Un restauro fuori dagli schemi: la Triumph anni ’60 trasformata in desert sled
Dan Steward trasforma una Triumph Speed Twin 5TA in un desert sled artigianale: restauro con budget contenuto, scelte tecniche, problemi meccanici e valore storico.
Rinascere una leggenda a due ruote non è impresa da poco, soprattutto quando la passione si fonde con il rispetto per la storia e la voglia di personalizzazione. È questa la filosofia che ha guidato Dan Steward, appassionato di meccanica vintage del Suffolk, nella sua straordinaria avventura di trasformazione di una Triumph Speed Twin del 1963. Il suo obiettivo? Restituire vita ed emozione a un classico bicilindrico britannico, senza snaturarne l’identità ma, anzi, reinterpretandola in chiave più avventurosa e personale.
“Volevo ricreare le sensazioni della mia giovinezza e quelle emozioni viste in ‘On Any Sunday’, senza dissacrare una moto che non meritava di essere smembrata.” Con queste parole, Dan Steward sintetizza il senso di un progetto nato dalla passione, realizzato con un budget contenuto e una buona dose di ingegno. Il limite di spesa era fissato a 4.000 sterline, moto inclusa, ma l’impresa è riuscita addirittura con un risparmio di 100 sterline rispetto al preventivo iniziale.
La protagonista di questa storia è una 5TA, modello che rappresenta un capitolo fondamentale nella storia della casa di Hinckley. Il restauro non si è limitato a un semplice ripristino estetico, ma ha visto l’adozione di soluzioni tecniche e stilistiche ispirate al mondo delle desert sled, ovvero quelle moto pensate per affrontare le polverose piste del deserto californiano, tanto amate dagli appassionati e protagoniste di film cult come “On Any Sunday”.
Tra gli interventi più significativi figurano i fanali in stile Bates, il manubrio Webco, i collettori T100C, gli ammortizzatori Hagon e gli pneumatici Pirelli MT43. Ogni dettaglio è stato scelto con cura, ma il tocco personale di Dan Steward emerge soprattutto nel numero di gara “55”, realizzato artigianalmente in alluminio come omaggio al suo passato nelle competizioni BMX. La sella, completamente rifatta, conserva le cerniere originali per garantire l’accesso a batteria e serbatoio dell’olio, un esempio perfetto di come funzionalità e tradizione possano convivere armoniosamente.
Per comprendere appieno il valore di questa trasformazione, bisogna tornare indietro nel tempo, precisamente al 1937, quando Edward Turner progettò la prima parallel twin da 500cc. Leggera, brillante e rivoluzionaria per l’epoca, questa moto segnò un punto di svolta nella storia motociclistica britannica. Nonostante la distruzione dello storico stabilimento di Coventry durante la Seconda Guerra Mondiale, la produzione riprese a Meriden, altro luogo simbolo della saga Triumph. Il modello 5TA del 1959, dotato di circa 27 CV, si distingueva per la sua celebre – e spesso discussa – bathtub fairing, una carenatura posteriore così particolare da essere spesso rimossa direttamente dai concessionari per andare incontro ai gusti della clientela.
L’approccio di Dan Steward riflette perfettamente lo spirito del restauro moderno: niente restauri museali, ma una ricerca attenta di pezzi originali su piattaforme come eBay e Facebook Marketplace, e soprattutto tanto lavoro personale. È questa la chiave per mantenere vivo l’heritage motociclistico britannico senza rinchiuderlo sotto una campana di vetro. Il risultato è una moto unica, in grado di raccontare la propria storia e quella di chi l’ha trasformata, senza bisogno di proclami o cifre astronomiche.
Attualmente, la moto si trova ferma a causa di un grave guasto al motore dovuto a problemi di lubrificazione. Ma lo spirito indomito di Dan Steward non si è lasciato scoraggiare: la ricostruzione del gruppo termico e il miglioramento dell’affidabilità generale sono già in programma, segno di una determinazione che ha contraddistinto ogni fase di questo percorso.
Il risultato finale è un perfetto equilibrio tra rispetto per la storia e creatività personale. Questa Triumph Speed Twin, pur non essendo più quella uscita dagli stabilimenti di Meriden nel 1963, rappresenta una nuova interpretazione dello straordinario patrimonio dei motori bicilindrici britannici. Un capitolo inedito che dimostra come passione, manualità e attenzione ai dettagli possano davvero dare nuova vita a una leggenda su due ruote, continuando a farla correre nel cuore degli appassionati.