Home Il Drive By Wire spiegato dall’Ing. Franco Antoniazzi (Oral Engineering) | Intervista esclusiva

Il Drive By Wire spiegato dall’Ing. Franco Antoniazzi (Oral Engineering) | Intervista esclusiva

Casey Stoner “vittima” del Drive By Wire. L’Ing. Franco Antoniazzi (Oral Enginnering) spiega nel dettaglio cos’è e come funziona.

La Honda si è scusata con Casey Stoner per il brutto incidente alla 8 Ore di Suzuka causato da un problema all’acceleratore della sua Honda CBR1000RR. Per fare chiarezza sulla questione e per capire meglio come possa essere successo, abbiamo chiesto “lumi” a uno dei tecnici più esperti della Formula 1 e delle moto da competizione, il Managing Director della modenese Oral Engineering Franco Antoniazzi (che vedete nella foto sotto alla destra dell’Ing. Forghieri).

Blogo Motori: La Honda si è presa la responsabilità dell’incidente di Casey Stoner…

Ing. Franco Antoniazzi: Prendo atto. Non voglio entrare nel merito delle problematiche che hanno provocato la caduta di Stoner in quanto solo i tecnici Honda le possono valutare compiutamente, disponendo delle acquisizioni dati.

Blogo Motori: Dopo la caduta di Stoner il Drive By Wire è tornato sulla bocca di tutti. Una inutile diavoleria o un marchingegno “toccasana”?

Ing. Franco Antoniazzi: Il Drive By Wire è stato applicato per la prima volta nel settore automobilistico all’inizio degli anni ’90 , per gestire la coppia e la potenza erogata dai motori durante i transitori. Nelle motociclette l’applicazione è più recente ma non meno importante. Se immaginiamo l’impronta a terra di una gomma di F1 rispetto a quella di una Moto G.P. comprendiamo subito l’importanza per una motocicletta, di un sistema che gestisce l’erogazione della coppia e della potenza. La centralina elettronica acquisisce infatti i molti dati che arrivano dai sensori di controllo delle velocità delle ruote, dall’affondamento delle sospensioni, dall’inclinazione della moto, dalla marcia inserita e dal G.P.S. presente in quasi tutte le MotoGP. Questi dati vengono elaborati dalla centralina elettronica per fare in modo che alla richiesta di potenza fatta dal pilota tramite la rotazione dell’acceleratore, corrisponda una risposta del motore adeguata per evitare pattinamento oppure una risposta troppo aggressiva del motore. E’ chiaro che il Drive By Wire rappresenta per i piloti un aiuto fondamentale sia per la guida che per la gestione delle gomme.

Blogo Motori: Utile solo per i piloti in corsa?

Ing. Franco Antoniazzi: Il Drive By Wire oggi viene montato di serie su quasi tutte le moto sportive di ultima generazione. Una delle poche moto sportive che ancora non lo monta in serie è proprio la HONDA CBR1000RR. I vantaggi che il Drive By Wire offre al pilota professionista o all’utente normale sono innumerevoli.

Blogo Motori: E nella MotoGP?

Ing. Franco Antoniazzi: Il Drive By Wire viene utilizzato anche su tutti i motori MotoGP, con modalità di apertura differente tra motori con architettura in linea oppure a “V”. Normalmente il motorino elettrico di comando viene montato sul corpo farfallato, in asse con le farfalle. Nelle ultime evoluzioni le farfalle non vengono comandate contemporaneamente, ma con aperture differenziate. Questo per gestire meglio il pattinamento e l’impennamento in accelerazione ed il bloccaggio della ruota posteriore in staccata. I movimenti rotatori del motorino elettrico in apertura e chiusura vengono gestiti dalla centralina elettronica che gestisce anche l’iniezione e l’accensione.

Blogo Motori: Non pare proprio un giocattolo per ragazzini. Qui c’è di mezzo la sicurezza del pilota…

Ing. Franco Antoniazzi: La taratura e l’ottimizzazione del Drive By Wire è una delle attività elettroniche più delicate in quanto coinvolge anche la sicurezza del pilota. Gli aspetti inerenti la sicurezza sono affrontati dai costruttori con sistemi di controllo ridondanti. Normalmente vengono montati doppi potenziometri sia sul motorino che sul corpo farfallato e anche sulla manopola del gas. Quando un potenziometro segnala una differente lettura rispetto agli altri, il sistema elettronico rileva il problema e chiude immediatamente le farfalle e toglie l’accensione. Tornando alla HONDA CBR1000RR, già nel 2009, quando gestivamo i motori del team Stiggy nel campionato del mondo SBK, ci eravamo resi conto dei vantaggi forniti dal Drive By Wire. Per questo adottammo un motorino elettrico comandato da doppio cavo, come si può vedere dalla foto allegata.

Blogo Motori: E oggi?

Ing. Franco Antoniazzi: Ci risulta che anche attualmente Honda utilizzi in SBK un sistema simile. Naturalmente questo sistema ha giochi di funzionamento più elevati e richiede maggiore attenzione nel montaggio e nella taratura rispetto alla versione con il motorino coassiale all’asse farfalle (vedi foto allegata). Diversa era invece la gestione del Drive By Wire sul motore 3 cilindri 800 c.c. prototipo Moto GP 2007 di una casa tedesca, dove l’apertura differenziata delle farfalle era gestita da un sistema idraulico a 200 bar e da una centralina di iniezione che garantiva al pilota sicurezza assoluta tramite 4 potenziometri di controllo; ma questa è un’altra storia…

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