Home Tony Cairoli e Jeffrey Herlings, presente e futuro del Mondiale Motocross

Tony Cairoli e Jeffrey Herlings, presente e futuro del Mondiale Motocross

Tony Cairoli (KTM) favorito per il mondiale MX1 2013, ma Jeffri Herlings (KTM MX2) potrebbe essere il campione del futuro


Dopo il secondo GP della stagione 2013 del Mondiale Motocross, proviamo a fare qualche considerazione. Ieri a Si Racha, in Thailandia, ci sono state alcune conferme importanti e, nonostante il campionato sia molto lungo, i suoi protagonisti sono già ben delineati.

Tony Cairoli non è certo una sorpresa, con 55 gran premi vinti nel suo palmares e 6 titoli mondiali (2 in MX2 e 4 in MX1, di cui l’ultimo nel 2012), il messinese è una leggenda vivente del cross e la sua imperiosa prestazione di di ieri, con relativa doppietta e riconquista della tabella rossa non fa che riconfermare una superiorità assoluta che difficilmente, almeno nel 2013, potrà essere messa in discussione né dal compagno di team De Dycker, né da Desalle o Paulin.

Tutti ottimi piloti, ma che al momento difettano di due armi in più che il 222 riesce a sfoderare: l’assoluta naturalezza di guida, che fa di Tony una libellula in mezzo a dei tori, e la “costanza in crescita”; perdonate l’ossimoro, ma Cairoli, rispetto agli altri parte sempre ad alti regimi, ma è quando la fatica si fa sentire e gli avversari iniziano a cedere che lui riesce ad alzare il ritmo e diventare imprendibile.

Campionato Mondiale Motocross 2013: GP di Thailandia
Campionato Mondiale Motocross 2013: GP di Thailandia
Campionato Mondiale Motocross 2013: GP di Thailandia
Campionato Mondiale Motocross 2013: GP di Thailandia
Campionato Mondiale Motocross 2013: GP di Thailandia
Campionato Mondiale Motocross 2013: GP di Thailandia
Campionato Mondiale Motocross 2013: GP di Thailandia
Campionato Mondiale Motocross 2013: GP di Thailandia

Discorso a parte lo merita il giovane Jeffrey Herlings: se mi si consente un paragone azzardato con la MotoGP, il diciottenne olandese potrebbe essere il Marquez del cross. Un talento puro e precoce, unito a una personalità umile e gentile: qualità importanti che lo rendono il candidato ideale a diventare il pilota del futuro del Mondiale Motocross.

Con questo non si vuole certo insinuare che “Tonino” sia in parabola discendente, anzi, Cairoli è all’apice e in molti ci auguriamo nel 2014 di vedere Herlings sfidare il campionissimo per capire di che pasta è fatto. I GP del Qatar e di Thailandia hanno chiaramente messo in luce che in MX2, non c’è storia, l’olandese è di un altro pianeta e ieri ha rischiato di salire sul podio della Superfinale, proprio dietro a Cairoli e Paulin. Ha attaccato Desalle con foga e solo un problema alla moto gli ha impedito di conquistare il terzo posto: con la piccola differenza che la sua KTM è un 250, mentre gli altri (con la sola eccezione di Tony), cavalcano dei 450.

E’ vero, il cross non è la velocità e su piste lente come il Qatar una moto più piccola e agile permette di ottenere tempi migliori rispetto ai 450: in Gara 1 MX2, Herlings ha girato in Qatar 39:51.449, mentre Desalle, in MX1 ha fatto segnare 40:02.285 e ieri nella Superfinale l’olandese ha staccato ben 13 piloti della classe regina.

Infine è doveroso ricordare come KTM sia alle spalle di questi successi: Cairoli e Herlings hanno vinto i rispettivi titoli 2012 con la casa austriaca e quest’anno hanno iniziato alla grande, ma in MX2 non dobbiamo dimenticare Glenn Coldenhoff, Romain Febvre, Jose Butron o Jordi Tixier, tutti KTM e tutti top rider, come in MX1 è doveroso tributare i giusti elogi a Ken De Dycker. E, dulcis in fundo, rimaniamo in tema di ruote tacchettate, ricordando anche che sabato scorso, un tale Taddy Blazusiak in sella a una KTM ha vinto il suo 4° mondiale Superenduro

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