC. Questo il commento di Dani Pedrosa dopo il Day-2 di Jerez:
“Oggi siamo stati abbastanza fortunati da poter completare alcuni giri sull’asciutto – il che era molto importante – anche se la pista era comunque piuttosto sporca. Anche qui, su una pista diversa, abbiamo ottenuto alcune conferme su degli elementi che avevamo valutato negli altri test: niente di veramente nuovo. Purtroppo non siamo stati in grado di completare l’intero programma prima che la pioggia tornasse di nuovo, ma siamo comunque contenti di aver fatto alcuni giri. Speriamo che domani sia ancora asciutto in modo che poter continuare il nostro programma e finire nel migliore dei modi in vista del Qatar.”
Queste invece le parole di Marc Marquez sul test di oggi, nel quale ha chiuso a +1.189 dal miglior crono:
“Siamo riusciti a completare 36 giri e tra l’inizio e la fine del test siamo migliorati molto, ma possiamo migliorare molto di più. In un primo momento mi sono ritrovato a fare le stesse traiettorie della Moto2, ma a poco a poco ho imparato e cominciato a provare linee diverse che si adattano meglio ad una moto della MotoGP. Abbiamo lavorato sul grip al posteriore e abbiamo fatto fatica per migliorare, forse abbiamo speso troppo tempo su questo aspetto. Abbiamo risolto alcuni problemi, ma ne abbiamo altri su cui dovremo lavorare domani.”