La Kawasaki Z900RS si trasforma nella mitica GPZ900R
La già retrò Kawasaki Z900RS ha abbandonato le vesti morbide e tondeggianti, in favore di una carenatura spigolosa, tagliente, squadrata, proprio come volevano gli anni ’80, diventando, di fatto, la Nininja
La Kawasaki Z900RS si trasforma nella mitica GPZ900R, prodotta dalla casa di Akashi dal 1984 fino al 1996 e apprezzatissima dai customizer di ieri e di oggi. Praticamente, dal 2020 al 1984 con il solo kit estetico ideato dai giapponesi di Doremi.
La nuova collezione Doremi doveva essere presentata quest’anno al Salone di Tokyo, poi annullato per via della diffusione del Coronavirus e del conseguente lockdown, che ha costretto tutto il mondo allo stop forzato. Così, come è accaduto per la maggior parte degli eventi da marzo a questa parte, abbiamo potuto godere di questa nuova trovata solo mediante sito web.
La già retrò Kawasaki Z900RS ha abbandonato le vesti morbide e tondeggianti, in favore di una carenatura spigolosa, tagliente, squadrata, proprio come volevano gli anni ’80, diventando, di fatto, la Nininja. Niente modifiche estreme alla moto: solamente il serbatoio originale va rimosso per fare spazio ad un nuovo elemento in lamiera da 14 litri, ricoperto, poi, in fibra di vetro. Ancora in fibra di vetro il cupolino, in cui si incassa il nuovo (vecchio) faro quadrato, e le fiancate laterale che terminano con il codone monoposto.
Rimane immutata la ciclistica di base, mentre cambiano lo scarico e gli specchietti, questi ultimi ripresi dai ricambi originali della GPZ, così come i fari. Il kit è acquistabile online ed è anche previsto uno sconto per chi vuole anticipare la prenotazione. Le consegne sono in programma durante l’estate 2020.