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Il decalogo del Motociclista dal mitico Dipi!

Il testo è un po lungo, ma merita una lettura, perchè quando Giovanni di Pillo ha qualcosa da dire ogni parola è preziosa! Semplicemente bello, ma anche una serie di preziosi consigli… Il decalogo del Motociclista di Dipi “L’ho messo già su Nuvolari ma secondo me più persone lo leggono e meglio è per tutti

Il testo è un po lungo, ma merita una lettura, perchè quando Giovanni di Pillo ha qualcosa da dire ogni parola è preziosa!
Semplicemente bello, ma anche una serie di preziosi consigli…

Il decalogo del Motociclista di Dipi
L’ho messo già su Nuvolari ma secondo me più persone lo leggono e meglio è per tutti noi. E’ una riflessione che mi è venuta dopo un normale pomeriggio da incubo nel pronto soccorso del centro traumatologico fiorentino.
Come molti sapranno sono rimasto vittima di un assurdo incidente con uno scooter da fermo con esiti pesanti e lunghi come una clavicola scomposta in tre punti e costole e altro. Sono dovuto stare per un controllo tutto il giorno al centro traumatologico di Careggi dove in meno di tre ore sono arrivate 14 persone in autoambulanza. Ebbene tutte e 14 le persone erano motociclisti vittime di incidenti stradali!…”


“…Maledizione nessun incidente domestico o sul lavoro o di sport ma solo scooteristi e motociclisti. E i referti variavano da coma e rianimazione a fratture di bacino, gambe, braccia etc.. Al termine di questa giornata mi sono sentito molto colpito da questa carneficina e dalla incidenza di referti dovuti alla pericolosità del mezzo a due ruote. Oltre ad essere colpito da gravi sensi di colpa per aver passato la mia vita ad istigare passione e amore per questo veicolo a due ruote.

Purtroppo la moto che riesce a generare incredibili emozioni, spesso tradisce amici e conoscenti spedendoli quando va bene per mesi all’ospedale. Purtroppo quando va male al cimitero. Purtroppo ogni incidente che colpisce un motociclista mi colpisce e mi fa riflettere a lungo sui motivi che ci spingono tutti verso una passione tanto pericolosa. In questi ultimi 20 anni io stesso sono finito almeno una ventina di volte all’ospedale. Da una normale escoriazione al coma ho provato tutte le sfumature della traumatologia e ho conosciuto almeno 15 ospedali diversi. Eppure tutte le volte, il primo pensiero era su quando potevo ritornare in sella. Perché il fascino della moto è più forte di ogni trauma e questo fa capire che bisogna evitare assolutamente ogni rischio inutile oltre a quelli che normalmente un mezzo instabile a due ruote riesce a fornire.

E’ noto a tutti che la moto è forse la fonte più generosa di emozioni e adrenalina che la società moderna abbia mai creato. E il tutto senza usare nessuna sostanza stupefacente. Anzi più uno è integro e in perfetta forma fisica e meglio riesce a gratificarsi andando a cercare il limite della propria moto. Quindi il motociclista è in fondo un atleta salutista e incline ad una ferrea autodisciplina che lo porta ad essere poi una persona equilibrata poco stressata e con grosso rispetto degli altri. Il rovescio della medaglia è però rappresentato dalla oggettiva pericolosità di un veicolo che basa la sua dinamica su un equilibrio precario e facilmente instabile.

Quindi ho deciso di tentare di scrivere in questo Pezzo un decalogo che raccolga le regole d’oro che ogni motociclista intelligente e sensato deve assolutamente rispettare. Una specie delle dieci leggi della robotica di Asimov. Io proverò qui sotto a scrivere le prime che mi vengono in mente a voi il compito di perfezionarle e aggiungere le vostre al fine di stilare un vero Decalogo da diffondere a tutti gli amici e i colleghi che amano e usano la moto come mezzo di trasporto svago o sport. Dovrebbe diventare una specie di codice cavalleresco al quale ogni motociclista si ispira e si sforza con la massima energia per applicare e far applicare queste poche regole che hanno solo il compito di preservare il motociclista da brutti incidenti. Fermo restando che poi uno possa essere convinto che quando è l’ora non del destino che bussa alla porta non ci sono ne moto ne scuse. Se deve accadere accade dove e quando vuole lui. Però è sempre meglio non dargli appigli facilitandogli il compito con attività molto rischiose.

1 – La moto è vita, quindi ama la moto come la vita stessa e non mettere mai a repentaglio la tua vita con la moto.
2 – Devi conoscere la moto che guidi come tè stesso. Prima di salire in moto devi conoscere esattamente che tipo di motore ,che gomme e lo stato di freni e sospensioni.
3 – Rispetta gli altri come vorresti essere rispettato.
4 -Non usare mai la moto se non sei al 110% delle tue facoltà mentali e fisiche.
5 – Sii cosciente che la moto può anche diventare molto pericolosa per te e per gli altri; non dimenticare di usare sempre l’abbigliamento idoneo per la sicurezza: Casco (INTEGRALE !!), abbigliamento anti abrasione e, soprattutto, stivali e guanti.
6- Impara a calcolare bene ogni rischio in modo da evitare di correrlo.
7 – Ricordati che non puoi conoscere mai l’età, i riflessi, e le capacità di guida ed educazione di tutti gli automobilisti che incontri mentre viaggi.
8 – Ogni gara o duello lasciali per la pista o per i videogame.
9 – Evita comportamenti che potrebbero far criticare tutta la categoria dei motociclisti.
10 – Rispetta tutte le norme del codice della strada anche se spesso sono assurde.

Se ognuno di noi si facesse carico di rispettare alla lettera e far rispettare queste semplici regole sono sicuro che avremo molti meno argomenti per dispiacerci di questa splendida passione che è la moto.
Io per primo ho deciso ormai da tempo di usare il meno possibile la moto per strada e ho solo moto monoposto per non esporre a nessun rischio le persone che amo. Sarà l’età o la lista degli amici da rimpiangere che si allunga spaventosamente che mi ha spinto sempre di più in pista e sempre meno per strada. Inoltre le moderne moto e le moderne gomme permettono prestazioni stratosferiche che spesso è quasi impossibile sfuggire alle lusinghe di una bella impennata o di una curva pennellata con grinta anche per strada. I limiti di una 999 o di una R1 sono ormai irraggiungibili e per strada si ha spesso una inebriante sensazione di fantastica potenza. Al contrario lo stato delle strade e la congestione perenne del traffico sono aumentati in modo direttamente proporzionale alle prestazioni delle moderne motociclette. E’ Soprattutto la crescente predisposizione degli automobilisti ad ignorare per insofferenza o ignoranza, le regole del codice stradale che sempre più spesso ho rischiato grosso per leggerezze incomprensibili come il non usare mai la freccia, l’ignorare sistematicamente il segnale di Stop e i semafori o le doppie righe che vietano la inversione ad U. Secondo me è giunto il momento di adottare davvero un codice di autoregolamentazione per preservare la nostra Razza di Motociclisti incalliti e inguaribili.

E la cosa terribile è che la tragedia si manifesta sempre all’improvviso e senza nessun segnale di preavviso. Come la luna, il motociclismo ha una faccia luminosa e splendente e un lato nero e oscuro. Proprio perchè questo sport nasconde una faccia scura legata a cadute incidenti, ferite e purtroppo anche morte. L’importante è non dimenticarlo mai e vivere questa terribile verità in modo cosciente senza dimenticarlo mai. Ovvero se un motociclista è cosciente di fare uno sport estremamente pericoloso decide di farlo ma con tutti gli accorgimenti del caso. Quindi ogni volta che sale sulla sua amata due ruote per andare a comprare le sigarette al bar dell’angolo oppure per una sessione in pista deve attuare tutte le procedure che servono a limitare al massimo i rischi di incidente, caduta o infortunio.

Innanzitutto essere sempre al massimo delle proprie capacità psicofisiche! E non intendo salire in moto bevuti o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Io intendo che non si sale in moto se non siamo perfettamente al 110% delle proprie capacità. Quindi mai appena svegli al mattino o insonnoliti la sera tardi! E mai senza le protezioni indispensabili come CASCO INTEGRALE SEMPRE! GUANTI SEMPRE! E giubbotti e stivali che possano offrire un minimo di protezione in caso di scivolata. Poi purtroppo nonostante tutte queste precauzioni esiste sempre la neopatentata con la Suzuki Vitara che ti taglia la strada senza freccia o che buca lo stop perchè intenta a parlare al cellulare e a controllare il trucco allo specchietto. Ma almeno tutte le precauzioni sono state prese. E se poi è scritto che mi debba stampare sullo sportello di questa o quella macchina lo faccio ad andatura minima e tutto protetto. Insomma non bisogna mai incoraggiare il lato oscuro del motociclismo. Mai forzare il destino o la fortuna. Se poi il nostro appuntamento è scritto, niente può evitarlo ma almeno non dobbiamo favorirlo o accelerarlo.

Noi giornalisti che abbiamo il privilegio di rivolgerci a migliaia di giovani appassionati abbiamo anche il dovere di ricordare sempre che oltre al lato magico di questo sport esiste anche un lato pericoloso e terribile che chi va in moto deve decidere di affrontare in modo cosciente.

Ora devo proprio smettere perchè il dolore alla clavicola è terribile e aver scritto questo articolo mi ha provocato una colorazione blu della mano sinistra e se non la rimetto in alto credo che mi cascherà!!!

Ciao a tutti

via | Dunlop Testrider

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