Penalità Ducati e BMW nel WorldSBK 2025: regole sotto accusa
La FIM penalizza Ducati e BMW nel WorldSBK 2025 per overperformance. Le nuove regole suscitano dibattiti: equilibrio o freno all'innovazione?
La battaglia per l’equilibrio tecnico nel WorldSBK 2025 si accende, con la FIM che introduce nuove sanzioni contro i costruttori più performanti. Nel mirino sono finite Ducati e BMW, entrambe penalizzate con una riduzione del flusso di carburante di 1.0 kg/h. La decisione, basata sull’algoritmo MSMA che monitora le prestazioni, ha scatenato polemiche e acceso il dibattito sull’equità dei regolamenti.
Ducati e BMW, cos’è successo
Per Ducati, la penalità Ducati è stata applicata secondo l’articolo 2.4.3 (h) del regolamento, in seguito all’accumulo di oltre 12 punti di concessione rispetto al costruttore immediatamente successivo. BMW, invece, ha subito una sanzione ai sensi dell’articolo 2.4.3.2, dopo aver superato la soglia di overperformance con un valore compreso tra -0.250 e -0.500. Questo ha comportato una penalità classificata come “Step 1”.
Le decisioni della FIM hanno generato un’ondata di critiche, sollevando interrogativi sul sistema delle concessioni. Molti ritengono che penalizzare i costruttori per l’eccellenza tecnica sia un controsenso. Nel caso di Ducati, la limitazione non si ferma al team ufficiale, ma si estende anche alle squadre satellite, mettendo in difficoltà talenti emergenti come Ryan Vickers e Yari Montella. Questa riduzione flusso carburante rischia di influire negativamente sull’intero ecosistema competitivo della casa di Borgo Panigale.
La situazione appare particolarmente delicata per BMW. La penalità BMW si somma a una serie di modifiche regolamentari introdotte poco prima dell’inizio della stagione, creando ulteriori difficoltà per il team tedesco. Le restrizioni potrebbero compromettere le prestazioni della M1000RR, già messa alla prova da un campionato sempre più competitivo.
Dal punto di vista tecnico, gli ingegneri temono che una riduzione eccessiva del flusso di carburante possa causare problemi di surriscaldamento ai motori. Sebbene al momento le prestazioni della Panigale V4 e della M1000RR non sembrino aver subito danni significativi, il rischio di complicazioni aumenta con l’inasprimento delle restrizioni. Questo scenario alimenta ulteriori dubbi sull’approccio adottato nei FIM regolamenti.
La controversia mette in luce una questione fondamentale: quale deve essere l’identità del WorldSBK? Un campionato che premia l’innovazione tecnica o una competizione che cerca l’equilibrio a ogni costo? La FIM difende il sistema delle concessioni come un mezzo necessario per garantire la competitività tra i team. Tuttavia, cresce il malcontento tra appassionati e addetti ai lavori, che vedono nelle sanzioni un ostacolo all’evoluzione naturale del campionato.
Il futuro del WorldSBK 2025 si preannuncia incerto, con una tensione crescente tra l’esigenza di regolamentare le prestazioni e il desiderio di mantenere alta la qualità tecnica. La sfida sarà trovare un equilibrio che soddisfi tutte le parti coinvolte, senza sacrificare lo spirito competitivo che ha sempre caratterizzato questa disciplina.