Suzuki GSX-S1000 2021, la prova su strada
La nuova Hyper Naked giapponese ha un design rivisto, una dotazione più ricca, un motore Euro5 da 152 CV e il nuovo cambio quick shifter
A sei anni di distanza dal debutto e dopo il restyling del 2017, Suzuki aggiorna per il 2021 la hypernaked GSX-S1000. Ora ha un design ancora più affilato, una dotazione più ricca, un motore che guadagna l’omologazione Euro5 e arriva ad erogare 152 CV, e un elettronica che tra le altre cose accoglie un nuovissimo cambio elettroassistito in salita e in scalata. L’abbiamo provata per voi sulle meravigliose strade delle Langhe torinesi, alla ricerca di pregi e difetti.
Suzuki GSX-S1000: com’è fatta
Non una rivoluzione dal punto si vista estetico, ma sicuramente una importante evoluzione. Il futuristico faro dotato di LED esagonali sovrapposti, le forme tese e slanciate del frontale, il nuovo serbatoio sviluppato verticalmente da 19 litri e il codino snello, ne caratterizzano sicuramente l’aspetto. Tutto il know-how acquisito da Suzuki nel corso di questi anni in MotoGP, ha sicuramente giocato un ruolo importante nella rivisitazione del quattro cilindri da 999 cc, che oggi diventa Euro5 e sviluppa una potenza di 152 CV a 11.000 giri/min e 106 Nm a 9.250 giri/min di coppia massima.
Per rispettare i severi standard sulle emissioni e aumentare nello stesso tempo le prestazioni i tecnici hanno modificato il profilo degli alberi a camme, l’impianto di scarico e la scatola del filtro dell’aria. Il Suzuki Clutch Assist System (SCAS) aggiunge una funzione di assistenza alla frizione antisaltellamento del modello precedente e rende più leggero l’azionamento della leva. Il telaio mantiene invece la struttura a doppia trave d’alluminio e collega in modo diretto il cannotto di sterzo al perno del forcellone, derivato da quello della GSX-R1000. Il manubrio si allarga di 23 mm, ha le estremità leggermente rialzate rispetto al passato e si avvicina al piano della sella di 20 mm. Quest’ultima, a sua volta, è stata ridisegnata per offrire un maggior supporto nella zona posteriore.
Le sospensioni sono completamente regolabili nel precarico molla e nell’idraulica e hanno una taratura inedita, messa a punto in base alle caratteristiche dei nuovi pneumatici radiali Dunlop Sportmax Roadsport 2 sviluppati ad hoc per la GSX-S1000. La street-fighter giapponese è dotata del Suzuki Intelligent Ride System (S.I.R.S.), capace di integrare numerosi sistemi elettronici, come il ride by wire, che si interfaccia con il Suzuki Drive Mode Selector (SDMS), e il Suzuki Traction Control System (STCS) regolabile su 5 livelli. Debutta, come anticipato, un nuovo cambio bidirezionale, e non mancano i già noti Suzuki Easy Start e Low RPM Assist, che aiutano in partenza e alle basse velocità.
Suzuki GSX-S1000: come va
Il fatto che derivi da una supersportiva lo si intuisce sicuramente da due aspetti: dall’esuberanza del motore e dal sound corposo e profondo. È una maxi-naked adrenalinica che tuttavia adotta oggi una posizione di guida meno estrema e più confortevole. Ha una sella bene imbottita, alta da terra 810 mm, le pedane abbastanza rialzate e uno sterzo più largo e vicino al pilota, così da non costringerlo ad avere tutto il peso caricato sui polsi. Il nuovo manubrio consente alla moto di risultare anche più agile alle basse andature e nelle classiche situazioni di guida quotidiana. La GSX-S1000 non è sicuramente una moto per neofiti, ci mancherebbe, ma tuttavia risulta molto facile da gestire, grazie anche a una frizione ben modulata e ai sistemi elettronici che aiutano in partenza.
Ovviamente è fuori dalla città che la nuova GSX-S1000 dà il meglio di sé. Solo in quel caso il quattro cilindri da 152 CV può avere libero sfogo, regalando un’erogazione bella, lineare e godibile, con un’ottima spinta ai bassi e medio regimi e con quel vigoroso allungo tipico delle sportive. L’assetto standard della moto è pensato per offrire il giusto equilibrio in tutte le situazioni, e regala il giusto compromesso tra comfort e sportività. La moto è precisa, stabile, divertente tra le curve e sicura nel veloce. E poi è dotata di sospensioni completamente regolabili, pertanto ciascuno può cucirsi addosso l’assetto che preferisce, in funzione del tipo di guida che dovrà affrontare; e precisiamo che una moto del genere può tranquillamente essere utilizzata anche in pista.
Non c’è la piattaforma inerziale, ma il controllo della trazione regolabile riesce lo stesso a svolgere un ottimo lavoro, fungendo ovviamente pure da anti-wheelie (anche se la moto difficilmente tende ad impennare). Favoloso il cambio quickshifter, forse uno dei migliori in circolazione: è sempre molto fluido, anche a bassi regimi, dove di solito c’è bisogno di un po’ di frizione. Molto bene anche la frenata, ben modulata e aggressiva quanto basta. Difetti? Non mi ha entusiasmato il display TFT a causa della scarsa retroilluminazione che lo rende poco visibile in situazioni di luce intensa.
Suzuki GSX-S1000: disponibilità e prezzi
Le colorazioni disponibili per la GSX-S1000 sono tre. Il colore di lancio è il Blu, tinta che richiama l’identità Suzuki e il suo impegno nel motorsport. Le altre due colorazioni sono l’inedito Grigio Mat e il Nero. Tutti gli esemplari per l’Italia sono equipaggiati di cover monoposto in tinta e possono essere personalizzati grazie a un ricco catalogo di accessori originali. La nuova GSX-S1000 sarà proposta a partire da giugno ad un prezzo di listino di 13.190 euro.
Abbigliamento utilizzato
Giacca Held
Pantalone Held
Guanti Held
Stivali Held
Casco Scorpion